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Piero Bernocchi
DAL TESTO – "[...] all'interno della definizione dei Beni comuni, è negativa ogni riproposizione di miti ideologici come il Proletariato Unico e di ogni sorta di astratti Enti omogenei, senza conflitti all'interno e per giunta in grado di rappresentare gli interessi generali. Questi ultimi - ora ma ancor più in una società postcapitalistica – non sono e non saranno altro che la mediazione e la sintesi al più alto livello democratico possibile degli interessi particolari dei vari strati sociali, anche dopo aver eliminato la centralità e il dominio del profitto e della mercificazione globale. Per questo trovo preoccupante, e da non incoraggiare, ogni tesi mirante a sciogliere forzatamente gli interessi specifici - e quindi anche i concreti Beni comuni - in un Interesse Generale, deciso da qualche neoscienziato del socialismo del XXI secolo (o del Benecomunismo Universale) e definito una volta per tutte, e sovrastante gli obiettivi settori ali costretti brutalmente all'eutanasia non in nome di trattative democratiche mediazioni e sintesi accettate perché utili a tutti/e, ma in base, come già per il «socialismo realizzato», ad un Progetto che si pretenda di salvifica palingenesi in grado di mutare menti e corpi dell'umanità." L'AUTORE – Piero Bernocchi è nato a Foligno nel 1947. Ha partecipato ai movimenti sociali italiano degli anni '60 e '70, in particolare a quelli del '68 e del '77 di cui è stato tra i principali esponenti. Ha diretto "Radio Città Futura", la prima radio libera in Italia, dal 1979 al 1985. È il portavoce nazionale dei Cobas ed è stato fin dall'inizio tra i protagonisti nelle attività del Forum sociale mondiale ed europeo, nonché tra i più autorevoli esponenti del movimento altermondista (no-global) in Italia e a livello internazionale. INDICE DELL'OPERA - Il bambino e l'acqua sporca (1. Dal '68 i mancati conti con il «socialismo realizzato» - Lo Stato come capitalista collettivo e l'utopia del liberismo - La borghesia di Stato a Est - Ceti politici e capitale di Stato in Occidente - La cooptazione delle «sinistre» tra i funzionari del Capitale - Le «sinistre» contro la conflittualità sociale - La lotta tra penultimi e ultimi) - 2. Alcuni conti con Marx (I miti del Proletariato Unico e della Dittatura Proletaria - Classe operaia, plusvalore e profitto - I produttori di valore e lo sfruttamento. L'esempio del lavoro intellettuale) - 3. La conflittualità anticapitalistica (Mercificazione globale e altermondialismo - L'alleanza benicomunista – Il conflitto Capitale-Lavoro - Attualità dei conflitti di genere e di religione - La mercificazione totale della Natura e dell'ambiente - La guerra permanente) - 4. L'istruzione-merce e la scuola-azienda (Nuove merci per nuovo profitto - Istruzione come business del XXI secolo - Autonomia della scuola-azienda e studenti flessibili - La povertà della scuola-impresa - L'approdo dell'aziendalizzazione: la scuola-miseria e la scuola-quiz - L'istruzione standardizzata. Annotazioni in itinere) - 5. La statalizzazione totale e il benicomunismo (La dittatura degli «scienziati socialisti» - Lo Stato onnipotente - La statalizzazione totale dell'economia - Benicomunismo) - 6. La democrazia integrale e la «natura umana» (I comunisti e la democrazia - La politica come professione o la democrazia come diritto-dovere - Restiamo umani? - Ognuno Caino di suo fratello? - L'altruismo egoistico - Democrazia integrale: fardello o emancipazione?) - 7. I Movimenti e l'Altermondialismo (La forma-Movimento - Le nuove forme dei movimenti altermondialisti - Movimenti di scopo. Indignati e Occupy. Cobas) – 8. Crisi e transizione (Ragioni e fonti della crisi - La crisi in Europa e lo scontro fra Stati – Le manovre del governo Monti - Profondità della crisi e transizione) – 9. Lotta pacifica e uso della forza nella transizione (Forme della transizione - Il conflitto con il Potere e "uso della forza - Praticare ciò che unisce) |
IL LIBRO – Il termine benicomunismo è un sostantivo collettivizzante che, come sarà già chiaro, l'Autore fa derivare da Beni comuni al plurale, cioè da realtà sociali e naturali, concrete e definibili: e non da un ipotetico e astratto Bene Comune Universale, al singolare. Comunque si vogliano definire i Beni comuni, essi fanno parte di una realtà plurale, variegata e mutevole e non possono forzosamente essere ridotti all'unicità o alla fusione obbligata in un unico ente universale.