Mara Morini
La Russia di Putin
il Mulino, pagg.216, € 14,00
IL LIBRO – Come si può definire il regime politico instaurato da Vladimir Putin, «l'uomo più potente del mondo», secondo la definizione di Forbes nel 2013? Quali conseguenze sociali e politiche ha determinato la «dittatura della legge» del Presidente? E, soprattutto, quali sono le eredità politiche, culturali e istituzionali del passato che ancora plasmano la società e il mondo politico russo? Il volume offre il ritratto di un paese che è poco conosciuto nelle sue dinamiche interne, ma che è un attore primario nello scenario geopolitico contemporaneo, nella guerra al terrorismo in Cecenia, nel conflitto con l'Ucraina per l'annessione/invasione della Crimea; nella cyber war con l'America di Trump e nella costruzione delle fake news per contrastare sentimenti russofobici. La struttura del libro è suddivisa in quattro parti che forniscono una visione piuttosto ampia, seppur sintetica, dei principali cambiamenti politici, sociali, culturali ed economici avvenuti dopo il crollo dell'Urss. La prima parte affronta la descrizione dell'assetto istituzionale della nuova Federazione russa - presidente, governo e parlamento - contraddistinta da una forte concentrazione dei poteri nelle mani del presidente, coadiuvato dall'amministrazione presidenziale che ricopre un ruolo fondamentale nel sistema di potere. In questi capitoli si comprende come il presidente Putin interagisce con il primo ministro nella c.d. «tandemocrazia», ovvero un governo in cui, dal 2008, Putin e il suo successore Dmitrii Medvedev, si sono alternati alle due cariche istituzionali e si sono suddivisi gli ambiti di decisione e azione politica sino al gennaio 2020. Una particolare attenzione è rivolta anche all'analisi della struttura federale e al rapporto tra centro e periferia nella gestione complessa del paese. In questo quadro costituzionale il parlamento russo è passato da attore conflittuale a subordinato alla volontà presidenziale, come si evince dalla produzione legislativa nel periodo 1993-2019 e dalla configurazione dei gruppi parlamentari che lo compongono. La seconda parte fornisce un quadro complessivo delle elezioni parlamentari e presidenziali. In particolare, un capitolo e interamente dedicato allo sviluppo del c.d. «partito del potere» (o del presidente) - Russia unita - che è diventato indiscusso protagonista della scena politica, detenendo la maggioranza assoluta dei seggi in parlamento e la quasi totalità dei governatori della Federazione. Definito da Aleksej Navalny, blogger e famoso oppositore di Putin, come «il partito degli imbroglioni e dei ladri», Russia unita rappresenta un attore politico determinante per la gestione del potere, seppur nel calo di consensi, come le recenti elezioni locali a Mosca del 2019 hanno dimostrato. La terza parte del libro, intitolata Economia e società, ripercorre gli effetti del passaggio a un'economia di mercato durante la presidenza di Boris El'cin e lo sviluppo economico che il paese ha conseguito nelle prime due legislature di Putin. Ciò consente, attraverso l'utilizzo di indicatori economici e sociodemografici, di stimare il livello di benessere economico, dell'aspettativa di vita, delle disuguaglianze e del sistema di welfare, presenti nella società odierna e di comprendere sino a che punto le risorse energetiche sono indispensabili per la stabilità economica del paese, soprattutto dopo le sanzioni economiche del 2014. Ultima, ma non meno importante, è la quarta parte, che affronta il tema della Russia «contro» il resto del mondo.
DAL TESTO – "Putin ha sempre criticato le agenzie di promozione democratica - come l'Istituto repubblicano internazionale (Iri), guidato dal senatore McCain, il più critico verso la Russia - e il fatto che gli Usa svolgano azioni di «ingegneria politica» nel mondo. Il governo russo ritiene che l'agenzia Iri costituisca una minaccia all'ordine e alla sicurezza nazionale mentre fonti americane hanno denunciato l'attacco al sito dell'Iri poco prima delle elezioni russe perché sono state riscontrate affermazioni e propaganda in favore del partito di opposizione Jabloko. "Sembra, quindi, che il rapporto fra Usa e Russia sia basato su uno stimolo-risposta ovvero nei termini delle relazioni internazionali sulla reciprocità. Alla promozione americana della democrazia nel mondo, la Russia ha reagito con metodi di soft power e guerra ibrida. Come ha affermato il ministro Lavrov, la reciprocità è fondamentale nella politica estera: «Non è stato inventato da noi. È la legge delle relazioni internazionali. Reciprocità è la chiave» [...]. In base a questo criterio numerosi sono gli esempi di reazione/scontro tra i due paesi', ad esempio, la Russia avrebbe risposto all'intervento americano in Kosovo per l'indipendenza della Serbia con il sostegno dell'indipendenza dell'Abcasia e dell'Ossezia e, ancora di più, con l'annessione della Crimea."
L'AUTRICE – Mara Morini insegna Politics of Eastern Europe e Scienza politica all'Università di Genova. Conseguito il certificato internazionale di lingua russa, dal 2000 svolge attività di ricerca e pubblica articoli e libri sulle dinamiche politiche interne ed esterne della Russia postcomunista. È stata osservatrice elettorale dell'OSCE-ODIHR alle elezioni parlamentari (2003) e presidenziali (2018) a San Pietroburgo, Murmansk e Kazan; Visiting Professor all'Accademia Diplomatica del Ministero degli Esteri della Federazione russa e alla High School of Economics di Mosca.
INDICE DELL'OPERA – Introduzione - Parte prima. Le istituzioni - I. Il presidente della Federazione russa - II. Il governo - III. Il parlamento - Parte seconda. Elezioni e partiti - IV. I partiti politici: il caso di Russia unita - V. Le elezioni presidenziali (1996-2018) - VI. Le elezioni parlamentari (1993-2016) - Parte terza. Economia e società - VII. Popolo, cultura, nazione - VIII. I mass media e la «RuNet sovrana» - IX. Il capitalismo patrimoniale - Parte quarta. La Russia contro il resto del mondo - X. L'evoluzione della politica estera di Putin - XI. La sfida agli Stati Uniti e all'Unione europea - XII. Lo spazio post-sovietico, il Medio Oriente e la Cina - Conclusioni – Ringraziamenti - Riferimenti bibliografici |