Ricordi di un entomologo. Volume secondo Stampa E-mail

Jean-Henri Fabre

Ricordi di un entomologo
Volume secondo


Adelphi Edizioni, pagg.751, € 40,00

 

fabre entomologo2  IL LIBRO – Se si eccettuano api e formiche – che ammiriamo per la loro operosità e organizzazione, ma teniamo comunque alla larga – gli insetti, questi esseri con cui da sempre condividiamo il pianeta, restano per noi degli estranei, il più delle volte fastidiosi e ripugnanti. Eppure, per cambiare il nostro sguardo su di loro, basterebbe aprire a caso una pagina dei Ricordi di Fabre.
  Quest'opera immensa, che ha aperto la strada a un nuovo modo di intendere lo studio del mondo animale (sino allora relegato dietro le quinte di un museo di storia naturale), è attraversata da una felicità narrativa difficilmente eguagliabile in una trattazione scientifica, e ancora oggi resta uno di quei rari libri che riescono a trasmettere a qualsiasi lettore la passione verso l'oggetto di cui parlano. Perché Fabre era prima di tutto uno scrittore, e nella sua prosa ogni esemplare delle infinite specie da lui osservate – descritto con millimetrica precisione nel corpo e nell'agire – può trasformarsi nel protagonista di un racconto di avventura, a tratti esilarante, che non svela il suo disegno sino alla fine. «Interrogare l'insetto», investigando le ragioni apparentemente insondabili del suo comportamento, è stata la missione della vita di Fabre. E sempre, al cuore di una visione del mondo che ben poco concede al caso (le teorie di Darwin non lo turbarono, mentre Darwin dichiarò la sua ammirazione per lui), rimane l'istinto: questo dono «perfetto fin dall'origine», che detta la misura delle cose.
  La presente edizione dei "Ricordi", che riunisce la Terza e la Quarta Serie, si basa su quella definitiva di Delagrave del 1920, illustrata da Fabre e corredata dalle fotografie scattate su sua indicazione dal figlio Paul.
  Dall'epoca di Fabre la classificazione degli insetti è molto cambiata o è stata arricchita e completata. Nella presentazione della sua opera, è stata mantenuta la denominazione del tempo per poi dare ove possibile nell'Indice analitico il nome scientifico attuale.

  DAL TESTO – "Osservare è già qualcosa, ma non è abbastanza: bisogna sperimentare, vale a dire intervenire di persona e creare artificialmente le condizioni che costringano l'animale a svelare ciò che in condizioni naturali non ci direbbe. Mirabilmente organizzate per raggiungere lo scopo perseguito, le sue azioni possono sembrarci più importanti del loro reale significato e farci riconoscere, nella loro concatenazione, quello che ci suggerisce la nostra stessa logica. In questo caso non è l'animale che interroghiamo sulla natura delle sue attitudini o sugli impulsi primordiali della sua attività, bensì le nostre stesse opinioni; e la risposta che diamo si concilia sempre con le idee che accarezziamo. Come ho già dimostrato più di una volta, la sola osservazione è spesso un'illusione: ne interpretiamo i dati secondo le esigenze delle nostre teorie. Perché ne emerga la verità, deve necessariamente intervenire la sperimentazione, l'unica capace di fare un po' di luce sull'oscuro problema dell'intelligenza negli animali. A volte si è negato che la zoologia sia una scienza sperimentale. La critica sarebbe fondata se la zoologia si limitasse a descrivere, a classificare; ma questa è la parte meno importante della sua funzione: le sue mire sono più alte, e quando essa interroga l'animale su un qualche problema della vita, il suo questionario è la sperimentazione. Nel mio modesto campo, mi priverei del più efficace strumento di studio se facessi a meno dell'esperimento. L'osservazione ci mette davanti il problema, la sperimentazione lo risolve, sempre che lo si possa risolvere; quantomeno, anche se non è in grado di svelarci tutto, diffonde un po' di luce ai lati dell'impenetrabile nube."

  L'AUTORE – Fabre ‹fabr›, Jean-Henri. - Entomologo francese (Saint-Léons, Aveyron, 1823 - Sérignan, Provenza, 1915). Professore al liceo di Avignone dal 1853 al 1870. Nel 1879 si ritirò a vita privata a Sérignan. La sua opera capitale è costituita dai 10 volumi dei Souvenirs entomologiques (1879-1907; ed. definitiva, post., 1919-25), nei quali sono raccolte osservazioni e esperimenti sulla vita e costumi di moltissime specie di Insetti e altri Artropodi; il maggior numero delle ricerche riguarda gli Imenotteri (melliferi e predatori) e i grossi Coleotteri coprofagi. Sebbene non sempre assolutamente obiettivo nelle osservazioni, alcune delle quali non furono confermate, il F. ha certamente lasciato un'opera scientifica di alto valore, scritta in forma brillante e avvincente, tale da interessare anche i profani; è anche autore di pregevolissimi volumi di divulgazione scientifica quali La vie des insectes (1910); Le ciel (1914). (fonte: https://www.treccani.it/enciclopedia/jean-henri-fabre/)

  INDICE DELL'OPERA - Terza serie - I. Le scolie - II. Una consumazione pericolosa - III. La larva di cetonia - IV. Il problema delle scolie - V. I parassiti - VI. La teoria del parassitismo - VII. Le pene dell'ape muraiola - VIII. Gli anthrax - IX. Le leucospis - X. Un altro sondatore - XI. Il dimorfismo larvale - XII. I tachiti - XIII. Cerocoma, mylabris e zonitis - XIV. Cambiamento di regime alimentare - XV. Una puntura al trasformismo - XVI. La razione a seconda del sesso - XVII. Le osmie - XVIII. Distribuzione dei sessi - XIX. Il sesso dell'uovo a disposizione della madre - XX. Scambio della deposizione delle uova - Quarta serie - I. La vespa muratrice - II. Le agenie. I viveri della vespa muratrice - III. Aberrazioni dell'istinto - IV. La rondine e il passero - V. Istinto e discernimento - VI. Economia della forza - VII. Le megachili - VIII. Gli anthidium - IX. I resinieri - X. L'«Odynerus nidulator» - XI. Il filanto apivoro - XII. Metodo delle ammofile - XIII. Metodo delle scolie - XIV. Metodo del calicurgus - XV. Obiezioni e risposte - XVI. Il veleno degli apidi - XVII. Il cerambice - XVIII. Il problema del sirice - Nota all'edizione - Indice analitico