Così parlò Hitler Stampa E-mail

Fabrizio Dragosei

Così parlò Hitler
Le conversazioni private, i discorsi pubblici, i verbali degli archivi sovietici


Ugo Mursia Editore, pagg.352, € 18,00

 

dragosei hitler  IL LIBRO – La storia del nazismo e del Terzo Reich viene raccontata in questo libro attraverso le parole di Hitler: il progetto di Reich mondiale, altoatesini in Crimea, svizzeri a gestire gli alberghi, l'Est europeo trasformato in una grande colonia con città germaniche fortificate in mezzo a campagne abitate da milioni di schiavi. E ancora: la "Soluzione Finale", i commenti sugli alleati e sui nemici, la passione per le automobili e la conoscenza dei dettagli tecnici di aerei e carri armati. Infine, la guerra per la conquista del mondo secondo il Führer, così come emerge dall'analisi delle conversazioni pubbliche e private fatte stenografare puntualmente per anni.
  Ne esce un ritratto a tutto tondo del Führer arricchito anche dai documenti conservati negli archivi ex sovietici, messi a disposizione degli studiosi solo recentemente. Veniamo a sapere così che Stalin non scomparve affatto dal Cremlino all'indomani dell'attacco tedesco nel 1941 e che i sovietici avevano preparato i piani per un attacco preventivo alla Germania. Gli Alleati sapevano già nel 1939 del protocollo segreto aggiuntivo al patto Ribbentrop-Molotov e nel 1944 avevano foto aeree che mostravano lo smantellamento del campo di Auschwitz.

  DAL TESTO – "Hitler parlava molto e ci teneva a non essere equivocato. La sera, durante le cene che spesso avevano luogo a tardissima ora, lui teneva banco. Dopo aver mangiato, continuava a intrattenere i suoi interlocutori per ore. E il fedele segretario Martin Bormann aveva messo in piedi un servizio di stenografi che registravano ogni parola del Führer.
  "In seguito a violente discussioni con i generali ai quali rimproverava di distorcere le sue parole, Hitler decise di far stenografare anche tutte le conferenze militari che avevano luogo almeno due volte al giorno.
  "In totale, dunque, si tratta di migliaia e migliaia di pagine che venivano poi trascritte in varie copie e custodite in diversi archivi.
  "Una parte di questi documenti è stata recuperata dopo la guerra ed è stata pubblicata in libri specialistici: le conversazioni a tavola di Hitler e i verbali delle conferenze. Pagine e pagine di resoconti che in buona parte sono di scarsissimo interesse per il lettore comune. Inoltre, durante i suoi lunghi monologhi o nelle conversazioni, Hitler saltava da un argomento all'altro, spesso senza logica apparente.
  "A cena Hitler ebbe come ospiti fissi nei primi anni i suoi generali, ma dopo Stalingrado le cose cambiarono. Con loro, oramai, i rapporti erano pessimi e la sera il Führer non voleva continuare le dispute. A parte gli ospiti occasionali, i regolari ascoltatori dei suoi monologhi erano così soprattutto le segretarie, il medico, i suoi aiutanti, il cuoco vegetariano e, spesso, Eva Braun. Le tirate continuavano a volte fin ben oltre l'alba e risultavano sempre più ripetitive: «Era sempre la stessa storia, su qualsiasi soggetto sapevamo già cosa avrebbe detto», ha ricordato una delle segretarie.
  "Le riunioni militari erano, naturalmente, molto più tecniche. Avvenivano davanti a un tavolo sul quale erano dispiegate varie carte geografiche. Spesso, dunque, Hitler e i generali parlavano indicando punti precisi e dicendo semplicemente «qui», oppure «lì». È quindi difficile, a volte, capire di cosa stessero effettivamente parlando. Le riunioni erano piuttosto lunghe e così i verbali erano spesso sterminati. Dopo la guerra se ne sono salvati solo alcuni che però sono di grande interesse, in quanto coprono un periodo per il quale non esistono invece i resoconti stenografici delle conversazioni a tavola."

  L'AUTORE – Fabrizio Dragosei, giornalista, scrittore, laureato in Scienze Politiche, dal 1995 scrive per il «Corriere della Sera» da Mosca. In precedenza ha lavorato alla sede Rai di Londra e a «Panorama». Per dieci anni ha guidato la redazione economica del «Corriere della Sera» a Roma ed è stato quindi inviato speciale di politica internazionale e di economia. Ha pubblicato "Stelle del Cremlino. L'Occidente deve temere la nuova Russia?" (Bompiani, 2009).

  INDICE DELL'OPERA – Introduzione. Tutte le parole del Führer - Capitolo Primo. 1942. Il Reich dall'Atlantico agli Urali - Capitolo secondo. Grandi conquiste senza nemmeno dover combattere - Capitolo Terzo. Comincia la guerra vera: Polonia, Scandinavia, Francia, Dunkerque - Capitolo Quarto. Londra non cede ma si allarga l'impero: Jugoslavia, Grecia, Africa nel 1941, Finlandia - Capitolo Quinto. Operazione Barbarossa: il grande balzo a Est. Inverno 1941: regge il fronte - Capitolo Sesto. Estate del 1942: l'impero alla massima estensione - Capitolo Settimo. Gli anni Venti, la gioventù, il Putsch di Monaco, Mein Kampf - Capitolo Ottavo. Dalla prigione al Cancellierato, gli anni delle grandi lotte politiche - Capitolo Nono. La conquista del potere assoluto - Capitolo Decimo. La Germania nazista - Capitolo Undicesimo. Cambia il vento - Capitolo Dodicesimo. Addio all'alleato italiano - Capitolo Tredicesimo. Le armi segrete e l'attentato a Hitler - Capitolo Quattordicesimo. Il secondo fronte in Europa - Capitolo Quindicesimo. La fine - Note – Appendici - Appendice Prima. Patto di Monaco, 29 settembre 1938 - Appendice Seconda. Patto di non aggressione tra la Germania e l'Unione Sovietica e protocollo segreto aggiuntivo - Appendice Terza. Logbook delle visite nello studio di Stalin il 21 e il 22 giugno 1941 - Appendice Quarta. Testo dell'armistizio firmato dall'Italia con le Nazioni Unite a Cassabile il 3 settembre 1943, reso noto ed entrato in vigore l'8 settembre 1943 - Appendice Quinta. Atto di resa della Germania - Appendice Sesta. Atto di resa del Giappone - Ringraziamenti - Abbreviazioni - Fonti - Indice dei nomi