Il profumo del nichilismo Stampa E-mail

Luigi Iannone

Il profumo del nichilismo
Viaggio non-moralista nello stile del nostro tempo

Edizioni Solfanelli, pagg.144, Euro 11,00

 

iannone_profumodelnichilismo  IL LIBRO – La civilizzazione si fregia di alcune parole simbolo come libertà, globalizzazione, emancipazione, uguaglianza e di un codice di regole il cui valore supremo è il diritto alla felicità. Nessun intellettuale o filosofo riesce ad immaginare un mondo che non si fondi su queste fondamenta e nessun economista a concepire un modello di sviluppo radicalmente diverso. Tutto sembra già dato. Eppure, ad una lettura attenta, la realtà appare ben diversa perché la società si muove su una invisibile linea di demarcazione tra civiltà e barbarie che la rende allo stesso tempo progredita e spietata, tecnologicamente avanzata e disumana, capace di fornire opportunità e di ampliare a dismisura obblighi, limiti e divieti.
  E allora cosa si cela veramente dietro il termine civilizzazione? Lo spiega questo illuminante saggio che è una sorta di guida tra stili di vita, miti e modelli del nostro tempo. Una critica ironica e tagliente alla superficialità e al narcisismo, ad una prospettiva legata sempre e solo al presente, all’estetica del nulla ed all’etica del vuoto.

  DAL TESTO – “Il fatto che le economie post-industriali generino marchi che col tempo suscitino familiarità e impieghino le loro energie per convincere il consumatore che la sua vita migliori grazie ai nuovi prodotti immessi nel mercato non è un fatto neutro, né nuovo sotto il profilo dell'elaborazione culturale.
  “Tuttavia l'irruzione definitiva della tecnica in ogni anfratto della vita sociale ci ha privato di molte barriere difensive anche in campo etico. Se vi è infatti una simbiosi con il prodotto che amalgama mass-media e consumo, comunicazione e simboli, rischiamo di perdere il senso del nostro percorso umano che non può essere orientato solo in senso progressivo ed orizzontale, perché a quel punto non ci sarà alcuna via di fuga da quell'angoscia su cui Martin Heidegger ha scritto pagine memorabili. E abbandonarsi a questo tipo di civiltà come unica e salvifica prospettiva è sconsolante oltre che barbarico.
  “C'è un legame misterioso che lega tutto ciò al tema del viaggio ed è una vocazione mitopoietica diffusa, difficile da eliminare. Sia il viaggio nel centro commerciale che nel mondo dentro e fuori di noi, potrebbero avere degli elementi in comune: la diffusa convinzione di accrescere la propria esperienza, la capacità di incrementare i propri beni (materiali in un caso, immateriali nell'altro), la percezione di un momento e di un luogo della felicità, la inconscia riproposizione di un mito antico e di un indispensabile percorso simbolico-iniziatico (esempi non mancano, sia in filosofia che in letteratura: dagli Argonauti ad Alice nel paese delle meraviglie, dal mito dionisiaco alle allucinazioni della droga, dal Graal all'esoterismo fino al Grand Tour) o più semplicemente un rituale moderno, rassicurante e consolatorio.”

  L’AUTORE – Luigi Iannone, nato a Caserta, ha scritto per le pagine culturali di quotidiani nazionali ed è saggista per varie riviste di cultura politica. Già componente dell’Osservatorio Sguardo Giovani presso il Ministero delle Comunicazioni (Commissione per l’assetto radio-televisivo) e funzionario presso il Garante della Privacy, è tra i fondatori dell’ISIS (Istituto Italiano di Scienze Sociali) di Napoli. Dal 2011 è membro del Consiglio Accademico dell’Istituto di Alti Studi Strategici e Politici di Milano (IASSP). Nel 2003 ha vinto il Premio Nazionale della Cultura istituito dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri per l’attività saggistica. Curatore del saggio di Ernst Nolte, La rivoluzione conservatrice nella Germania della Repubblica di Weimar (Soveria Mannelli, 2009), è autore dei seguenti volumi: Il 1799 in Terra di Lavoro. Storia, storiografia e controrivoluzione (Napoli, 1998), Un conservatore atipico. G. Prezzolini. Intellettuale politicamente scorretto (Roma, 2003), Tolkien e Il Signore degli Anelli (Napoli, 2003), Jünger e Schmitt. Dialogo sulla modernità (Roma, 2009), Storia, Europa e Modernità. Intervista a Ernst Nolte (Firenze, 2008), Il suicidio dell’Occidente. Libro-intervista a Roger Scruton (Firenze, 2010), Manifesto antimoderno (Soveria Mannelli, 2010).

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