Ritrovare Dio. Scritti sulla religione Stampa E-mail

Giovanni Gentile

Ritrovare Dio
Scritti sulla religione
a cura di Hervé A. Cavallera


Edizioni Mediterranee, pagg.220, € 17,50

 

gentile ritrovare  In questo volume uscito nella collana "Orizzonti dello spirito" delle Edizioni Mediterranee, sono stati raccolti gli scritti di Giovanni Gentile (1875-1944) dedicati al tema della religione (e collocati in ordine cronologico di pubblicazione).

  Il libro è curato dal prof. Hervé A. Cavallera (studioso del pensiero gentiliano e già docente di Storia della Pedagogia) ed è diviso in tre sezioni.

  Nella prima sezione intitolata "La religione nell'attualismo", si trovano quattro scritti tratti dalle opere teoriche gentiliane da cui emerge la visione 'religiosa' del filosofo di Castelvetrano. Per Gentile "la religione è l'analisi della sintesi" in cui consiste la vita, "onde si scinde l'oggetto dal soggetto, e il non-Io si toglie quindi nella sua pura opposizione all'Io".

  Nella seconda sezione dal titolo "Il significato del cristianesimo", sono raccolti nove scritti da cui emerge il rapporto del filosofo – le cui opere vennero messe all'Indice nel 1934 - con il Cristianesimo. "L'idealismo attuale – scrive Gentile – non soggiace né alle barriere cattoliche né agli astrattismi razionalistici: ed è la prima filosofia italiana che pregia altamente la religione in generale, e il cristianesimo in particolare, anzi lo stesso cattolicismo, come concezione spiritualistica della vita, e quella concezione di cui lo stesso idealismo vuol essere la continuazione ravvivatrice". Il filosofo rigetta l'accusa di ateismo e di anticristianesimo, attribuendo al contrario all'idealismo italiano – definito "la più alta espressione del pensiero italiano" - il merito di aver risvegliato "una nuova coscienza religiosa del cristianesimo". Aggiunge Gentile: "è perciò estremamente ridicolo accusarmi di eresia. Della dottrina cattolica, come di tutte le dottrine, accetto e ho sempre accettato la parte positiva; ma combatto, come ho sempre combattuto, la parte negativa". Tale posizione viene ulteriormente chiarita e approfondita nella conferenza tenuta da Gentile nell'Aula Magna dell'Università di Firenze il 9 febbraio 1943 e significativamente intitolata "La mia religione".
La terza sezione, che ha per titolo "Tra Occidente e Oriente", si compone di dodici scritti in cui vengono esaminati temi e autori cristiani (Tommaso d'Aquino, Dante Alighieri, etc.) e non cristiani (come Gandhi). Vi si trovano anche due scritti sulla filosofia di Rudolf Steiner, che Gentile ritiene una "filosofia naturalistica, in cui non si può parlare di libertà".

  Sul piano politico, secondo l'Autore Dante "si affranca da ogni sovrannaturalismo; e dentro alla forma medievale del suo trattato è lecito scorgere uno spirito nuovo, che è lo spirito dell'umanismo, dell'uomo studiato e spiegato nella natura umana e con la natura umana. Il De Monarchia è il primo atto della ribellione alla trascendenza scolastica".

  Quanto riferito sopra conferma – come osserva il Curatore nel saggio introduttivo – che "le pagine di Gentile sulla religione costituiscono tuttora una sollecitazione a riflettere che non può essere ignorata".