Diritto e diritti oltre la Manica |
Claudio Martinelli IL LIBRO – Privo di una Carta scritta, il diritto costituzionale inglese per secoli si è sviluppato con modalità peculiari. Quali sono le ragioni storiche, culturali e giuridiche alla base di questa specificità? Perché la Gran Bretagna, pur facendo parte da decenni dell'Unione europea, sembra sempre con un piede dentro e uno fuori dal processo di integrazione comunitaria? Il testo fonde in un racconto unitario i concetti basilari del moderno pensiero politico britannico con l'evoluzione del diritto e delle istituzioni nazionali, concentrandosi sulle modalità di affermazione dei diritti fondamentali nel passaggio dallo stato liberale a quello democratico. DAL TESTO – "L'assenza di una carta costituzionale, la tradizione della common law, il ruolo creativo del giudice, sono tutti elementi consueti su cui si innestano le innovazioni dell'età vittoriana, dando vita ad una stagione costellata di norme per quell'epoca estremamente all'avanguardia in Europa sul piano della protezione dei diritti individuali e collettivi. L'AUTORE – Claudio Martinelli insegna Diritto pubblico comparato e Diritto parlamentare nell'Università di Milano-Bicocca. Tra i suoi libri segnaliamo: «Le immunità costituzionali nell'ordinamento italiano e nel diritto comparato» (Giuffrè, 2008) e «Le radici del costituzionalismo» (Giappichelli, 2011). INDICE DELL'OPERA – Premessa – Introduzione - I. La cultura giuridica inglese e la concezione dei diritti umani espressa dalla Rivoluzione francese (1. L'Inghilterra e la Rivoluzione francese - 2. Le radici della tradizione giuridica inglese - 3. Edmund Burke e l'affermazione della superiorità della via britannica al costituzionalismo - 4. Jeremy Bentham, ovvero i diritti ben piantati per terra) - II. Idee e movimenti alla base dell'«età del progresso» (1. L'età del progresso - 2. I nuovi assetti economici e sociali determinati dalla Rivoluzione industriale - 3. Una risposta reazionaria - 4. Diritti e costituzionalismo sulle due sponde dell'Atlantico - 5. Il liberal-radicalismo inglese come motore delle riforme dello stato liberale - 6. Libertà economiche e riforme politiche: la Acll e il Cartismo) - III. Le riforme dell'età liberale (1825-1885) (1. La dimensione negoziale del processo di riconoscimento dei diritti. - 2. La concezione britannica dell'uguaglianza, tra common law, rule of law e sovereignty of parliament - 3. Le libertà politiche - 4. I partiti e le istituzioni - 5. Le libertà civili - 6. La libertà religiosa - 7. I diritti legati al lavoro e alla condizione sociale) - IV. La transizione verso lo stato democratico (1885-1918) (1. Dal liberalismo al collettivismo: la lettura di Dicey - 2. J.S. Mill e i teorici del new liberalism - 3. Le Trade Unions, la Fabian Society e la nascita del Labour Party - 4. Il completamento del percorso istituzionale verso la democrazia - 5. I diritti sociali) - V. La costruzione del welfare state (1918-1951) (1. Tra le due guerre - 2. La questione irlandese - 3. La dimensione imperiale - 4. La rivoluzione keynesiana - 5. Il Rapporto Beveridge - 6. Le politiche sociali del Governo laburista) - VI. I diritti e la loro tutela nel passaggio dal XX al XXI secolo (1. Dalla golden age dei diritti alla «rivoluzione conservatrice» - 2. La problematica tutela giurisdizionale dei diritti sociali - 3. L'istituzione della Supreme Court of the United Kingdom e le sue implicazioni costituzionali - 4. Prospettive aperte... e incerte) – Bibliografia - Indice dei nomi |