Guerre corsare nel Mediterraneo |
Salvatore Bono
IL LIBRO – Nelle acque e lungo le coste del Mediterraneo, soprattutto fra la sponda cristiana e quella musulmana, dal Cinque al Settecento imperversarono i corsari: non pirati né predoni, ma guerriglieri del mare che agivano con patenti statali. Erano in gran parte maghrebini insediati ad Algeri, Tunisi e Tripoli, ma anche l'impero ottomano aveva i suoi corsari. Le città da cui muovevano, le navi con cui operavano, le regole, le pratiche, i rituali, come veniva spartito il bottino, come era organizzato il commercio delle prede e degli schiavi: il libro descrive gli usi della guerra corsara e ne ripercorre le vicende principali, con uno sguardo alla poco conosciuta attività dei corsari europei (italiani, francesi, maltesi, spagnoli) contro gli stessi europei. DAL TESTO – "Dal XVI secolo la guerra corsara mediterranea si intensifica notevolmente rispetto ai secoli precedenti poiché diventa, specialmente dopo la battaglia di Lepanto (1571), la forma, residua e costante, delle ostilità fra i due blocchi politico-militari (ispano-italiano e ottomano-maghrebino). Questa guerra – che Michel Fontenay, forse il massimo esperto, ha proposto di denominare corso, dall'espressione italiana dell'epoca «andare in corso» - trovò una delle sue maggiori fonti di profitto nella cattura di persone, a bordo di imbarcazioni e navi di ogni tipo, e nelle incursioni in località costiere e prossime al mare. Le catture umane hanno caratterizzato la corsa mediterranea e sono state la fonte principale di «produzione» di schiavi europei e ottomano-maghrebini, mentre gli schiavi neri africani - a parte la quota minoritaria catturata da europei mentre veniva trasportata nel Mediterraneo verso l'impero ottomano - furono per la maggior parte condotti dall'Africa occidentale direttamente nella penisola iberica." L'AUTORE – Salvatore Bono è professore emerito dell'Università di Perugia, dove ha insegnato Storia del Mediterraneo. Con il Mulino ha pubblicato «Schiavi. Una storia mediterranea» (2016); fra gli altri suoi libri: «Schiavi musulmani nell'Italia moderna» (Esi, 1999), «Un altro Mediterraneo» (Salerno, 2008), «Piraten und Korsaren im Mittelmeer» (2009). INDICE DELL'OPERA – Prefazione - I. Corsari o pirati? Dall'una all'altra sponda del Mediterraneo (Corsari e pirati nella storia mediterranea - Da Granada al Congresso di Vienna - Il peso della rivalità religiosa - I corsari barbareschi: le ragioni del successo - Ostilità e complicità) - II. Città, navi, uomini (Città e flotte corsare - Città corsare maghrebine e dell'impero ottomano - Malta, Livorno e altri corsari - Usi della guerra corsara: patenti e salvacondotti - Costumi della guerra corsara: rituali e pratiche - Uomini per la corsa: capitani e raìs - Equipaggi e ciurme al remo) - III. Corsari fra guerre e paci (Millenni di guerre corsare - Da Barbarossa alla riconquista di Tunisi - L'età d'oro - Dal Settecento alla fine dei barbareschi - Altri nemici: corsari europei contro europei - La difesa dai corsari: torri, mura e gente armata) - IV. Prede e traffici (La spartizione del bottino - Il commercio delle prede - La «merce umana») - V. La parola e il silenzio degli storici (I corsari nella storia del Mediterraneo - Dall'Arcipelago Gulag ai terroristi islamici) – Note - Fonti e bibliografia - Indici |