Franco Cardini
Le dimore di Dio Dove abita l'eterno
il Mulino, pagg.376, € 28,00
IL LIBRO – È diffusa l'opinione che Dio sia già sceso almeno una volta sulla terra per venirci a cercare, accettando per questo, lui, re del cielo, di giacere bambino in una grotta. Spetta a noi adesso andare a cercarlo. Ed è così che l'uomo da sempre costruisce templi per incontrare Dio. Dov'è Dio? Dalla più remota antichità e dai recessi più profondi dell'inconscio, il suo silenzio ci ha parlato in infiniti modi. Lo abbiamo colto nei misteri della natura e nelle meraviglie dell'arte tutte le volte che, al di là dei limiti del visibile e del comprensibile, abbiamo visto una luce e sentito vibrare il suono della sua potenza. Prendendo le mosse dalla ricerca di un divino immaginato e sperato, questo libro approda alle immagini concrete di come Dio si sia proposto nelle opere dell'uomo, in quelle forme architettoniche spesso perdute, malintese e dimenticate del santuario, del tempio, della sinagoga, della cattedrale, della moschea. Un percorso drammatico e intenso verso i luoghi dell'eterno a misura d'uomo. Le dimore di Dio non sono trattate in questo libro, fatto salvo qualche cenno, al di fuori della tradizione abramitica. I capitoli I-III costituiscono nel loro insieme una sorta d'introduzione antropologico-religiosa che, pur facendo indiscutibilmente e inevitabilmente centro sulla nostra tradizione (quella abramitica, considerata soprattutto nella sua facies occidentale), intende presentare un ventaglio tipologico-fenomenologico rapsodico, certo, ma ampio abbastanza da comprendere alcuni dei tratti salienti del presentarsi del sacro e del divino nelle principali culture che si sono avvicendate nella dinamica della storia umana: sia considerate ciascuna in sé, sia viste nei loro reciproci rapporti e in una prospettiva che non esclude né l'ottica diffusionista, né quella strutturalista. Il capitolo IV, più che «centrale» in sé e per sé, è per così dire la plaque tournante dell'intero assunto proposto nel volume. L'essere umano posto in rapporto con il sacro e il divino, teso all'incontro con quegli invisibilia che in qualunque panorama religioso si presentano sempre come un inevitabile termine di confronto rispetto all'uomo e alle sue potenzialità sensoriali, si scopre e si rivela sempre come homo viator: ma il suo viaggio, lungi dal proporsi come un'avventura che abbia per vantato o implicito o perfino involontario punto d'arrivo l'infinito (o magari il nulla), finisce col qualificarsi costantemente come un nóstos, nel senso degli antichi poemi omerici. Vale a dire un ritorno alla patria lontana, alla casa del Padre, all'autentica dimora del Sé di ciascuno di noi. E a questo punto i grandi archetipi del Ver sacrum e dell'Esodo biblico introducono al capitolo fondamentale della nostra esperienza di eredi di Abramo e della grande tradizione ellenistica che ha presieduto all'incontro fra alcune culture antiche «orientali» e quella greco-romana, consentendo la sia pur imperfetta sintesi dalla quale ha potuto prendere avvio la rivoluzione - anzi, la «mutazione antropologica» - della modernità, con la sintesi inscindibile del processo di secolarizzazione e della globalizzazione. Ecco le due nuove Colonne d'Ercole varcate a partire dalla fine del XV secolo non solo da Cristoforo Colombo e da Vasco da Gama, bensì da tutta la civiltà occidentale che si apprestava, con le sue vele e i suoi cannoni, a sottomettere il mondo. Ecco i due punti di partenza di un viaggio di nuovo tipo: un vero e proprio anti-nóstos in quanto privo non solo di prospettive di ritorno, bensì addirittura di possibilità di concreto approdo, dal momento che il suo scopo non è raggiungere una meta, bensì considerare qualunque meta come provvisoria e superabile in un viaggio che non può avere una fine, una conclusione, in quanto è privo di un fine, di un qualunque scopo. Nell'oceano che è teatro di questo viaggio è impossibile rintracciare i segni di qualunque dimora di Dio.
DAL TESTO – "Le «nostre» dimore di Dio sono i luoghi nei quali Egli in qualche modo si manifesta, o la Sua presenza è comunque avvertita, o immaginata, o sognata. E bisogna limitarsi a Dio, all'onnipotente e onnisciente Creatore che per i cristiani è nella sostanza anche Gesù, ma non andare oltre. In altri termini, e sempre restando nell'ambito cristiano che riguarda noi «occidentali» anche se e quando siamo postcristiani, o agnostici, o atei, il coinvolgimento di Maria, degli angeli e dei santi sarebbe invitante, ma condurrebbe fuori tema. Dovremo toccare qualcosa del genere qua e là: ma solo con molta prudenza."
L'AUTORE – Franco Cardini è professore emerito di Storia medievale, con il Mulino ha tra l'altro pubblicato «Gerusalemme» (2012), «Istanbul» (2014), «Samarcanda» (2016), «La via della seta» (con A. Vanoli, 2017), «Andalusia» (2018), «Il grande racconto delle crociate» (con A. Musarra, 2019), «Praga» (2020) e con R. Mancini «Hitler in Italia» (2020).
INDICE DELL'OPERA – Introduzione - I. L'introvabile onnipresente (1. Mistero del Tetragramma - 2. Itinerarium mentis in Deum - 3. L'altrove e l'Aldilà - 4. Gli dèi e i morti) - II. Cammini di sottoterra e sedi celesti (1. Nel regno di Morgana - 2. Tenebre d'abisso, vortici di luce - 3. Un'Aula Coeli in Toscana - 4. Galgano e Lancillotto) - III. Cieli, troni, montagne (1. Il trono di Dio - 2. Paradisi celesti, paradisi terrestri - 3. Montagne sacre - 4. Tra mito e folklore - 5. L'arcangelo delle vette) - IV. E cammina cammina... (1. L'ascesa e il sacrificio - 2. Il Dio Altissimo, il Dio che sta in alto - 3. Dio e Mosè) - V. Il Tempio (1. La gloria di Salomone - 2. Il «secondo Tempio» - 3. Il Tempio erodiano - 4. Distruzione - 5. Dalle sinagoghe ai nuovi templi) - VI. La Città eterna e la Città santa (1. Dalle prische divinità al panteismo e al «monoteismo solare-militare» - 2. La diffusione e il primo radicamento del cristianesimo - 3. Istruzioni ecclesiali, grandi Concili e dispute teologiche - 4. La Chiesa e le chiese nella pars Occidentis: istituzioni ed edifici) - VII. In Terra sancta (1. Dalla Yerushalaim ebraica alla Aelia Capitolina imperiale alla Jerusalem cristiana - 2. Santa, imperatrice, archeologa - 3. I santuari - 4. Ad instar dominici sepulchri - 5. I pellegrini) - VIII. La costruzione della Cristianità e dell'Islam (1. Continuità imperiale in Oriente, primato romano in Occidente, nuovi apporti barbarici - 2. Ma il patriarca Abramo aveva un altro figlio... - 3. Una vecchia città, un santuario rinnovato, una nuova Legge) - IX. Gerusalemme contesa (1. Il duello persiano-bizantino - 2. La conquista musulmana - 3. Tra umayyadi, abbasidi e fatimidi - 4. Guerrieri, pellegrini, marinai, mercanti, coloni... - 5. Le chiese della Gerusalemme crociata - 6. Monumenti e destinazioni culturali: continuità, discontinuità, trasferimenti) - X. Le dimore di Dio e la gloria d'Europa (1. Basiliche, santuari, chiese abbaziali romaniche - 2. L'età d'oro delle cattedrali - 3. I modelli più alti) – Conclusioni – Note - Riferimenti bibliografici - Indice dei nomi e dei personaggi - Indice dei luoghi |