L'ombra dell'Oriente tenebroso Stampa E-mail

Ferdinand A. Ossendowski

L'ombra dell'Oriente tenebroso

Casa editrice Arethusa, pagg.192, Euro 16,50

 

ossendowski_ombra  IL LIBRO – L’ombra dell’Oriente tenebroso, pubblicato per la prima volta a Varsavia nel 1923, è un’affascinante e sorprendente raccolta di appunti di viaggio sulla vita delle popolazioni della Russia estremo-orientale e su quegli elementi misteriosi che determinarono il crollo dell’Impero zarista e della società civile tutta. L’occultista Papus, il vescovo Pimen, l’ipnotista Ivan di Kronstadt, il monaco Heliodor, la veggente Daryushka, l’enigmatico Rodé e soprattutto Rasputin, l’ambiguo consigliere della zarina, sono solo alcuni dei personaggi che hanno svolto, nell’ombra, un ruolo importante nella storia di questo paese. Una storia cupa, enigmatica e piena di risvolti oscuri. Una storia dove superstizione, misticismo, ancestrali ritualità, tradizioni pagane e credenze popolari hanno esercitato una subdola influenza su tutti gli strati della società russa: dai più umili contadini delle lande desolate della Siberia ai cacciatori nomadi della Mongolia, dai salotti della borghesia moscovita alle alte sfere dell’aristocrazia che gravitavano attorno alla Corte dello zar. In questo saggio Ferdinand Antoni Ossendowski, quale acuto osservatore della realtà, cerca di penetrare la complessa natura dell’animo russo con la curiosità e il distacco necessari di chi, come lui, è solo uno straniero in cammino fra i meandri di una popolazione sempre in bilico tra paganesimo e misticismo cristiano, sciamanesimo e razionalità, idealismo filosofico e bestialità. Con estrema chiarezza e accurato rigore analitico, sprazzi di sarcasmo e una misurata dose di ironia, l’autore ci fornisce un’inedita chiave di lettura su quelle circostanze che permisero ai semi della Rivoluzione bolscevica di insinuarsi facilmente nel tessuto sociale di una Russia ormai segnata da insanabili e radicate contraddizioni.

  DAL TESTO – “La terra degli zar è diventata un'espressione geografica solo da pochi anni, ma rimane comunque una "terra di nessuno", popolata da folle di anarchici che stanno distruggendo anche i poveri resti della loro intelligenza, della loro cultura, del fatto stesso di chiamarsi uomini. Nessuno si stupisce che un bel numero di "emigranti" socialisti, nonostante le contraddizioni interne, ancora sogni il paradiso socialista ... senza però, i Lenin, i Trotsky e la Čeka.

  “L'intellighenzia russa sta divorando le pagine dell'Apocalisse, cercandovi dentro i destini futuri della Russia. È un sintomo terrificante d'impotenza, di debolezza assoluta e di un'ossessione pericolosa. Questo movimento apocalittico si originò sotto l'influenza di Rasputin, ma non nel modo in cui l'avventuriero misterioso volle che si diffondesse. Al contrario! Alcuni eminenti dignitari della Chiesa ortodossa cominciarono a considerare Rasputin come l'Anticristo. Quando scaturì la prima rivoluzione, e si ampliò quel movimento antidinastico e antisociale che puntava alla catastrofe in Russia, lo studio sulle rivelazioni di san Giovanni si trasformò in una vera e propria mania, che più tardi divenne una moda e infine un segno distintivo di "aristocraticità spirituale".”

  L’AUTORE – Ferdinand Antoni Ossendowski (Lucyna, 1876 – Żółwin, 1945). Scrittore, giornalista, docente universitario, membro dell’Accademia di Francia, attivista politico ed esploratore. Manciuria, India, Giappone, Mongolia, Siberia e Cina sono alcuni dei luoghi nei quali si recò per studiarne le tradizioni locali. Condusse numerose campagne anti-bolsceviche fino a divenire una delle persone più ricercate dalla Ceka, il servizio segreto sovietico. Rifugiatosi in Mongolia, dove divenne consigliere del misterioso barone Roman von Ungern-Sternberg, tornò in Polonia nel 1922. Qui videro la luce capolavori come Bestie, uomini e dèi, Lenin e L’ombra dell’Oriente tenebroso. Morto in solitudine nel 1945, dopo la Seconda Guerra Mondiale le autorità del Governo comunista polacco misero al bando tutte le sue opere letterarie fino al 1989.

  INDICE DELL’OPERA - Capitolo I. La maschera - Capitolo II. A volto scoperto – Capitolo III. Le ombre della campagna - Capitolo IV. I cacciatori di tesori - Capitolo V. Le avvelenatrici - Capitolo VI. Il paganesimo - Capitolo VII. La stregoneria - Capitolo VIII. L'eco di un cupo passato - Capitolo IX. L'audace impresa - Capitolo X. I signori del mare - Capitolo XI. Nell'oscurità dei palazzi - Capitolo XII. Le ombre nere - Capitolo XIII. I fantasmi dell'Apocalisse - Capitolo XIV. Asceti contro Anticristo - Capitolo XV. Fattori d'immoralità - Capitolo XVI. Donne e bambini - Capitolo XVII. La morte dei Romanov e la nascita del misticismo - Capitolo XVIII. I corvi imperiali - Capitolo XIX. Antichi dèi nel culto cristiano - Capitolo XX. L'offerta del sangue - Capitolo XXI. Il più semplice di tutti gli dèi - Capitolo XXII. La festa del diavolo - Capitolo XXIII. Witte, Stolypin e Goremykin - Capitolo XXIV. L'ultimo dei moicani - Capitolo XXV. Feticismo del Verbo - Capitolo XXVI. Caos - Conclusioni - Indice dei nomi