A Clara. Tutte le lettere a Clara Petacci Stampa E-mail

a cura di Luisa Montevecchi

A Clara
Tutte le lettere a Clara Petacci. 1943-1945

Mondadori Electa, pagg.404, Euro 24,90

 

mussolini_aclara  IL LIBRO – "Cara, comincio col dirti: per la giovinezza che m'hai dato, per la fedeltà che mi hai portato, per le torture che hai coraggiosamente sopportato, durante il periodo più nero della storia italiana, io ti amo, come nel 1936-39, come nel 1940, come sempre." Con questa dichiarazione d'amore, del 10 ottobre 1943, inizia la prima delle 318 lettere che Benito Mussolini invierà quasi ogni giorno a Clara Petacci fino al 18 aprile 1945, data dell'ultima missiva. L'epistolario, che coincide sostanzialmente con il periodo della Repubblica Sociale Italiana, viene qui pubblicato integralmente per la prima volta: ciò rappresenta per la ricerca storica un evento eccezionale, la cui portata va ben oltre il mero contenuto delle carte e riguarda piuttosto il significato dell'ultima esperienza politica di Mussolini. Di estrema importanza per ricostruire il clima all'interno del partito fascista repubblicano, le lettere rivestono un interesse anche per i non specialisti, poiché chiariscono l'atteggiamento del duce nell'ultima fase della sua vita e ne mostrano il lato intimo e umano: il sentire di un uomo che, rendendosi conto della tragedia del Paese e del suo fallimento personale, si rifugia in quello che, almeno secondo queste carte, sembra essere rimasto l'unico elemento positivo della sua vita, l'amore per una donna. Dopo una lunga vicenda legale, iniziata nel 1950 con il ritrovamento e l'acquisizione da parte dello Stato del fondo Petacci, l'Archivio Centrale dello Stato pubblica l'edizione scientifica dell’epistolario.

  DAL TESTO – “Mia cara,
le note che ti accludo calzano a pennello con quanto mi hai scritto nel "retro" della tua lettera. Sono note diramate dalla nostra "Agenzia". Ti prego veramente ti prego di non insistere più sul noto argomento, perché da quel punto di vista almeno, la mia condotta è irreprensibile, ripeto irreprensibile. Non solo non è accaduto, ma non è stato nemmeno pensato. Per tutto il resto hai perfettamente ragione. La gente è impaurita. Si odono i discorsi più strampalati, al fondo dei quali è una grande preoccupazione. Vedrò Kiuci e ti affiderò a lui. Peccato, che quando si poteva non si sia combinata una pace con Stalin! A quest'ora, bandiere alle finestre! Tuttavia, giungeremo bene al traguardo. Passando ad altro, il tuo "cagnolino" rosso ha l'aria di guardarmi. Tuo Ben.”

  LA CURATRICE – Luisa Montevecchi, archivista di Stato presso l’Archivio Centrale dello Stato, è responsabile del settore degli archivi privati. È autrice di numerose pubblicazioni, tra le quali si segnala Il ministero degli interni: gli archivi e le informazioni, in Le riforme amministrative crispine (1990). Curatrice di mostre storico-documentarie, ha inoltre fornito consulenza per trasmissioni televisive e radiofoniche. Svolge attività didattica in collaborazione con istituti scolastici e università.

  INDICE DELL’OPERA - Prefazione, di Agostino Attanasio - L'amore per Clara Petacci, di Elena Aga-Rossi - Salò vista dal duce: pubblico e privato nelle lettere a Clara Petacci, di Giuseppe Parlato - "Straccia appena letto!". Le lettere di Benito Mussolini a Clara Petacci, di Luisa Montevecchi - Criteri di trascrizione, a cura di Luisa Montevecchi – Lettere (ottobre 1943 - aprile 1945) - Indice dei nomi