Il mistero del #Cristo senza croce |
Mario Scaffidi Abbate
IL LIBRO – Nella Firenze del Rinascimento, dove alcuni medium si proiettano durante la trance, troviamo il grande Michelangelo, che a uno di essi rivela di avere scolpito un Cristo senza la croce, affinché questi, spogliato di quel simbolo di dolore e di morte, possa essere uno strumento non più di divisione, ma di unione fra i credenti di tutte le religioni. La notizia scandalizza la Chiesa cattolica che, vedendo minacciato il suo primato sulle altre religioni, cerca di impadronirsi della scultura per farla sparire. Ma l'artista, sul letto di morte, affida il Cristo al suo giovane assistente. Saranno i quattro sensitivi a ritrovarlo e a svelare il senso della scultura: una verità che, a cinque secoli di distanza, si dimostra più che mai attuale. Con uno studio del Cristo ligneo di Angelo Boccardelli. DAL TESTO – "Una religione che unisse tutti i popoli della Terra: questo era il sogno di Michelangelo, il suo desiderio più vivo. Ma affinché quel sogno si realizzasse bisognava liberare Cristo dalla croce, come aveva fatto lui, staccarlo da quel legno che sconvolgeva e alienava le menti dei più, se si voleva collocare Cristo in una dimensione universale, in cui tutti gli uomini potessero davvero riconoscersi. Non in nome di una croce insanguinata, immagine di dolore e di morte, si poteva raggiungere quell'unità: la croce, prima del sacrificio di Cristo che in lei per l'appunto si inscriveva, era il simbolo della perfezione e perciò escludeva il dolore e ogni altra immagine che potesse richiamarlo. Cerchio e croce insieme contenevano un linguaggio universale, potendovisi inscrivere il quadrato e le altre figure geometriche, il rettangolo, il triangolo, il rombo, l'esagono e così via, all'interno dei quali a loro volta potevano inscriversi, in forma stilizzata, i numeri e le lettere dell'alfabeto. Dio, insomma, con la croce aveva tracciato idealmente le coordinate per sistemarvi il mondo, come se lo benedicesse prima ancora di crearlo, o nel crearlo: nord e sud, ovest ed est. E il centro, punto d'incontro di tutto, da cui la croce si irradiava. Era lì l'Uomo nuovo, in quel Cristo liberato dalla croce, il cui corpo tendeva le mani versa il Padre celeste in attesa e nel desiderio di ricongiungersi a Lui." L'AUTORE – Mario Scaffidi Abbate ha al suo attivo più di quaranta pubblicazioni, fra romanzi, saggi e traduzioni di testi greci e latini. Ha collaborato anche a diversi programmi radiofonici della Rai, in particolare con sceneggiati di carattere storico e linguistico, e ha scritto testi per la televisione e per il teatro. Esperto linguista, ha fatto parte del Comitato ministeriale per la salvaguardia della lingua italiana (insieme a Tullio De Mauro). Autore di numerosi articoli su giornali e riviste fin dal 1946, attualmente dirige il «Conciliatore nuovo» ed è vicedirettore del mensile bilingue «My Time». INDICE DELL'OPERA – Premessa – Parte prima – Prologo - Per le vie di Firenze - La morte di Lorenzo de' Medici - Michelangelo a Roma - Firenze: l'altra faccia della medaglia - Lo "sdegno grandissimo". Il David - La volta della Sistina - Il sacco di Roma - Gli "Illuminati" - Il Giudizio universale - Lo scandalo dei nudi - Un amore platonico: Tommaso Cavalieri - L'incontro con Vittoria Colonna - Entra in scena il cardinale Reginald Pole - Il comandante Tau - Entra in scena Rachele, la visionaria - Il sogno di Michelangelo - Hic Rhodus, hic salta - Il miracolo - Eusebio il veggente - I Guardiani dell'Ortodossia - Torna in scena Rachele - "Armageddon!" - La fine di Tau - Il risveglio - La morte di Vittoria Colonna - Gli ultimi anni - ...I guai non erano finiti - A tu per tu con Paolo IV - La morte di Michelangelo - Parte seconda - Il risveglio dei quattro sensitivi - Il Cristo ligneo - Entra in scena padre Steuber - Il volto nascosto di Michelangelo - Sul monte Titano - "Un morbo di cui mai nessuno fu più veloce" - I retroscena del Cristo ligneo - L'ultimo prodigio – Epilogo – Appendice. Il linguaggio dei segni e delle forme - Nota e ringraziamenti |