I cancelli del cielo Stampa E-mail

Alessandro Aresu – Raffaele Mauro

I cancelli del cielo
Economia e politica della grande corsa allo spazio
1950-2050


Luiss University Press, pagg.161, € 16,00

 

aresu cancelli  Gli Autori di questo libro - Alessandro Aresu (consigliere scientifico della rivista di Geopolitica "Limes") e Raffaele Mauro (General Partner in Primo Space) - ricostruiscono la storia della "grande corsa allo spazio" cominciata negli anni '50 e si interrogano sulle dinamiche che essa assumerà nel prossimo trentennio anche alla luce dell'accelerazione tecnologica e della competizione Usa/Cina.

  Nelle pagine del volume, la corsa allo spazio viene esaminata nella sua duplice dimensione, "quella relativa all'aspetto geopolitico e quella relativa a quello economico: la loro interazione consente di spalancare i cancelli del cielo, rendendo possibile l'esplorazione umana oltre l'atmosfera e oltre il nostro pianeta".

  Dal punto di vista geopolitico, la corsa al "primato spaziale" è animata "dalla volontà umana di vedere senza essere visti, di ascoltare senza essere ascoltati, di condizionare gli altri senza essere condizionati, per acquistare vantaggi strategici o tattici. Tutti questi elementi portano a "territorializzare" lo spazio: sfruttarlo in altre arene della competizione tra le potenze e fare di esso una "Terra" che può essere solcata e presidiata".

  L'impresa spaziale presenta un costo rilevante che ne costituisce "una delle incognite di fondo: anche la geopolitica dello spazio è legata ad aspetti contabili e finanziari, non solo per le dinamiche e le opportunità che derivano dall'allargamento dell'economia spaziale".

  "Gli Stati Uniti – spiegano Aresu e Mauro – non possono sostenere costi indiscriminati, nonostante il loro ruolo di prima potenza mondiale". Per questo, il loro avversario è "interno e risiede nella riduzione degli investimenti per istruzione, ricerca e tecnologia, oltre che nella mentalità antiscientifica".

  Lo spazio è un settore in cui la Cina "ha mostrato di trovare la sua strada facendo da sola, con un cammino alternativo rispetto all'aggressività e alla diffidenza di Washington". Pechino rafforzerà l'investimento nel programma spaziale con l'obiettivo di "alimentare una Via della Seta Spaziale, anche usando società basate a Hong Kong per aggirare il controllo americano sulle esportazioni. Questa strategia si lega ad altri sviluppi, come quelli quantistici". Secondo gli Autori, quindi, "il conflitto tra gli Stati Uniti e la Cina si acuirà" nel prossimo futuro.

  Nella corsa allo spazio, tuttavia, ci sono anche altre potenze, cui nel libro è dedicato uno specifico capitolo: "Si registra in ogni caso una "corsa" alle agenzie spaziali, con cui i Paesi cercano di costruire capacità autonome, anche per giocare un maggiore ruolo industriale nella nuova economia dello spazio". Aresu e Mauro ritengono "difficile che la Russia possa partecipare allo stesso ritmo di "corsa" di Cina e Stati Uniti", mentre le "agenzie spaziali di India e Giappone hanno budget importanti, sopra il miliardo e mezzo di dollari". "Una potenza mediterranea come la Turchia – si legge ancora nel testo -, in anni di crescente attivismo militare, ha formalmente costituito un'agenzia spaziale solo nel 2018".

  Lo spazio rappresenta un'opportunità di crescita economica e una sfida anche per l'Italia, che "ha una storia spaziale di cui essere orgogliosi, nella scienza e nell'impresa, che va considerata con attenzione e gratitudine". "A differenza di altri settori – osservano gli Autori – il nostro Paese conserva posizioni rilevanti nella catena del valore, dalla produzione di moduli pressurizzati ai lanciatori", ma deve organizzare "con realismo e passione" le proprie "risorse intellettuali, economiche e decisionali per sfruttare e diffondere le opportunità offerte dalla nuova corsa spaziale".