Piano, mercato e problemi della transizione Stampa E-mail

Luciano Vasapollo

Trattato di critica delle politiche per il governo dell'economia
Piano, mercato e problemi della transizione
Metodi di analisi dei sistemi economici locali e settoriali


Edizioni Efesto, pagg.334, € 39,00

 

 vasapollo piano IL LIBRO – In una fase come quella attuale, i poli imperialistici trovano necessario rilanciare il ciclo di accumulazione ricorrendo al keynesismo militare, espandendo la loro spesa per armamenti. Gli anni recenti ci raccontano di una pace momentanea, ma guerre militari e guerre economiche vanno moltiplicandosi ovunque, specie nelle periferie dei blocchi imperiali.
  Riappropriarsi del senso della storia è una necessità che ha di fronte non solo e non tanto l'intellettuale, preso singolarmente, che si approccia ai problemi filosofici, storici, politici, ma anche per quello che ci interessa, l'intellettuale collettivo, ovvero l'organizzazione che si ponga come obiettivo la trasformazione radicale dei rapporti sociali esistenti.
  Contro la crisi del modo di produzione capitalistico si sviluppano forme di sperimentazione del Socialismo del XXI secolo, che hanno iniziato e proseguono il loro percorso pieno di difficoltà, prima di tutto in America Latina.
  Il socialismo non è dunque altro che "il movimento reale che abbatte lo stato di cose presente", ed è reale in quanto organizzato e consapevole. Esso si costituisce precisamente nel divenire storico della prassi rivoluzionaria, ed è qui che in contesti specifici si elaboreranno e sperimenteranno, anche con errori e contraddizioni, forme di pianificazione adeguate allo sviluppo specifico delle forze produttive nel contesto dato.
  In una economia di transizione possono dunque coesistere, e spesso storicamente accade proprio questo, diversi sistemi produttivi la cui armonizzazione non è affatto semplice da perseguire, all'interno di una formazione economico-sociale come quella capitalistica, che è per sua natura globale, soprattutto nella attuale fase storica successiva alla caduta dell'Unione Sovietica.
  Oggi le soggettività politiche che vogliano porsi nella prospettiva strategica del superamento del modo di produzione capitalistico, ovunque esse operino, a Cuba o nel cuore del polo imperialista europeo, non possono in nessun modo eludere queste questioni: la transizione, il rapporto tra teoria e prassi politica, tra strategia e tattica, la pianificazione come forma concreta che prende il processo di transizione. Pianificazione che, nuovamente, assume certe caratteristiche a livello teorico ma subito dopo va calata nei contesti concreti, trovando in essi il modo di arricchire la teoria.

  DAL TESTO – "Senza la critica e l'autocritica, il processo di pianificazione rischia di fossilizzarsi e di non essere più in grado di rispondere alle necessità della produzione e della popolazione nel suo complesso, venendo meno così alla sua funzione.
  "Si pone quindi infine il tema anch'esso operativo ma che pone da subito l'orizzonte strategico della rottura, dell'"abbandono" delle aree capitaliste come l'Europolo su basi di praticabilità immediata.
  "L'euro è servito per rinforzare i padroni esportatori dei paesi centrali dell'Europolo, cioè il polo imperialista europeo, e per indebolire la posizione commerciale e subordinare la dinamica di accumulazione nei paesi periferici del Mediterraneo alla divisione internazionale del lavoro imposta dai paesi centrali.
  "Da molto tempo vive un dibattito non solo tra marxisti sull'opportunità per un'area di paesi, a struttura economico-sociale simile, di realizzare l'"abbandono" o il "distacco" da quella che Hosea Jaffe ha chiamato nel 1994 "l'azienda mondo" identificando con questa i poli di dominio del sistema capitalista internazionale con le istituzioni e gli organismi che si è dato (FMI, Banca Mondiale, BCE, WTO, UEM, ecc.). Tutto ciò non è stato un mero esercizio teorico ma ha avuto ed ha delle esperienze concrete che rendono tale ipotesi realisticamente praticata e praticabile. Si pensi ad esempi storici dal Kemala ieri all'ALBA, oggi. In tali esperienze, con tutte le possibili diversità si sono affermati modelli di sviluppo autodeterminati, incentrati sulle risorse e le economie locali, valorizzando al contempo le proprie tradizioni culturali e produttive. Si è anche dimostrato che sapendo valorizzare le proprie risorse si può rinunciare a tante merci inutili importate e funzionali ad un sistema di consumismo insostenibile."

  L'AUTORE – Luciano Vasapollo (1955) è professore di materie di politica economica internazionale alla Sapienza, Università di Roma, Delegato del Rettore alle relazioni Internazionali con l'America Latina e i Paesi dei Caraibi, e professore all'Università dell'Havana e all'Università Hermanos Saiz Montes de Oca di Pinar del Rio (Cuba). Intellettuale militante, collaboratore di vari governi di Paesi a democrazia partecipativa popolare e rivoluzionari; membro della Segreteria Esecutiva Internazionale del Capitolo della Rete di intellettuali, artisti e movimenti sociali in Difesa dell'Umanità. È stato insignito con la medaglia per la "Cultura Nazionale" assegnata dal Ministero della Cultura della Repubblica di Cuba (2007); Laurea e Dottorato Honoris Causa in Scienze Economiche (2011) all'Università di Pinar del Rio. Direttore del CESTES, Centro Studi dell'Unione Sindacale di Base (USB), affiliata alla Federazione Sindacale Mondiale (FSM) e delle riviste "Proteo"' e "Nuestra America". È autore o coautore di oltre 60 libri, molti dei quali tradotti in otto lingue e pubblicati in molti Paesi europei, del sud e centro America e degli Stati Uniti.

  INDICE DELL'OPERA – Ringraziamenti, di Luciano Vasapollo – Introduzione. "Rivoluzione è la convinzione profonda che non esiste potenza al mondo capace di sconfiggere la forza della verità e delle idee", Fidel Castro - Parte prima. Crisi sistemica capitalista e competizione inter-imperialistica - Capitolo 1. Caratteri della crisi sistemica del modo di produzione capitalistico - Capitolo 2. Dalla scienza economica borghese alla critica marxista all'economia politica e della politica economica - Capitolo 3. Critica della teoria tradizionale delle transazioni economiche come semplici interscambi relativi - Capitolo 4. Prospettive a medio e lungo termine dell'economia capitalistica - Capitolo 5. Capitalismo epianificazione - Capitolo 6. Dall'alba per la rottura dell'Unione Europea. Costruire la strategia dell'alternativa di classe per il superamento del modo di produzione capitalista - Parte seconda. Teoria e metodi della pianificazione nella transizione al socialismo - Capitolo 1. Problemi della transizione al socialismo - Capitolo 2. Modi del fare scienza della pianificazione - Capitolo 3. Il processo di pianificazione - Capitolo 4. Strumenti della pianificazione a breve termine - Capitolo 5. Strumenti della pianificazione a medio e lungo termine - Capitolo 6. La pianificazione. Alcune esperienze e la sua importanza nel socialismo - Parte terza. Modalità storico-attuative della pianificazione in nuestra América - Capitolo 1. Fasi storiche della pianificazione cubana (Prima fase. 1959-1975 per il sistema di Gestione e Pianificazione dell'economia (SDPE) - Seconda fase. 1975-1989. Il grande salto - Terza fase. Dal 1990 ad oggi. Problemi dello sviluppo autodeterminato) - Capitolo 2. Breve storia del piano settoriale a Cuba. Un caso studio: il turismo - Capitolo 3. Pianificazione e transizione al socialismo in Venezuela - Capitolo 4. Stato e sviluppo economico e sociale in Bolivia - Capitolo 5. Aspetti del modello della transizione in Ecuador - Parte quarta. Le nuove frontiere dello sfruttamento e la nuova catena del valore - Capitolo 1. Comunicazione deviante e lavoro mentale nel cuore delle metropoli imperialiste - Capitolo 2. Le nuove dinamiche economico-produttive impresse dall'accelerazione della crisi sistemica capitalista internazionale: l'esempio italiano – Capitolo 3. La transizione al socialismo: un altro sistema è possibile perché è necessario - A mo' di conclusioni. Verso quale transizione? - Bibliografia