Hereford |
Flavio Giovanni Conti
IL LIBRO – Dei militari italiani catturati dagli Alleati fra il 1940 e il 1943 51mila furono trasferiti in prigionia negli Stati Uniti. Dopo l'armistizio, in assenza di precisi ordini militari, non tutti i prigionieri accettarono di cooperare con gli americani, per fedeltà al fascismo o per altre convinzioni politiche. Tremila non cooperatori furono concentrati a Camp Hereford, in Texas. Sulla base di una ricchissima documentazione in gran parte inedita, il libro ricostruisce per la prima volta la storia di questo speciale campo, la vita e le complesse vicende dei prigionieri. Vari personaggi poi famosi furono internati a Hereford, da Alberto Burri che cominciò allora il suo percorso artistico a Giuseppe Berto che scrisse lì il suo primo romanzo «Il cielo è rosso», al magistrato scrittore Dante Troisi, a vari giornalisti e politici di destra e di sinistra. DAL TESTO – "Hereford rappresentò un caso speciale per varie ragioni: la particolare composizione del campo, interamente costituito da non cooperatori e prevalentemente da ufficiali, la presenza di forti connotazioni ideologiche e di molte spiccate personalità tra i prigionieri, che nel fermento drammatico della prigionia trovarono la spinta vitale per maturare umanamente e scoprire in se stessi talenti e attitudini non comuni. Non fu un caso se molti di loro nel dopoguerra si affermarono in vari campi della cultura e della società, anche oltre i confini nazionali. I loro nomi costellano tutta la trattazione ed è inutile ripeterli, ma citiamo ancora una volta per tutti loro due prigionieri che a Hereford rivelarono le loro eccezionali vocazioni artistiche e letterarie: Alberto Burri e Giuseppe Berto." L'AUTORE – Flavio Giovanni Conti ha pubblicato con il Mulino «I prigionieri di guerra italiani 1940-1945» (1986), «I prigionieri italiani negli Stati Uniti» (2012) e «Prigionieri di guerra italiani in Pennsylvania 1944-1945» (con A.R. Perry, 2018). INDICE DELL'OPERA - Presentazione, di Enzo Orlanducci – Introduzione - I. Dalla guerra alla prigionia negli Stati Uniti - II. Hereford: costruzione del campo e arrivo dei prigionieri italiani - III. Dalla fame all'abbondanza IV. La divisione tra cooperatori e non cooperatori - V. La bastonatura degli ufficiali prigionieri - VI. Un campo difficile da gestire - VII. Il lavoro dei non cooperatori - VIII. Arte, cultura e politica a Hereford - IX. Studio e indottrinamento - X. Attività ricreative e sportive - XI. L'assistenza medica - XII. La religione nella vita del campo - XIII. La corrispondenza - XIV. Molte fughe senza successo - XV. I casi di morte tra i prigionieri - XVI. Dall'abbondanza alla fame - XVII. La «fame» di Hereford diventa un caso politico - XVIII. Proteste e punizioni - XIX. Cooperare nella guerra contro il Giappone? - XX. I prigionieri artisti e la chiesa St. Mary's a Umbarger - XXI. Luci e ombre degli ultimi mesi di prigionia - XXII. Il rimpatrio tardivo - XXIII. Il viaggio e l'arrivo in Italia - XXIV. L'eredità di Camp Hereford - XXV. Saranno famosi... I reduci di Hereford nel dopoguerra – Conclusioni - Sigle e abbreviazioni – Appendici (1. Elenco degli ufficiali italiani prigionieri a Camp Hereford - 2. Militari americani presenti in vari periodi a Camp Hereford - 3. Militari americani addetti al campo dei prigionieri italiani di Hereford a dicembre 1944 e gennaio 1945 - 4. Lettere inedite di Giuseppe Berto ad Aurelio Manzoni del 1946 - 5. Cartolina postale e lettera inedite di Giuseppe Berto a Orfeo Spilaceto del 1961) – Note – Bibliografia - Indice dei nomi |