Il conflitto in Siria tra guerra, rivoluzione e terrorismo Stampa E-mail

Giancarlo Guarino

Il conflitto in Siria tra guerra, rivoluzione e terrorismo
Alla ricerca di una logica (normativa?)


Editoriale Scientifica, pagg.196, € 15,00

 

guarino siria  IL LIBRO – La vicenda della Siria, sia per la attualità del tema che per la complessità dei problemi giuridici coinvolti, appare particolarmente adatta a una verifica dello stato del diritto internazionale in questa epoca di grandi crisi, messa in luce in un precedente volume collettaneo. E dunque il lavoro, dopo avere "narrato" la situazione sul terreno, analizza lo status giuridico dei soggetti o enti interessati, iniziando dai vari "movimenti" ribelli in Siria e in particolare dai due più rilevanti di essi: il movimento curdo e il Dā'ish, per dedurne la natura di soggetti di diritto internazionale degli ultimi due, con tutte le molto rilevanti conseguenze del caso, a cominciare dallo status dei combattenti di essi. Quindi vengono analizzate le situazioni giuridiche degli stati agenti in Siria, dalla stessa Siria, alla Russia, all'Iran, alla Turchia e agli USA e loro alleati, variamente impegnati in una problematica soluzione del conflitto, nella quale appaiono molto debolmente impegnate, invece, le NU, delle quali, però, viene valorizzata la "funzione legislativa" della sua AG. Il tutto è studiato alla luce di una metodologia che rifuggendo dalla considerazione della prassi quale unico strumento di formazione delle norme di diritto internazionale, insiste perché si consideri quella siriana come una situazione di guerra in senso tecnico, della quale, però, sono nella realtà ignorate le norme. Nella conclusione, si prende atto e si sottolinea la scarsa considerazione che in tutta la vicenda sembra essere data all'ente, benché non soggetto, certamente fondamentale per il diritto internazionale come per ogni ordinamento giuridico: il popolo, anzi i popoli, le persone - e quindi gli stessi combattenti, spesso definiti solo terroristi e trattati come tali - sempre più oggetto di azioni e aspirazioni che passano sulla loro testa e che denotano lo stato di confusione, che regna attualmente nella Comunità internazionale, teatro silente di scontri di potere che prescindono dalle norme.

  DAL TESTO – "Quanto agli stati: la Russia e l'Iran, sono intervenuti nel conflitto, contribuendo così alla sua internazionalizzazione, a favore del governo, piaccio o meno, legittimo e quindi sono titolari dei diritti e dei doveri di uno stato che interviene a richiesta di un governo legittimo all'interno del suo territorio e alle prese con ribellioni almeno in parte suscitate dall'esterno. Sempre pericolosamente sull'orlo di uno scontro con gli altri stati, quelli cioè che sostengono le varie formazioni ribelli USA in testa, con i quali, peraltro, come anche qui credo di avere mostrato, sono tecnicamente in stato di guerra, secondo il diritto internazionale, anche se non mancano accordi sotterranei per evitare scontri diretti e anche di ciò ho dato conto. Con ciò che ne consegue (e non è poco) in termini di diritti e doveri reciproci. [...]
  "I paesi "occidentali", quelli che continuano a vantarsi della propria "occidentalità" e della propria "superiore" civiltà, non paghi dei disastri fatti col colonialismo e con la creazione di stati incerti e spesso improbabili, di nuovo auto-coinvolti nel pieno del conflitto a cercare di fare e disfare, intervenire e ritirarsi, fare comunque il proprio tornaconto o quello che credono il proprio tornaconto. Incapaci di comprendere e di accettare, o anche di discutere, le ragioni altrui e quindi bellicosi e irosi "trasformatori" in Iraq, armati partecipi di varie fazioni in Siria, distruttori della (certamente orrida) Libia, presenti in forza in Medio Oriente e in nord Africa, praticamente ovunque: odiati da tutti, ma ricchi per ora, benchè sempre meno, del proprio potere non solo economico, sempre più fondato solo sulla forza."

  L'AUTORE – Giancarlo Guarino, ordinario, fuori ruolo, di diritto internazionale nell'Università degli Studi di Napoli Federico II, è autore di numerose pubblicazioni su diverse tematiche chiave del diritto internazionale contemporaneo (autodeterminazione, terrorismo, diritti umani, questione della Palestina ecc.) indagate partendo dal presupposto che l'Ordinamento internazionale sia un sistema normativo complesso e non una mera sovrastruttura di regimi giuridici gli uni scollegati dagli altri.

  INDICE DELL'OPERA – Capitolo primo. I termini del problema: la situazione in Siria (1. I fatti e i "movimenti" sul terreno - 1.1. I fatti dal punto di vista della situazione politica – 2. La situazione specifica della Siria e dei diversi conflitti in atto) – Capitolo secondo. Una premessa di metodo sulla rilevazione delle norme di diritto internazionale - Capitolo terzo. Un approfondimento dell'analisi sui soggetti o enti coinvolti (3. I soggetti coinvolti: A, la loro articolata natura - 4. I soggetti coinvolti: B, dal punto di vista del diritto internazionale - 4.1. Dal punto di vista della natura e dello status - 4.2. Dal punto di vista della funzione) – Capitolo quarto. I soggetti in gioco (5. La Siria - 5.1. Lo stato Siria nel diritto internazionale: nascita ed evoluzione - 5.2. L'effettività del regime siriano - 5.3. La natura della crisi dello stato Siria - 6. USA e Russia e loro alleati - 7. Lo status dei movimenti curdi in Iraq e Siria - 7.1. L'identità separata del popolo curdo rispetto agli stati in cui si trova - 8. Lo status dei ribelli siriani - 9. Lo status di Isis o Dā'ish) - Capitolo quinto. La natura e il significato degli interventi della cd. "comunità internazionale organizzata" in loco (10. Le Nazioni Unite: Consiglio di Sicurezza e Assemblea Generale, le differenze strutturali - 10.1. Il Consiglio di Sicurezza - 10.2. L'Assemblea Generale delle NU - 10.2.1. Analiticamente il contenuto delle risoluzioni) - Capitolo sesto. Le "potenze" e le loro attività (11. I titoli giuridici della presenza delle Potenze sul terreno - 11.1. Intervento su richiesta a favore del legittimo governo della Siria - 11.2. Intervento umanitario - 11.2.1. ...nella forma della cd. transformative occupation - 11.2.2. La Responsibility to Protect, umanità o diritto? Umanità e diritto - 11.2.2.1. ...e la pre-emptive defence - 11.3. L'intervento surrogatorio: il "modello" Uniting for Peace - 11.4. La legittima difesa: in generale - 11.5. La legittima difesa nei casi particolari: A.- di un conflitto "asimmetrico" - 11.6. B.- di interventi in stati "Unwilling or Unable") - Capitolo settimo. Conclusioni - Opere citate