Il cristianesimo celtico |
Nuccio D’Anna Il cristianesimo celtico. I pellegrini della luce Edizioni dell’Orso, pagg.196, Euro 17,00
IL LIBRO – Lo studio della spiritualità cristiano-celtica ha conosciuto negli ultimi anni un'attenzione e un'estensione che ha toccato aspetti vari di quell’antica struttura ecclesiale e per la prima volta non si è limitata alla stretta cerchia élitaria degli specialisti anglo-irlandesi. Si è trattato di una vera e propria riscoperta di un mondo fin qui analizzato in modo limitato che però alcuni autori hanno condotto avventurosamente, senza una conoscenza adeguata dei valori specifici di quella realtà, in certi casi addirittura presumendo di trovare impossibili rispondenze con fantasiosi cicli mitologici. Nei moltissimi manuali che studiano il Cristianesimo dei primi secoli, nonostante la grande diffusione e la capillare presenza in ogni ambito della vita sociale, il monachesimo celtico viene spesso considerato un fenomeno “quasi spontaneo”, non paragonabile in nessun modo a quanto si è sviluppato altrove. Si è voluto sostenere che tale importante fenomeno possa essere considerato solo una specie di intermezzo provvisorio che avrebbe fatto seguito alle numerose comunità eremitiche fiorite nel sud della Gallia e nelle isole tirreniche, un'esperienza ritenuta funzionale al successivo arrivo dei Benedettini che con la loro Regola molto articolata, organizzata, più attenta alle necessità di una vita comunitaria e con i loro ricchi monasteri, sarebbero stati gli autentici iniziatori della civiltà conventuale fiorita in tutta Europa. E tuttavia, questa specie di convinzione acritica seguita dagli studiosi del mondo alto-medievale e continuatasi fino ai nostri giorni senza eccessive smentite, non solo non corrisponde affatto alla realtà, ma sostanzialmente ignora la peculiarità dell’esperienza mistica dei monaci e dei contemplativi celtici e, da un punto di vista strettamente erudito, sembra persino trascurare la pur copiosa letteratura critica fiorita in Irlanda e in Gran Bretagna. DAL TESTO – “Sono probabilmente da considerare secondo una prospettiva tendente a valorizzare sempre lo "spazio teofanico" anche le cosiddette "croci di pietra", gli straordinari monumenti trovati in tutta l'area celtico-irlandese alcuni dei quali arrivano a toccare i sei metri di altezza. Si tratta di stele litiche erette a presidiare confini, luoghi sacri, cimiteri, monasteri e chiese culminanti in un anello o "ruota" che sicuramente simbolizzava il cerchio cosmico o quello solare. La "ruota" = anello racchiude e fa da "corona" al punto di intersecazione dei bracci di una grossa croce sui quali quasi sempre si trovano incise scene sacre e simboli arcaici molto complessi. Con tutta probabilità l'accoppiamento grafico della ruota solare e della croce su questi monumenti di pietra risale ad un'eredità pre-cristiana, quasi sicuramente al periodo compreso fra la fine del paleolitico e l'inizio del neolitico quando il culto del sole ebbe nel continente europeo la sua massima fioritura, forse sostituendo persino un simbolismo più arcaico centrato sul polo e sulle sue notazioni celesti”. L’AUTORE – Nuccio D'Anna si è occupato di simbolismo, dottrine spirituali e storia della cultura. È membro della Società italiana degli Storici delle Religioni. I suoi studi hanno toccato in modo particolare il mondo classico sul quale, fra i molti altri, ha scritto: Il Neoplatonismo (1989); Il dio Giano (1992); La Disciplina del Silenzio. Mito, mistero ed estasi nell'antica Grecia (1995); Il Divino nell'Ellade (2004); Il Gioco Cosmico. Tempo ed eternità nell'antica Grecia (2006); Mistero e Profezia. La IV egloga di Virgilio e il rinnovamento del mondo (2007); Publio Nigidio Figulo. Un pitagorico a Roma (2008). Ha anche esaminato alcune correnti mistico-estatiche del Medio Evo in La Sapienza nascosta (200l); Il Segreto dei Trovatori (2005); Il Santo Graal. Mito e realtà (2009). Da anni studia le dottrine orientali occupandosi in modo specifico della spiritualità indù e dei suoi rapporti con la cultura europea, in particolare quelli esistenti fra il Neoplatonismo e alcune forme del Vedānta indiano. Collabora con prestigiose riviste di studi storico-religiosi italiane e internazionali. INDICE DELL’OPERA – Prefazione - Cap. I. La conversione dell'Irlanda (1. Una premessa: le fondazioni monastiche - 2. San Patrizio) - Cap. II. L'ordine sacro (1. Le Regole - 2. I Santi - 3. Aspetti del monachesimo femminile) - Cap. III. Il pellegrinaggio (I. I peregrini Dei - 2. I luoghi santi) - Cap. IV. La peregrinatio sul mare (1. Immrama - 2. Navigatio Brandani) - Cap. V. Una religiosità cosmica (1. La preghiera - 2. L’incantazione: la Lorica) - Cap. VI. Aspetti del simbolismo (1. Le croci di pietra - 2. I manoscritti) - Cap. VII. I Culdei (1. Eremiti primordiali - 2. Colum Cill - 3. I Culdei) - Cap. VIII. L'"invasione mistica" del continente (1. San Colombano – 2. La dottrina) – Cap. IX. L’eredità (1. Gli anacoreti – 2. Luxeuil)
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