La terza notte di Valpurga |
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Karl Kraus
DAL TESTO – "Un pensiero di questo genere soffre dell'incapacità di difendersi come pensiero che nemmeno è capace di esprimere questa incapacità; vive con la fatalità delle cose, la fatalità del loro sviluppo, la gara della satira con la materia che con trionfale incoscienza porta a compimento e poi scarta la forma la cui riproduzione non è più possibile, la cui immagine non è più creduta, la cui impensabilità diventa errore di chi la raffigura. Questa maledizione della ricettività rifiuta un calo di forze, dà al pieno vigore l'occasione di cedere a mille allettamenti, e non proroga il giorno che richiedeva quotidianamente il sillabo dei misfatti linguistici morali, sociali. L'AUTORE – Karl Kraus (1874-1936) è stato uno dei più illustri intellettuali della «Grande Vienna» di fine secolo, noto soprattutto per le sue critiche ironiche e taglienti alla cultura e alla società del tempo. Scrisse per numerose testate e fu tra i frequentatori del Cafè Griensteidl, ritrovo degli artisti dello Jung-Wien, da cui si allontanò impegnandosi civilmente e intellettualmente con la sua attività feuilletonistica. Nel 1899 fonda la rivista «Fackel» che dirige fino alla sua morte. Scrisse nel 1933 la sua ultima opera «La terza notte di Valpulga»: tragico e inascoltato monito contro l'incipiente barbarie nazista. INDICE DELL'OPERA – Introduzione, di Paola Sorge - Opere di Karl Kraus - La terza notte di Valpurga - Su Hitler non mi viene in mente niente - Alla fine del mondo voglio ritirarmi a vita privata - La lista nera fa diventare gialli d'invidia - E la cultura? - Goebbels, il plenipotenziario della cultura - Ogni slogan una bomba a mano - Heidegger vende fumo tinto di bruno. E con Nietzsche non c'è niente da fare - La pazzia irr-nazionale - La fine della guerra mondiale non è servita a nulla - Si vis bellum, para pacem - Ebrei «nazionaltedeschi» - «Non si deve credere», e tutto sembra inventato - Quella buffonata del rogo dei libri - Da quando ci sono le SA e le SS, non ci rimane che |