Ugo Ojetti. Critica, azione, ideologia |
Marta Nezzo
IL LIBRO – Ugo Ojetti (Roma, 1871 – Firenze, 1946) fu collezionista e opinionista sagace, ma fu, soprattutto, un raffinato censore del sistema delle arti italiano e, ancor più, un manager delle esposizioni, sorta di curatore ante litteram, teso fra passione antiquaria e ricerca di nuove qualità espressive, possibilmente connotate da un alto potenziale identitario ed economico. DAL TESTO – "È restando aggrappato alla fedeltà mimetica e alla centralità soda del corpo umano, che Ojetti si prepara a solcare le acque divise dell'ultimo fascismo e del suo bifronte progetto di riforma delle arti. Com'è noto, nel corso degli anni Trenta, vengono precisandosi, incarnate dai gerarchi Giuseppe Bottai e Roberto Farinacci, due diverse modalità di cooptazione delle forze intelletttuali: la prima è di natura maieutica, intenta a "educare" al totalitarismo per averne un ritorno espressivo "libero" e rilevante; la seconda ha invece natura semicoercitiva, basandosi sul controllo di commesse e premi (cioè denaro) con l'esplicito intento di direzionare la creatività. A ben guardare le due opzioni rispecchiano candidamente la doppia anima socio-politica del regime, a un tempo altoborghese e sanculotto, reazionario e rivoluzionario, elitario e popolare: insomma un'ossimorica tirannide, almeno nelle intenzioni. L'AUTRICE – Marta Nezzo lavora presso il Dipartimento dei Beni Culturali dell'Università di Padova, dove insegna Fonti e metodologia della storia dell'arte e Arti extraeuropee: questioni critiche e formali. I suoi studi sono da tempo concentrati sulla critica d'arte ottonovecentesca, esplicata fra riviste specializzate e stampa quotidiana. Interessata agli aspetti organizzativi e simbolici della tutela durante le guerre mondiali, ha maturato una speciale attenzione per i fenomeni di ideologizzazione tanto del discorso sull'arte, quanto del sistema espositivo e conservativo. Fra i suoi lavori: "Ritratto bibliografico di Ugo Ojetti" (2001), "Critica d'arte in guerra. Ojetti 1914-1920" (2003), "Il miraggio della concordia. Documenti sull'architettura e la decorazione del Bo e del Liviano" (2008). INDICE DELL'OPERA – Premessa – I. Note sparse sulla formazione di un manager della cultura (La costruzione del dire - Arti e politica delle arti: prime contaminazioni - Il Manifesto e la norma) - II. Biennali antiquarie e Biennali antiquate: Ojetti fra Firenze e Venezia (1911. Ritrarre una nazione - 1919-1922. Progetti fiorentini per il dopoguerra - 1919-1922. La penetrazione nelle Biennali veneziane) - III. 1922. Logica e logistica di un apparato barocco (Organizzazione – Vernissage - Sfide critiche: giornalisti e professori - Il confronto con la "Fiorentina primaverile" - Corollari e derive) - IV. 1922-1925. Arte decorativa e critica applicata (Monza – Parigi – Tokyo) - V. 1925-1930. Fantasmi veneziani (Un intellettuale fascista - Maraini alla Biennale: aspettative – Delusioni) - VI. 1931. Tipizzare l'antico fra ville e giardini (L'organizzazione - Piacentini e Ojetti – Concorsi) - VII. 1932-1936. I «commentaires vivants» fra madrid e venezia (Una nuova figura professionale – Muséographie - Effetti collaterali) - VIII. 1937-1940. Ripensare Firenze (Arte domenicana fra interessi civici e politica internazionale - Lorenzo de' Medici ago della bilancia: contro l'alienazione del patrimonio storico - Il Cinquecento toscano: la patria di fronte al baratro) - IX. 1939-1943. Un explicit oscuro (Proposizioni naziste - Proposizioni italiane - Il confronto internazionale - Il Premio Cremona) – Epilogo - Antologia |