Prospettive spirituali e fatti umani Stampa E-mail

Frithjof Schuon

Prospettive spirituali e fatti umani

Edizioni Mediterranee, pagg.197, Euro 14,50

 

schuon_prospettive  IL LIBRO – Quest’opera fin dalla sua pubblicazione, avvenuta nel 1953 presso Les Cahiers du Sud, diviene – come ricorda J.B. Aymard – “per molti un inesauribile livre de chevet”. Bernard Kelly, il noto tomista inglese, afferma che: “In Prospettive spirituali e fatti umani [Schuon] parla di grazia come qualcuno in cui questa grazia è operante e, per così dire, in virtù di quella operazione”, dopo aver detto dell’Autore che “la sua opera possiede l’autorità intrinseca di una intelligenza contemplativa”.
  Frithjof Schuon, nella Prefazione del 1988, in occasione di una nuova edizione inglese del volume, scrive tra l’altro: “Questa raccolta di scritti – che risalgono alla metà del secolo – pertanto molto prima della maggior parte degli altri nostri libri, differisce da questi dal momento che, invece di articoli veri e propri, è costituita da estratti di lettere, annotazioni di letture e riflessioni sorte indipendentemente dalle circostanze esterne e ordinate solo più tardi in forma di capitoli. Comunque sia, Prospettive spirituali e fatti umani contiene argomenti che non abbiamo trattato nei libri posteriori, in particolare a proposito di Cristianesimo, Vedânta, psicologia spirituale e simbolismo dei colori; per quel che concerne questa psicologia, è ovvio che la moralità intrinseca, considerata a fondo, costituisce un messaggio che non invecchia mai e rimane quindi urgente per l’uomo in sé, l’uomo di tutti i tempi. Così, sebbene i nostri lavori successivi contengano una dottrina completa – la sophia perennis o, se si preferisce, il tradizionalismo integrale – ci pare che tale raccolta meriti d’essere sottratta all’oblio per i motivi da noi or ora ricordati…”.

  DAL TESTO – “L'uomo moderno colleziona chiavi senza saper aprire una porta; scettico, si dibatte tra concetti senza sospettarne né il valore intrinseco né l'efficacia: classifica delle "idee", alla superficie del pensiero, e non ne realizza nessuna in profondità. Egli si paga il lusso della disperazione, il che è davvero la forma più paradossale della comodità; crede d'aver fatto delle esperienze, mentre evita solamente quelle necessarie, che non ha nemmeno la possibilità intellettuale di fare; la sua è l'esperienza del fanciullo che, essendosi bruciato, vuole abolire il fuoco”.
  “Il pensiero contemplativo è una "visione"; non è in "azione" come quello passionale. La sua logica esterna dipende dalla sua visione interna, laddove, nel pensiero passionale, il processo logico è quasi cieco: non "descrive" realtà percepite direttamente, bensì "costruisce" giustificazioni mentali in dipendenza da idee preconcette che possono essere vere, ma sono "accettate" anziché "comprese".
  “La parola "pensatore" implica che s'attribuisca alla conoscenza un'attività individuale, e questo è significativo. Quanto al "contemplativo", egli può non "pensare": l'atto di contemplazione è principiale, e ciò vuol dire che la sua attività è nella sua essenza, non nelle sue operazioni.”

  L’AUTORE – Frithjof Schuon nasce a Basilea nel 1907 da padre originario del Württemberg e da madre alsaziana. Dal 1930 al 1932 lavora come disegnatore d’arte a Parigi, senza tuttavia trascurare gli studi di orientalistica, compreso quello dell’arabo. Poco dopo si reca in Africa settentrionale per studiarvi il Sufismo, in questo periodo conosce il maestro sufi Cheikh El-Allauoi. Il seguito della sua vita è caratterizzato da una serie di viaggi in vari paesi orientali; rende visita due volte a René Guénon al Cairo – con il quale collabora per due decenni alla rivista Etudes Traditionelles –  il suo soggiorno in India viene invece interrotto dalla Seconda Guerra Mondiale. Più tardi nel 1959 e nel 1963 Schuon soggiorna a lungo presso gli Indiani dell’America del Nord, stringe amicizia con personaggi eminenti e viene adottato dalla tribù dei Sioux. L’interesse per le civiltà orientali e in particolare per la loro arte ha permeato tutta la vita di Frithjof Schuon. Dopo aver vissuto per quarant’anni in Svizzera sulle rive del lago Lemano, si ritira negli Stati Uniti, dove muore nel 1998. Delle sue opere le Edizioni Mediterranee hanno pubblicato in questa collana: Unità trascendente delle religioni, Sufismo: velo e quintessenza, Sentieri di gnosi, L’occhio del cuore, Sulle tracce della religione perenne, Immagini dello spirito, Cristianesimo/Islam, Dal divino all’umano, Forma e sostanza delle religioni, Sguardi su mondi antichi, Le stazioni della saggezza, Il sole piumato, L'esoterismo come principio e come via.

  INDICE DELL’OPERA – I. Pensiero e civiltà - II. Estetica e simbolismo nell'arte e nella natura - III. Contorni dello spirito - IV. Vedânta - V. Conoscenza e amore - VI. Virtù spirituali