Gabriele Faggioni
I servizi segreti dell'Asse L'organizzazione e le missioni di spionaggio e controspionaggio 1939-1945
I, pagg.285, € 24,00
Lo storico militare Gabriele Faggioni approfondisce, in questo documentato volume pubblicato nella collana "Memorie di ferro" dell'editrice Itinera Progetti, il ruolo svolto dai servizi segreti italiani, tedeschi e giapponesi nel corso della Seconda Guerra mondiale, esaminando anche alcune operazioni di intelligence compiute dagli uomini del controspionaggio dell'Asse negli anni del conflitto.
In Italia, il primo servizio di intelligence militare venne fondato nel 1863: era l'Ufficio Informazioni dello Stato Maggiore dell'Esercito posto "sotto la direzione del colonnello Edoardo Driquet. Durante la Terza guerra d'indipendenza del 1866 molte delle sconfitte subite furono imputate all'operato approssimativo di questo ufficio, che venne quindi sciolto".
Nel 1925, il Regime fascista istituì il Servizio Informazioni Militare (SIM), che "fu posto sotto la diretta autorità del Capo di Stato Maggiore dell'Esercito". A partire dal 1° gennaio 1940, il SIM entrò a far parte del Ministero della Guerra "con il compito di dirigere e di coordinare i servizi di controspionaggio e di prevenzione dei sabotaggi" nelle zone di guerra.
Al pari delle altre agenzie di intelligence, il SIM "aveva strutture decentralizzate, non solo l'Ufficio Albania, ma anche le sezioni [o centri] statistiche, i centri informativi in Italia e all'estero, il nucleo Palermo. Ovviamente non bisogna dimenticare il notevole lavoro svolto dagli addetti militari per la raccolta di informazioni nei luoghi di residenza ma anche nei Paesi limitrofi. Essi crearono spesso una rete di informatori locali o di confidenti che gli permisero di ottenere dati militari e politici".
Anche la Repubblica Sociale Italiana (RSI) – scrive l'Autore - "si dotò di propri servizi e di Forze Armate al fine di fornire un supporto alle truppe tedesche impegnate a contrastare l'avanzata Alleata e l'attività dei movimenti di resistenza nati subito dopo l'armistizio. Nell'ottobre 1943 fu istituito il Servizio Informazioni della Difesa (SID), con sede a Volta Mantovana, dipendente dal Ministero delle Forze Armate. Il primo direttore fu Vittorio Foschini ma, nel febbraio 1944, il maresciallo Graziani trasferì il comando del SID al generale dei carabinieri Candeloro De Leo, ex direttore del controspionaggio in Sicilia".
"Sempre nell'autunno 1943 – si legge ancora nel testo – il Duce ordinò l'istituzione del Servizio Informativo Fascista Repubblicano, che aveva il compito di operare nel territorio occupato dagli Alleati; il nuovo servizio fu affidato al maggiore Puccio Pucci coadiuvato, verso la fine del 1944, dallo scrittore Aniceto del Massa. La loro attività dietro le linee Alleate non sortì però risultati o successi di rilievo".
Naturalmente nell'Italia occupata operarono anche i servizi di intelligence tedeschi. "La sede italiana della RSHA, nata nell'autunno del 1943 – spiega Faggioni -, era organizzata in sei AMT".
Nel volume, vengono riportati diversi articoli usciti sui "quotidiani dell'epoca dedicati allo spionaggio, utili non solo a contestualizzare cronologicamente certi avvenimenti ma anche a comprendere come l'opinione pubblica venisse a conoscenza di operazioni di intelligence ad oggi più o meno note".
Oltre a un ricco apparato iconografico, si segnala la terza parte del volume in cui si trovano i profili biografici, "come appaiono negli archivi ufficiali della CIA e dell'MI5, di oltre cinquecento spie a servizio delle forze dell'Asse". |