L'origine del virus Stampa E-mail

Paolo Barnard
con Steven Quay e Angus Dalgleish

L'origine del virus
Le verità tenute nascoste che hanno ucciso milioni di persone


Chiarelettere, pagg.176, € 14,90

 

barnard virus  Questa recente inchiesta di Paolo Barnard rivela i retroscena di una congiura del silenzio di proporzioni epocali che con incessanti colpi di scena continua a tenere in allarme il mondo. Inoltre, e per la prima volta semplificata per la comprensione di tutti, illustra la scienza delle micidiali doti regalate in laboratorio al SARS-Co V-2, una pestilenza di cui quasi certamente non ci sbarazzeremo più. Due tra i più importanti ricercatori internazionali mostrano perché il SARS-Co V-2, il risultato di esperimenti estremi, sa uccidere come pochi altri virus prima di lui. Ciò era noto alla Cina ancor prima dello scoppio della pandemia, ma sarà poi coperto da un muro di reticenze e conflitti d'interesse mai svelati da gran parte dei mezzi di informazione.

  Il lettore scoprirà che quelle caratteristiche di aggressività anomale e assolutamente uniche del SARS-Co V-2 rientrano tutte nel repertorio delle più azzardate manipolazioni genetiche sui virus oggi esistenti, denominate Gain of Function, una delle specificità del Wuhan Institute of Virology (WIV) e di altri laboratori cosiddetti di biosicurezza in Cina. La ricercatrice cinese Zheng- Li Shi, virologa di punta al WIV, sapeva esattamente, e con largo anticipo sullo scoppio della pandemia, quanto fosse letale il genoma del SARS-Co V-2, ma dovette nascondere al mondo medico e politico internazionale un'informazione decisiva che avrebbe potuto salvare innumerevoli vite umane.

  Alla fine del 2019, Zheng- Li Shi fu la prima al mondo a puntare i moderni sistemi di mappatura genetica sul nuovo coronavirus che stava già mietendo vittime a un ritmo preoccupante a Wuhan, la sua città. A un certo punto Zheng- Li Shi individuò un dettaglio ben distinto nelle proteine del SARS-CoV-2: fra la selva di aminoacidi si nascondeva un'arma letale, un meccanismo enzimatico già noto all'élite dei virologi internazionali per essere stato un amplificatore esponenziale della capacità di virus del passato d'infettare le cellule umane. La scoperta fu ancor più scioccante poiché Zheng-Li Shi sapeva bene che nessun altro coronavirus nella famiglia del SARS-Co V-2 possedeva una simile arma in natura, mentre proprio i laboratori come il suo erano specializzati nell'inserimento artificiale, all'interno delle proteine dei virus, di quel potente meccanismo enzimatico per fini sperimentali.

  Il volume, sulla base di una solida documentazione, dimostra che il SARS-Co V-2 è un'arma biologica, non già un virus nato in natura e spontaneamente saltato sulla razza umana. Gran parte delle innumerevoli vite mietute in tutto il mondo dal virus si poteva evitare, ma così non è stato, a causa dei silenzi, degli insabbiamenti e dei giganteschi interessi politici che hanno visto la Cina e una parte dell'Occidente protagoniste durante tutta la pandemia.