Thomas Barfield
Afghanistan Una storia politica e culturale
Einaudi, pagg.528, € 35,00
L'Afghanistan, situato nella regione dell'Asia centrale, ha una storia lunga e complessa che risale a migliaia di anni. Le prime testimonianze di insediamenti umani nell'area risalgono al periodo neolitico, intorno al 7000 a. C.. L'agricoltura era diffusa e diverse culture successive, come i Battriani, gli Arii e gli Indo-Sciti, si insediarono nella regione.
L'Impero achemenide persiano conquistò l'Afghanistan nel VI secolo a.C. e governò l'area fino all'invasione di Alessandro Magno nel 330 a. C.. Gli invasori greci lasciarono il paese nel 327 a. C., lasciando l'area in mano ad alcune tribù locali.
Nel III secolo d.C., l'impero Kushan - originario dell'Asia centrale - dominò l'Afghanistan, favorendo lo sviluppo di un prospero commercio lungo la Via della Seta. L'Impero Gupta dell'India conquistò l'Afghanistan nel V secolo, ma fu presto sostituito dal regno di Gandhara, che portò a un'influenza culturale e religiosa dell'India buddista nella regione.
Nel VII secolo, l'Islam si diffuse nell'area, con diverse dinastie islamiche che governarono l'Afghanistan nel corso dei secoli successivi. Nel XIII secolo, Gengis Khan e i Mongoli invasero l'Afghanistan e distrussero molte delle città storiche della regione.
Nel XVIII secolo, l'Afghanistan divenne uno stato indipendente sotto Ahmad Shah Durrani, che fondò il primo regno durrani. Nel corso dei successivi due secoli, l'Afghanistan fu coinvolto in una serie di conflitti con l'Impero britannico, noto come le guerre anglo-afghane, fino a quando non ottenne l'indipendenza dal Regno Unito nel 1919.
Nel corso del Ventunesimo secolo, l'Afghanistan ha subìto una serie di cambiamenti politici e conflitti interni. Durante gli anni '90, il Paese cadde sotto il governo dei talebani, un gruppo islamista che impose una rigida interpretazione della Sharia.
Dopo gli attacchi terroristici dell'11 settembre 2001 negli Stati Uniti, una coalizione internazionale, guidata dagli Stati Uniti, invase l'Afghanistan per sradicare il regime talebano e cercare di stabilizzare il Paese. Questo portò a un periodo di transizione politica e di ricostruzione, mentre l'Afghanistan cercava di instaurare un governo democratico e di costruire le sue istituzioni. La situazione in Afghanistan rimane complessa e instabile, con la violenza e il terrorismo ancora presenti nel Paese.
La storia dell'Afghanistan, quindi, è un intricato intreccio di fattori geografici, politici, economici e culturali, che descrivono le complesse dinamiche interne e le relazioni con il mondo esterno di questa nazione. È un Paese che, nonostante le sue enormi differenze regionali, culturali e politiche, presenta una sorprendente unità tra i vari gruppi tribali ed etnici. Questa peculiarità, sebbene possa sembrare contraddittoria, si è mantenuta intatta nel corso dei secoli, durante i quali il potere era concentrato in una piccola élite dinastica.
Infatti, come mette in evidenza in questo libro Thomas Barfield (docente di Antropologia alla Boston University), governare questa miriade di popoli era relativamente facile quando il potere era saldamente nelle mani di una determinata dinastia. Tuttavia, nel corso del XIX e del XX secolo, l'ordine politico instabile e fragile dell'Afghanistan subì un crollo senza precedenti quando i governanti locali decisero di mobilitare le milizie rurali per respingere prima gli inglesi e successivamente gli invasori sovietici.
L'insurrezione armata riuscì nell'intento di scacciare gli occupanti stranieri, ma il prezzo pagato fu altissimo. Innanzitutto, minò l'autorità del governo afghano, gettando il Paese in uno stato di caos e ingovernabilità crescente. Le fazioni armate interne scatenarono una feroce guerra civile, che portò all'instaurazione del regime clericale dei talebani e all'isolamento quasi totale dell'Afghanistan dal resto del mondo.
Nel suo studio, Barfield analizza inoltre i fattori che hanno reso possibile l'invasione americana dopo l'11 settembre e il rapido rovesciamento dei talebani. Tuttavia, il successo apparentemente facile ottenuto dal contingente statunitense ebbe un effetto deleterio sulla concezione del nuovo Stato che avrebbe dovuto essere costruito in Afghanistan. Gli Stati Uniti, basandosi su questa vittoria apparentemente "semplice", commisero l'errore di credere che la ricostruzione e la creazione di un nuovo ordine politico fossero altrettanto facili da realizzare.
Le dinamiche interne e le relazioni con il mondo esterno di questa nazione sono state influenzate da molteplici fattori, che spaziano dalla diversità tribale ed etnica alla mobilitazione delle milizie rurali, fino alla guerra civile e all'ascesa dei talebani. La sconcertante facilità con cui i talebani sono stati rovesciati dagli Stati Uniti ha creato la falsa illusione che la costruzione di un nuovo Stato fosse altrettanto semplice. Tuttavia, l'esperienza afghana ha dimostrato che la creazione di un ordine politico stabile, in questo Paese complesso e stratificato, richiede un approccio molto più attento e mirato. |