Wolfgang Schwentker
I samurai
il Mulino, pagg.162, € 13,00
Questo volume di Wolfgang Schwentker (docente di Storia comparata della cultura e delle idee presso l'Università di Osaka) offre un'esaustiva ricostruzione della storia millenaria della leggendaria classe guerriera dei samurai, "a partire dai primi guerrieri del V-VI secolo fino all'abolizione formale dei samurai come classe sociale, dopo la Restaurazione Meiji del 1868".
In origine, spiega l'Autore, "il termine «samurai» non aveva un significato esclusivamente militare". Nel Giappone antico, infatti, esso "descriveva il «servitore» in senso generale". Successivamente, "in epoca Heian (794-1185) e nel periodo medievale Kamakura (1185-1333) troviamo il samurai al «servizio» della nobiltà alla corte di Kyoto, non solo come soldato, garante dell'ordine o sentinella, ma anche come assistente nei vari rituali di corte (cortei, ricevimenti e simili) o come aiutante delle alte cariche nobiliari nell'amministrazione delle finanze. Il samurai inoltre era conosciuto come guerriero che prestava «servizio» presso una specifica «casata di guerrieri» (buke)".
Al tempo dello shogunato Muromachi (1338-1573), caratterizzato "da perdite del potere da parte dello stato centrale e delle sue istituzioni in campagna", si delineò l'immagine dei samurai che perdura ancora oggi.
Secondo un celebre detto, «la spada è l'anima dei samurai». Essa "non era solo la più rilevante arma nel duello corpo a corpo, primaria rispetto ad arco e frecce, lancia e alabarda. Si trattava anche di uno status symbol e di un'espressione materiale di una disposizione spirituale-morale elitaria, come più tardi venne sottolineato in scritti influenti sul combattimento con la spada". Uno di questi scritti era il celebre "Libro dei cinque anelli" di Miyamoto Musashi dell'anno 1645.
La spada samuraica, "per la cui fabbricazione erano richiesti circa 14 giorni lavorativi, era costituita essenzialmente da due parti, la lama e gli assemblaggi. Le lame a taglio singolo erano leggermente ricurve e fabbricate in acciaio temprato. Il ripetuto riscaldare e temprare formava sulle lame le cosiddette «figure delle lame», facendo comparire un raffinato decoro".
Anche le armature dei samurai erano piuttosto sontuose e avevano uno stile i cui "tratti di base sono perdurati per quasi settecento anni. Originariamente le armature erano pensate per la battaglia a cavallo e dovevano perciò essere elastiche. Consistevano di numerosi segmenti di cuoio e di metallo più piccoli, legati insieme con lacci e corde".
Nel Giappone moderno, la società risulta ancora influenzata dai modelli dei vecchi samurai, come emerge "nelle vecchie strutture famigliari e nelle nuove organizzazioni aziendali". "Ancora oggi – aggiunge Schwentker – perdurano gli effetti del fascino originato dalla veloce ricostruzione dopo la guerra e dalla successiva ascesa del Giappone a seconda (adesso terza) maggiore economia nazionale mondiale dagli anni Settanta". |