Alessandro Magno. Le scelte di un eroe Stampa E-mail

Paola Scollo

Alessandro Magno
Le scelte di un eroe


Graphe.it edizioni, pagg.125, € 15,00

 

scollo alessandro  Il dodicesimo volume della collana "I Condottieri" diretta da Gaetano Passarelli per i tipi delle Edizioni Graphe.it è dedicato alla figura di Alessandro Magno - "paradigma del conquistatore, nonché personaggio chiave nel processo di ellenizzazione dell'Oriente" - ed è opera di Paola Scollo (docente di Storia greca presso la facoltà di Lettere dell'Università eCampus).

  Fin da giovane, Alessandro, che era "il primogenito della coppia reale che governava Pella, capitale del piccolo regno di Macedonia", "mostrava di possedere temperanza, egkratéia, e sapienza, sophrosýne, requisiti indispensabili per non cedere ai piaceri del corpo. In cima ai suoi pensieri alti e magnanimi – più di quanto prevedesse l'età – stava la brama di gloria".

  Nella formazione culturale di Alessandro, un ruolo centrale fu ricoperto da Aristotele di Stagira, che trasmise al Macedone "l'amore per la grecità e per i classici". La "ricezione e l'assimilazione" dell'orizzonte valoriale derivante dal mondo di Omero permisero al Macedone di "appropriarsi delle proprie origini greche" e di "esportare la cultura greca in un mondo, quello orientale, spiccatamente allogeno e multietnico".

  Sebbene dalle fonti emergano tracce di contrasti tra Alessandro e il padre Filippo II di Macedonia, l'Autrice ritiene "indubitabile come il paradigma paterno sia stato centrale per la costruzione di quell'impero universale sognato da Alessandro. Anzi, Filippo è stato senza dubbio figura chiave per la realizzazione di tale progetto".

  A Filippo va riconosciuto il merito di aver reso "i falangiti dei professionisti della guerra, non servendosene tuttavia come forza d'attacco ma di resistenza. Grazie ai monolitici blocchi quadrati capaci di contrastare la pressione del nemico, l'azione risolutiva veniva così affidata alla cavalleria pesante, guidata di solito dal sovrano stesso, e alla fanteria leggera. Questa, peraltro, sarebbe stata l'arma formidabile utilizzata dagli eserciti ellenistici. Anzi, si può a buon diritto affermare che gli aspetti più innovativi della guerra ellenistica dipesero in larga misura proprio dalle riforme avviate da Filippo. E Alessandro, a Opis, dava prova di essere consapevole del ruolo di assoluta centralità giocato dal padre nella costruzione del suo impero universale".

  "Nel corso della campagna militare in Asia – spiega l'Autrice – Alessandro onorò molto spesso Dioniso, divinità particolarmente vicina all'orizzonte culturale orientale. Più solido e continuo fu, tuttavia, il legame con Eracle, il dio più vicino alla tradizione ellenica. Al figlio di Zeus e di Alcmena il Macedone, infatti, sacrificò sempre".

  Alessandro, in definitiva, raccolse "l'eredità eroica dei suoi avi e nei loro confronti si pose in un atteggiamento agonale. Terreno di confronto non fu tuttavia la dimensione divina, ma quella eroica".