Umanità al tramonto. Critica della ragion tecnica |
Luigi Iannone
IL LIBRO – Non bisogna cadere nell'errore interpretativo per cui la tecnica non è né buona né cattiva e che l'efficacia o gli svantaggi dipendano da come la si utilizzi. La tecnica ci domina. Non necessita di alcun principio etico, e tantomeno della politica, perché rappresenta la forma più evoluta di totalitarismo. Non produce caos ma ordine. Pronta a colonizzare, grazie anche al capitalismo, ogni ambiente e a diventare fattore regolativo della intera esistenza sociale e individuale. Ma se Dio è morto e la filosofia non può più "pensarsi", allora non sembrano intravedersi molte speranze per l'umanità. Una nuova alba potrà presentarsi solo con una "frattura della Storia" perché il tempo della fine e dell'inizio si svelerà solo quando avremmo attraversato il massimo pericolo nichilistico. DAL TESTO – "Le tecnologie moltiplicano gli spazi di libertà e paradossalmente anche quelli di controllo. In un tale contesto c'è chi vorrebbe un recupero di sovranità dello Stato-nazionale, garante di diritti e luogo in cui si è maggiormente esercitata la democrazia, e chi vede invece la nuova frontiera nella non-nazionalità e nello spazio globale della rete. Ma proprio questo è il nodo non sciolto: rendersi pienamente conto se la ragion tecnica possa essere in grado di mutare definitivamente la natura della partecipazione e produrre un senso rinnovato della rappresentanza, oppure acquisire la tragica consapevolezza che tutto ciò imploderà all'interno di un modello più congeniale alle forme di neo-autoritarismo." L'AUTORE – Luigi Iannone, laurea in Scienze politiche e giornalista pubblicista, collabora alle pagine culturali de "Il Giornale" e di altre numerose testate. Ha pubblicato volumi su Giuseppe Prezzolini, John Ronald Reuel Tolkien, Ernst Junger, Carl Schmitt e due libri-intervista: il primo con Ernst Nolte, "Storia, Europa e modernità" (2008), il secondo con Roger Scruton, "Il suicidio dell'Occidente" (2010). Tra i suoi ultimi libri: "Manifesto antimoderno" (2010), con l'introduzione di Marcello Veneziani; "Il profumo del nichilismo" (2012), con saggio introduttivo di Alain de Benoist; "Sull'inutilità della destra" (2014). INDICE DELL'OPERA – Presentazione, di Roger Scruton – La tecnica come ambiente – I. La questione della tecnica (1. Da Prometeo ai cyborg – 2. Natura e artificio: Anders, Jonas, Gehlen – 3. Heidegger e l'ingovernabilità della tecnica) – II. Tempo e spazio (1. Mobilitazione totale e normalizzazione della paura – 2. L'accelerazione temporale) – III. Forme del dominio (1. L'importanza dell'agire umano – 2. Globalizzazione dei mercati – 3. La finzione democratica) – IV. Società post-umana (1. Il corpo come ultima frontiera – 2. Verso una società post-religiosa) - Bibliografia |