Giornalisti di regime |
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Pierluigi Allotti Giornalisti di regime Carocci Editore, pagg.280, Euro 23,00
DAL TESTO – “Nel corso degli anni trenta, mentre il regime andava accentuando il suo carattere di dittatura totalitaria che ambiva alla fascistizzazione integrale della società, i controlli sulla stampa e sugli altri mass media – cinema e radio - furono ulteriormente accentrati e intensificati, sull'esempio di quanto avveniva nello stesso periodo nella Germania nazista. L'ufficio stampa del capo del governo, affidato nel 1933 al genero del duce, Galeazzo Ciano, fu così potenziato e trasformato l'anno successivo nel sottosegretariato per la Stampa e la Propaganda (divenuto poi ministero nel 1935 e ribattezzato nel 1937 ministero della Cultura Popolare), e al contempo si moltiplicarono a dismisura le disposizioni impartite quotidianamente dal governo ai giornali, le cosiddette "veline", con le indicazioni su ciò che era opportuno o meno pubblicare. L’AUTORE – Pierluigi Allotti, giornalista professionista, lavora per l’agenzia di stampa TM News. Ha conseguito il dottorato di ricerca in Storia contemporanea presso la Sapienza Università di Roma e svolge attività didattica alla John Cabot University. Nel 2011 è stato visiting scholar presso il Department of Communication della University of California San Diego. INDICE DELL’OPERA - Premessa (“Padri” e “fratelli maggiori” nella storia del giornalismo italiano - Il rapporto tra giornalisti e fascismo come problema storiografico - Articolazione dell’indagine) - Parte prima. La rivoluzione giornalistica del fascismo - 1. Una rivoluzione giornalistica (Mussolini contro la libertà di stampa - Mario Borsa e la battaglia per la libertà di stampa - Il giornalismo fascista - Il giornalismo nell’università) - 2. I giornalisti del regime (L’epurazione dei giornalisti del 1927-28 - Dall’antifascismo al fascismo - Il regime e i giornalisti) - Parte seconda. Giornalisti nello Stato totalitario (1935-43) - 3. I giornalisti e le guerre degli anni trenta (Italiani liberatori - La conquista dell’impero - «Difesa della civiltà» - Guadalajara - «Barbari massacratori» - La resurrezione della Spagna) - 4. In viaggio con il duce (Mussolini a Tripoli - Mussolini a Berlino - Mussolini a Monaco) - 5. La campagna antisemita (Giornalisti contro gli ebrei - La polemica razzista contro Stati Uniti e Francia - Il caso Valcini) - 6. «Questo mestieraccio» («Addio, vecchia Vienna» - «Non ci vogliono bene» - Il caso Barzini junior - Il caso Gorresio) - 7. Giornalisti al fronte (Propaganda e censura di guerra - Gli inviati di guerra del “Corriere della Sera” - Gli ultimi giorni del regime) - Parte terza. Giornalisti in democrazia (1943-48) - 8. I giornalisti dopo il 25 luglio 1943 (La restaurazione della libertà di stampa - Dal fascismo all’antifascismo - Il caso Lilli - Il caso Guerriero - Il difficile periodo successivo all’8 settembre - La FNSI e l’epurazione dei giornalisti) - 9. Mario Vinciguerra e l’epurazione dei giornalisti fascisti («Il perseguitato che rifiutò di farsi persecutore» - Le indagini sui giornalisti - La commissione di Roma al lavoro - Il caso Missiroli - La polemica tra Vinciguerra e Spano - La polemica sull’albo dei giornalisti - Il D.L.Lgt. n. 688 del 5 ottobre 1945 - Vinciguerra contro Einaudi - Strategie difensive - La fine dell’epurazione) - 10. Un giornale per la pacificazione: “Il Tempo” di Renato Angiolillo («Un uomo vivo» - “Il Tempo” e la questione dell’epurazione - «Beata Dimenticanza» - “Il Tempo” e l’amnistia Togliatti) - 11. Le elezioni del 18 aprile 1948 («Il ritorno all’ordine» - La campagna elettorale della primavera del 1948 - Il caso Alvaro - La vittoria della DC) – Conclusioni. I giornalisti e la «defascistizzazione del fascismo» - Abbreviazioni - Note - Bibliografia - Indice dei nomi
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