Antonello Battaglia
Viaggio nell'Europa dell'Est Dalla Serbia al Levante ottomano
Edizioni Nuova Cultura, pagg.148, € 12,00
IL LIBRO – Viaggio e viaggiatori, una lunga storia che abbraccia spazio e tempo, collega mondi lontani, culture diverse, idiomi e che caratterizza da sempre l'identità dell'uomo. Esploratori, avventurieri, pellegrini, missionari, intellettuali, touristes, diplomatici a cui aggiungere anche gli addetti e i delegati militari. I verbali e le relazioni di viaggio di questi ufficiali del Regio Esercito, custoditi presso l'Archivio dell'Ufficio Storico dello Stato Maggiore dell'esercito, oltre alle note di servizio, sono ricchi di dettagli, di cronache particolareggiate sulle terre percorse e visitate. Impressioni, commenti, previsioni e spunti personali dei militari che viaggiano per conto del ministero della Guerra. Il maggiore Attilio Velini fu inviato in Serbia come delegato italiano della commissione per la delimitazione dei confini serbi (1879) e, in quei convulsi mesi, ebbe l'opportunità di viaggiare e conoscere i tratti salienti del principato cogliendo appieno il crescente panserbismo e le sue possibili derive future. Dieci anni dopo, il colonnello Dal Verme effettuò lo stesso viaggio, spingendosi però più a est, fino a giungere a Costantinopoli e a rientrare in Italia per Corinto e Corfù. Questi viaggi rientravano in un programma ben preciso dei vertici militari, in un segmento temporale, 1879-1889, in cui la penisola balcanica acquistava progressivamente importanza agli occhi del governo di Roma.
DAL TESTO – "L'ufficiale italiano decise di evitare la descrizione di Belgrado perché le notizie salienti della capitale del principato serbo erano già note da tempo al comando del corpo di stato maggiore grazie ai rapporti dell'addetto militare a Vienna. "Si limitava pertanto a esprimere semplicemente le impressioni personali. Danubio e Sava erano in piena tant'era che la sponda elevata sulla quale sorgeva Zemun sembrava quasi un'isola tra le acque fluviali. Tuttavia né i binari ferroviari, né il ponte in ferro sembravano minacciati dall'ingrossamento dei due fiumi. "Sul grande piazzale della fortezza si stavano riposando alcuni reparti di reclute in attesa del cambio di guardia. A differenza delle impressioni di Velini, quelle del colonnello non furono positive. Giudicava i battaglioni serbi mediocri, rigidi nei movimenti - come da istruzione asburgica - ma privi del contegno marziale proprio delle armate austro-ungariche. "Le divise erano consumate, confezionate nel 1885 e non più rinnovate. Giubbe e pantaloni in alcuni casi erano diventati lucidi dopo aver perduto gli ultimi residui di lana. Addirittura lasciavano intravedere il sottopanno che in alcuni casi mancava. Non solo i soldati, ma anche gli ufficiali lo sorpresero: armati e vaganti a zonzo per la città. Il fiaccheraio attirò la sua attenzione sulle guardie in piazza d'armi, alcune di loro al posto del fucile tenevano in mano un ombrello per ripararsi dal sole."
L'AUTORE – Antonello Battaglia, dottore di ricerca in Storia dell'Europa, insegna Storia delle Relazioni Internazionali presso il dip.to di Studi Europei, Americani e Interculturali della Sapienza, Università di Roma. Collabora con la Commissione Italiana di Storia Militare, con l'Archivio dell'Ufficio Storico dello Stato Maggiore dell'Esercito e con la «Rivista Militare». È inoltre membro dell'Istituto per la Storia del Risorgimento italiano. Tra le ultime pubblicazioni "Sicilia contesa. Separatismo, guerra e mafia", Roma, 2014; "La capitale contesa. Firenze, Roma e la Convenzione di Settembre (1864)", Roma, 2013; "I rapporti italo-francesi e le linee d'invasione transalpina (1859-1881)", Roma, 2013; "Il Risorgimento sul mare. La campagna navale del 1860-1861", Roma, 2012.
INDICE DELL'OPERA – Introduzione – La missione Velini e la delimitazione dei confini serbi (1879) - Cronache di un itinerario levantino (1889) - Fonti - Bibliografia essenziale - Indice dei nomi |