Il partito ‘Repubblica’ |
Maurizio Stefanini Il partito ‘Repubblica’. Una storia politica del giornale di Scalfari e Mauro Boroli Editore, pagg.183, Euro 14,00
IL LIBRO – Si parla spesso dell'anomalia di Silvio Berlusconi, il tycoon che crea un partito da un'impresa mediatica. Ed è certo un'anomalia, che peraltro nasce dall'altra particolarità di un sistema partitico con radici secolari, distrutto da un momento all'altro per un'offensiva giudiziario-mediatica arrivata in una delicata fase di transizione. Ma nello schema bipolare faticosamente emerso dopo sedici anni di travagliata transizione, anche l'altro polo è in larga parte creatura di un blocco mediatico: forse non dal punto di vista organizzativo, ma certamente da quello ideologico-identitario. Un'elite ristretta ma con una cultura politica fortemente strutturata è riuscita infatti via via prima a creare una moda; poi a contaminare alcune forze politiche; infine letteralmente a impadronirsene, dettandone il completo rifacimento. Questo libro è la storia politica dello strumento che è stato costituito per effettuare l'operazione: il quotidiano "Repubblica". E anche del modo in cui un progetto di apparente modernizzazione del sistema politico nazionale ha finito invece per riprodurre un'antica maledizione italiana: quella della demonizzazione dell'avversario. DAL TESTO – "Dunque, né giornale indipendente, né giornale di partito, e neanche giornale di opinione. Ma giornale che ha fatto 'una scelta di campo' non coincidente però con i 'campi' già esistenti nell'agone politico. 'Giornale partito' è un modo polemico con cui questa quarta etichetta è stata tradotta. Il 'partito irresponsabile dell'informazione', secondo la famosa definizione dell'allora portavoce del Psi Ugo Intini. Partito: perché fa politica. Partito dell'l'informazione: perché è un giornale e non un normale partito politico, con i suoi iscritti, la sua segreteria, il suo gruppo parlamentare, le sue casse, le sezioni, le federazioni, i nuclei aziendali ed, eventualmente, anche i suoi giornali 'organi ufficiali'. Partito irresponsabile: perché, a differenza dei partiti, non si presenta al giudizio degli elettori. Da cui l'altrettanto famosa risposta di Scalfari: «'La Repubblica' si sottopone tutti i giorni al giudizio dei suoi lettori che liberamente vanno all'edicola, scegliendola tra molti altri giornali». "Notorio è anche il fastidio che per l'etichetta di 'giornale partito' ha Ezio Mauro, dal 1996 successore di Scalfari alla direzione. «Quando qualcuno in questi trent'anni ha ripetuto la formula vecchia e intellettualmente pigra del giornale-partito» ha scritto lo stesso Mauro nel Libro dei trent'anni con cui 'Repubblica' ha celebrato il proprio anniversario del 2006, «ho sempre risposto che 'Repubblica' in realtà è molto di meno e qualcosa di più, quindi è totalmente un'altra cosa. Di meno, perché è un giornale che al primo posto ha il dovere di informare, e non pensa (certamente io non voglio) a interferire con l'autonomia della politica, cui spetta in una società democratica stare a capotavola, tenere il mazzo, distribuire le carte, disciplinando lo scontro e il confronto tra gli interessi legittimamente in campo con l'interesse generale. Di più, perché il giornale ha la possibilità di prendere posizione quotidianamente su tutte le vicende degne di essere analizzate, e può farlo in modo trasparente e hbero, senza rispondere a verità precostituite, appesantimenti ideologici, linee politiche»". L’AUTORE – Maurizio Stefanini, giornalista e saggista, si occupa di movimenti politici comparati, di problemi del Terzo mondo e di divulgazione storica. Collabora con 'Il Foglio', 'Libero', 'Liberal', 'L'Occidentale', 'Limes', 'Agi Energia', con la Scuola superiore della Pubblica amministrazione e con la Scuola superiore dell'economia e delle finanze. Presso Boroli Editore ha pubblicato anche I nomi del male, Grandi coalizioni e Ultras. INDICE DELL’OPERA - Tra D'Annunzio e Pannunzio (La volontà di potenza - Il figlio del legionario - Il mondo del 'Mondo' - Un bancario in politica - Dall"Europeo' a Montecitorio... - ... e da Montecitorio a piazza Indipendenza) - Il secondo giornale (Una scelta di campo - La prima 'Repubblica' alla fine della prima Prima Repubblica - 'La Repubblica' socialista) - Il giornale rampante (L'affaire Moro - Contro il Psi - Dalla P2 allo sfondamento al centro) - Assalto al potere (Ghino di Tacco e lo iettatore di Visentini - Portfolio contro Replay - Tre colonne in cronaca - La Guerra di Segrate) - Il bipolarismo con Mediaset (Tra Ghino di Tacco e la farfalla - La Lega nazionale - Il governo Scalfari-Scalfaro - La rivoluzione impazzita - Il ragazzo coccodè - Missione compiuta) - Tra egemonia e supplenza (Il nuovo direttore - Un giornale identitario - La delusione Prodi - La fine dell'Ulivo - Il laboratorio dell'Unione) - La fme di un sogno (La campana della democrazia - Quell'altra metà dell'Italia - La Seconda era Prodi - L'eterno ritorno - Il Cav lombrosiano - Fine regno) - Bibliografia, sitografia e filmografia
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