La scoperta dei templi. Arte ed eros nell'India tradizionale Stampa E-mail

Alain Daniélou

La scoperta dei templi. Arte ed eros nell’India tradizionale

Casadei Libri, pagg.48, Euro 6,00

 

lascopertadeitempli.jpg  IL LIBRO – Dopo l’uscita, sempre per i tipi della Casadei Libri, di Il tamburo di Shiva. La tradizione musicale dell’India del nord, quale testimonianza del fondamentale contributo offerto da Alain Daniélou alla conoscenza della musica d’Oriente in generale e indiana in particolare, viene adesso pubblicato La scoperta dei templi. Arte ed eros nell’India tradizionale, per ricordare il ruolo svolto dallo studioso, insieme con l’inseparabile compagno di avventure e fotografo Raimond Burnier, nell’ambito della riscoperta dell’arte dell’India, segnatamente dell’arte erotica medioevale indiana. A tal fine vengono in questo volume presentati tre brevi scritti di Daniélou e diverse fotografie, molte delle quali inedite, di Burnier. Il primo testo è tratto dalla suggestiva autobiografia dell’Autore, La via del labirinto (Casadei Libri, 2004), e descrive la “scoperta” dei templi medioevali ricoperti, tra l’altro, di figure e simboli erotico-sessuali. Il secondo è uno dei primi studi sul tema dell’erotismo nell’arte indiana. Scritto in inglese, fu pubblicato in India nel 1947 dalla rivista Marg Magazine of Architecture and Art. Il terzo, pubblicato nel 1949 in The Visva-Barati Quarterly, ha invece un carattere più generale e permette di inquadrare l’argomento nel più ampio contesto dell’arte sacra indiana, immagine insuperata della Sapienza Eterna.

 

  DAL TESTO – “Ci eravamo immediatamente interessati alla scultura cosiddetta medievale, che va dal IX al XII secolo, epoca durante la quale gli artisti dell’India seppero realizzare un equilibrio unico tra stilizzazione ed espressione umana e scoprire una sorta di geometria della vita. Fu in quel periodo che nell’India del Nord venne costruita la maggior parte dei templi. Quell’epoca dell’arte indiana era sottovalutata dagli esperti. La moda imponeva l’interesse per le epoche anteriori, più realiste, per l’arte greco-buddistica o per quella del periodo Gupta del VI secolo, che ricorda il barocco. La grande tradizione simbolica ed erotica medievale, sobria e stilizzata, era considerata decadente e appariva ridicolo volersene occupare. Pur essendo stati sconsigliati, decidemmo comunque di esplorare soprattutto i templi medievali. Raymond si fece costruire una scala allungabile e smontabile in legno tek, alta più di tre metri. Comprò anche dei grossi specchi per riflettere la luce solare sulle sculture”.

 

  L’AUTORE – Alain Daniélou (Neuilly-sur-Seine, 4 ottobre 1907 – Lonay, 27 gennaio 1994) è stato uno storico francese. Studioso della storia della musica, grande esperto della storia dell'India, è stato uno dei più noti adepti occidentali dello Śivaismo.

  Figlio di una fervente cattolica e di un politico bretone anticlericale, di salute cagionevole, trascorre l’infanzia in campagna tra la biblioteca paterna e il pianoforte. Fin da giovanissimo si interessa di musica e pittura. Compie gli studi universitari in America lavorando anche come pianista nei cinematografi per accompagnare i film muti. Tornato in Francia, studia composizione, canto e danza classica. Affascinato dai Paesi esotici, comincia una serie di viaggi nel Maghreb, in Medio Oriente, India, Indonesia, Cina e Giappone.

  Stabilitosi in India per quindici anni, studia filosofia, musica e sanscrito nelle scuole tradizionali locali. Viene iniziato all'Induismo, impara a suonare la vina e adotta l'hindi come lingua quotidiana. Partecipa attivamente alla vita politica e alla lotta per l'indipendenza indiana diventando membro del Partito tradizionalista hindu. Diventa docente all'università hindu di Benares, poi passa a dirigere un'importante biblioteca di manoscritti sanscriti a Madras.

  Nell’ultima fase della sua vita, torna in Europa per compiere studi comparati sulla musica prima a Berlino e poi a Venezia.

  Tra le molte opere di Daniélou si segnalano gli studi sullo Yoga e la storia e la cultura indiana in genere.

 

  INDICE DELL’OPERA – Introduzione, di Jacques Cloarec – I. La scoperta dei templi – II. Per un approccio alla scultura erotica indù – Alcune foto di Raymond Burnier – III. La scienza dei simboli e i principi dell’arte sacra indù - Bibliografia