Economia e società. Diritto Stampa E-mail

Max Weber

Economia e società. Diritto
Testo critico della Max Weber-Gesamtausgabe a cura di Werner Gephart e Siegfried Hermes Edizione italiana a cura di Massimo Palma


Donzelli Editore, pagg.CXXXVIII-452, € 38,00

 

weber diritto  IL LIBRO – «Quando si parla di "diritto", "ordinamento", "enunciato giuridico", occorre attenersi rigorosamente alla distinzione tra prospettiva dottrinale e sociologica. La prospettiva dottrinale si chiede cosa valga idealmente in quanto diritto. La prospettiva sociologica si chiede che cosa accade effettivamente in virtù del fatto che individui che partecipano all'agire comunitario soggettivamente considerino e trattino determinati ordinamenti come validi, ossia orientino in base ad essi il loro agire. Su queste basi si determina anche la relazione di principio tra diritto ed economia».
  Caso unico dell'enorme laboratorio aperto da Max Weber attorno al progetto di Economia e società, il volume sul Diritto è interamente condotto sui manoscritti originali che fanno parte del lascito dell'autore. La complessa costruzione sociologico-giuridica weberiana viene qui proposta in una veste del tutto inedita, che restituisce finalmente al lettore la disposizione dei testi pensata dallo stesso Weber per Economia e società. La trattazione del nesso tra le formazioni sociali e le istituzioni giuridiche si rivela come un'officina in cui alla vulcanica creatività di Weber si affianca il suo approccio metodologico rigoroso. Il volume si apre con il testo L'economia e gli ordinamenti, in cui l'autore definisce le categorie di costume, convenzione e diritto, mostrando la genesi dell'obbligazione giuridica dal tessuto delle comunità storiche; a esso, che funge quasi da introduzione, segue la celebre «Sociologia del diritto», qui intitolata, con maggiore fedeltà alle intenzioni dell'autore, Le condizioni evolutive del diritto. In questo denso contributo teorico, l'origine storica del razionalismo formale occidentale viene ricostruita in una sintesi di singolare chiarezza, attenta alla genesi sociale, economica e politica degli istituti giuridici e ai conseguenti effetti del diritto nelle più diverse epoche. Alla sua vastissima erudizione, Weber accompagna un sapiente sguardo d'insieme, che non esita a connettere nella stessa narrazione common law e civil law, il diritto naturale moderno e le scuole del diritto islamico, le codificazioni di Roma e d'Israele, il Code civile le raccolte giuridiche medievali, il diritto anglosassone e il diritto canonico, istituendo sorprendenti analogie senza mai smarrire il peso delle differenze specifiche. Quando morì improvvisamente nel giugno del 1920, Weber lasciò sulla sua scrivania un'enorme mole di manoscritti. La moglie Marianne si affrettò a pubblicare tutti i materiali ritrovati assieme a testi già editi in un'unica opera dal titolo Economia e società, destinata a diventare – nelle sue intenzioni – il «capolavoro» di Weber. Fu quello, invece, l'inizio di una storia editoriale complessa e controversa, che nei decenni ha visto succedersi ben cinque edizioni. Dal 1999 al 2010, l'edizione completa delle opere di Weber ha approntato una sistemazione del testo sulla base dei documenti del lascito che rende giustizia alla complessità della sua genesi. Organizzata in cinque tomi indipendenti – Comunità, Comunità religiose, Diritto, Dominio, La città –, l'edizione storico-critica di Economia e società restituisce finalmente al lettore i testi nella loro versione originaria e più vicina alle intenzioni dell'autore. La nuova traduzione di Massimo Palma, a distanza di mezzo secolo dalla prima, rinnova sensibilmente il lessico weberiano in Italia.

  DAL TESTO – "La garanzia «statuale» dei diritti, considerata sul piano puramente teorico, non è indispensabile per alcun fenomeno economico fondamentale. La tutela del possesso viene prestata anche dal supporto di clan. Talora le comunità religiose (mediante la minaccia della scomunica) hanno offerto una tutela delle obbligazioni debitorie più efficace rispetto alle comunità politiche. E anche il «denaro», in quasi tutte le sue forme, è esistito senza la garanzia statuale della sua acquisizione come mezzo di pagamento. Anche il denaro «cartale», ossia costituito non dal contenuto materiale, ma dalla marcatura dei pezzi del mezzo di pagamento, è pensabile senza di esso. E occasionalmente, nonostante la tutela giuridica statuale, il denaro cartale non appare di origine statale: la «moneta», nel senso di mezzo di pagamento provvisto dal potere politico di corso forzoso per i debiti, è assente nell'antica Babilonia; ma sembra siano stati ritrovati contratti secondo cui, ad esempio, per il pagamento dovevano essere utilizzati i pezzi da un quinto di siclo con il sigillo di una determinata «azienda» (come diremmo noi); manca quindi la garanzia statuale prospettata in senso «proclamatorio», anche l'«unità di valore» scelta non è di origine statale, ma contrattuale, tuttavia il mezzo di pagamento è di «qualità» e la garanzia coattiva statuale è perlomeno situata alle spalle dell'accordo concreto. Sul piano puramente «concettuale», quindi, lo «Stato» non è mai necessario per l'«economia». Ciononostante, in mancanza di un ordinamento giuridico di qualità molto peculiari, possibile in pratica solo come ordinarnento «statuale», un ordinamento economico di specie moderna e senza dubbio inattuabile. L'economia odierna poggia su possibilità acquisite tramite contratti. Per quanto lontano si estenda anche il proprio interesse alla «legalità contrattuale» e gli interessi comuni dei possidenti alla reciproca tutela del possesso, e per quanto fortemente la convenzione e il costume ancora oggi determinino l'individuo nello stesso senso, dato lo sgretolamento della tradizione – da una parte dei rapporti predisposti dalla tradizione e dall'altra della credenza nella loro sacralità – ha anche perduto straordinariamente significato; gli interessi delle classi sono quanto mai diversi gli uni dagli altri, la moderna velocità dei traffici esige un diritto che funzioni in maniera rapida e certa, ossia un diritto garantito dalla potestà coattiva più forte; e soprattutto l'economia moderna, in forza della sua peculiarità, ha annientato le altre associazioni che erano titolari di diritto e quindi di garanzie giuridiche."

  L'AUTORE – Max Weber (Erfurt, 1864 – Monaco, 1920) è stato uno dei padri fondatori della sociologia moderna e della scienza politica.

  INDICE DELL'OPERA – Sull'edizione di Economia e società - Indicazioni generali dei curatori della Max Weber-Gesamtausgabe – Introduzione, di Werner Gephart - Sull'edizione di Diritto – Avvertenza, di Massimo Palma – Elenco delle abbreviazioni – Diritto – Nota editoriale – L'economia e gli ordinamenti – 1. Ordinamento giuridico e ordinamento economico – 2. Ordinamento giuridico, convenzione e costume – 3. Significato e limiti della coazione giuridica per l'economia – Nota editoriale – Le condizioni evolutive del diritto – 1. La differenziazione degli ambiti materiali del diritto – 2. Le forme di costituzione dei diritti soggettivi – 3. La forma del diritto oggettivo – 4. I tipi di pensiero giuridico e i notabili del diritto – 5. Razionalizzazione formale e materiale del diritto. Diritto teocratico e diritto profano – 6. Diritto ufficiale e statuizione nel principato patrimoniale. Le codificazioni - 7. Le qualità formali del diritto prodotto dalle rivoluzioni. Il diritto naturale - 8. Le qualità formali del diritto moderno – Appendici (I. Frammento manoscritto - II. Esempio di gruppi testuali dattiloscritti - III. Frammento) - Abbreviazioni bibliografiche - Principali traduzioni italiane delle opere di Weber - Letteratura citata da Weber - Piano generale della Max Weber-Gesamtausgabe – Indice dei nomi – Indice delle opere di Weber citate nel testo