Storia dei laici nell'Italia clericale e comunista Stampa E-mail

Massimo Teodori

Storia dei laici nell'Italia clericale e comunista

Marsilio, pagg.362, Euro 19,50

 

teodori_laici.jpg   IL LIBRO - "Storia dei laici" ripercorre in maniera esauriente l’intero cammino nella Repubblica dei gruppi laici e antitotalitari italiani di matrice liberale, democratica e socialista. È la storia veritiera e originale del mondo politico e culturale che fu antifascista senza essere comunista e anticomunista senza essere fascista e clericale. Ed è per questa singolarità che i cattolici, predominanti in politica, e i comunisti, egemoni nella cultura, hanno tentato di cancellarne la memoria, pur trattandosi delle più significative correnti politiche e culturali che hanno reso migliore l’Italia.

  I gruppi e le forze liberaldemocratiche e socialiste riformiste – che non riuscirono mai ad unirsi in una “Terza forza” – sono state essenziali nel dar vita a un paese più civile e meno antiquato, annoverando nelle loro fila alcuni autorevoli interpreti dell’Italia democratica: Gaetano Salvemini ed Ernesto Rossi, Benedetto Croce e Luigi Einaudi, Ignazio Silone e Nicola Chiaromonte, Mario Pannunzio e Adriano Olivetti.

  È sì vero che la politica italiana ha relegato nell’ombra la schiera dei laici antitotalitari che furono chiamati “pazzi malinconici”, ma sono stati proprio loro che hanno avuto ragione nel drammatico Novecento, il secolo che ha sconfitto i totalitarismi di destra e di sinistra: nazismo, fascismo, comunismo e integralismo religioso.

  Con la passione dell’intellettuale ispirato alla libertà e alla laicità e con il rigore dello storico accurato, Massimo Teodori getta per la prima volta un fascio di luce su un mondo che, per quanto politicamente marginalizzato, è stato determinante per rendere l’Italia più libera, più moderna e più occidentale.

  Il cammino dei gruppi politici e culturali che non rinunziarono alla idealità e alla pratica dell’antitotalitarismo laico, liberale e socialista, ossia all’anticomunismo e all’antifascismo democratici.

 

  DAL TESTO - "Il vero bersaglio dei comunisti furono le tre forze laiche, liberali e socialiste, e gli ambienti della Libertà della cultura. Anche in Italia i terzaforzisti smentivano l'assioma caro alla sinistra frontista secondo cui gli antifascisti non potevano essere anche anticomunisti, e l'anticomunismo non poteva che essere di destra. Gli antitotalitari liberali e socialisti erano avversati dal Pci perché rappresentavano l'alternativa democratica al comunismo staliniano giudicato non diverso dal nazismo.

  "Togliatti e i suoi compagni esorcizzavano la terza posizione, distinta sia da quella comunista che dalla destra anticomunista. Un anticomunismo democratico e liberale, incentrato sulle libertà individuali rispettoso del metodo democratico e attento alle riforme modernizzatrici era pericoloso perché metteva in crisi i paradigmi "fascismo / antifascismo = sinistra comunista", e "comunismo / anticomunismo = destra"su cui si reggeva il Partito comunista. Facendo leva sul successo elettorale del Pci in rapporto alla debolezza dei partiti laici, il leader comunista ironizzava: «Non si può negare che questo nostro partito è oggi il più grande partito italiano. [...] Oh, insomma, [...] voi liberali, voi socialdemocratici, voi ex azionisti che pubblicate con sussiego queste denunce schizzinose degli errori, anzi delle enormità politiche che i dirigenti comunisti avrebbero commesso in tutto il loro passato, perché qualche "errore", qualche "enormità" simile non l'avete commessa anche voi?». E induriva la polemica con invettive personali: Croce fu definito "un bestemmiatore contro l'umanità", Salvemini "una persona poco seria"; il critico d'arte Carlo Ludovico Ragghianti un "pigmeo della Guerra fredda"; e il giornalista liberale Vittorio Gorresio "uno scarafaggio"".

 

  L'AUTORE - Massimo Teodori, già ordinario di storia e istituzioni degli Stati Uniti, ha insegnato in università italiane e americane. È stato parlamentare radicale dal 1979 al 1992, distinguendosi nelle battaglie per i diritti civili e nelle commissioni d’inchiesta. Collabora con quotidiani, periodici, radio e televisioni nazionali. Tra le sue ultime opere: Liberali e socialisti che dissero no a Stalin e Togliatti; Maledetti americani. Destra, sinistra e cattolici: storia del pregiudizio antiamericano; Benedetti americani. Dall’Alleanza Atlantica alla guerra contro il terrorismo; Raccontare l’America, due secoli di orgogli e pregiudizi. Con Marsilio ha pubblicato, Laici, L'imbroglio italiano (2006). Ha ricevuto numerosi premi tra cui la “Menorah d’oro” per avere ideato l’Israele Day.

 

  INDICE DELL'OPERA - Memoria - Prologo - Prima parte. L'antifascismo laico e liberaldemocratico - 1. L'alba della nuova epoca - 2. Cln, radice dei partiti - 3. La parabola liberale - 4. La speranza azionista - 5. La leggenda dell'azionismo - 6. La realistica utopia dei federalisti europei - Seconda parte. 1948: annus horribilis - 7. La Guerra fredda - 8. Scelta americana, scelta antitotalitaria - 9. 18 aprile: la sfida culturale - 10. 18 aprile: le trasformazioni politiche - Terza parte. La libertà della cultura - 11. I partigiani della pace - 12. Il movimento internazionale antitotalitario - 13. Silone e Chiaromonte - 14. L'Associazione italiana per la libertà della cultura - 15. Per Togliatti il bersaglio è la "terza forza" - 16. «Tempo presente»: dal 1956 al disgelo - Quarta parte. La battaglia delle idee - 17. Riviste e cultura laica - 18. «Comunità» - 19. «Il Mulino» - 20. «Nord e Sud» - Quinta parte. Lo shock del 1956 - 21. Comunisti, reazionari e liberali - 22. Stalinisti ortodossi e finacheggiatori ondivaghi - 23. Intellettuali e politici antitotalitari - Sesta parte. Da «Il mondo» al Partito radicale - 24. Le passioni di Mario Pannunzio - 25. Occidente e libertà - 26. Gaetano Salvemini - 27. Dagli amici del «Mondo» al centrosinistra - 28. Il Partito radicale - Epilogo (Appunti per il seguito della storia) - Note - Pubblicazioni - Suggerimenti bibliografici - Indice ragionato dei nomi