Umberto I di Savoia Stampa E-mail

Riccardo Rossotto

Umberto I di Savoia
I grandi delitti politici / 3


Archivio Storia, pagg.124, € 12,50

 

rossotto umbertoI  IL LIBRO – Monza, domenica 29 luglio 1900: ore 22,35. Il primo botto colse tutti di sorpresa. Il secondo trasformò lo stupore in paura. Il terzo e quarto aprirono le porte all'angoscia. In quella calda e gioiosa serata di fine luglio del 1900, cosa stava succedendo? Petardi? Fuochi d'artificio? Un attentato? Come mai nel tripudio confuso della folla festante al passaggio della carrozza reale, improvvisamente una serie di colpi di pistola sparati da uno sconosciuto anarchico posero fine all'esistenza del Re d'Italia?
  Inizia da qui, da quel tragico momento, la narrazione dell'assassinio di Umberto I di Savoia, il Re d'Italia, ucciso nelle vie del centro di Monza dall'anarchico Gaetano Bresci. Una tragica occasione per rivisitare la storia di questo Sovrano, ai più sconosciuto, che regnò per 22 anni. Un periodo complesso ma decisivo per le sorti future del nostro paese. Il primo periodo del Regno d'Italia, da poco orfano dei quattro grandi protagonisti dell'indipendenza. Una fase della nostra storia che, come racconta l'Autore, contiene i germi, sia positivi sia negativi del nostro '900 e del come "si sono fatti gli italiani" per richiamare la famosa riflessione di D Azeglio.

  DAL TESTO – "Umberto sale sulla carrozza: davanti a sé e accanto a lui ci sono i fedelissimi generali Avogadro e Ponzio Vaglia che [...] lo avevano accompagnato alla cerimonia. Il Re è seduto dal lato dove si accalca la folla festante, proprio sotto la tribunetta da dove ha assistito alla manifestazione. La carrozza si avvia lentamente verso l'uscita facendosi largo a fatica tra la folla mentre la banda intona di nuovo la marcia reale. Bresci, cercando un varco tra la gente, con alcuni spintoni ben assestati, arriva in prima fila. Ha in tasca una pistola Massachusetts calibro 9 a cinque colpi. Un'arma mortale, acquistata a suo tempo negli Stati Uniti. Bresci ha rigato le pallottole per renderle ancora più micidiali. Sono le 22,35 di domenica 29 luglio 1900. La carrozza, dicevamo, gli arriva proprio davanti ed è a due-tre metri da lui. Non può lasciarsi sfuggire l'occasione tanto sognata. Estrae con un veloce movimento della mano destra la pistola dalla tasca e spara quattro colpi in sequenza. Secondo alcune testimonianze salendo sul predellino della carrozza, secondo altri salendo in piedi su una sedia. Il Re è colpito da tre pallottole e si accascia sulle gambe di Ponzio Vaglia. Il quarto colpo non va a segno grazie alla prontezza di riflessi di un carabiniere che, spintonando Bresci riesce a deviargli la traiettoria del colpo."

  L'AUTORE – Riccardo Rossotto, avvocato, Senior Partner dello studio R&P Legal, da anni approfondisce eventi della storia contemporanea coniugando il suo passato di giornalista con la sua attuale passione per la storia vissuta nei siti dove si è svolta. Collabora con la rivista "Storia Militare" e ha scritto testi sulla Guerra Civile Americana, sulla disfatta di Caporetto e sull'estate del '43. Con la casa editrice Archivio Storia ha pubblicato "L'Italia divenne Repubblica", "L'ignobile fuga", "Norimberga", "John Fitzgerald Kennedy" e "Abraham Lincoln".

  INDICE DELL'OPERA – Introduzione - L'ultima giornata (L'assassinio - L'arresto di Bresci - Le ore successive) - La vita del principe ereditario (L'infanzia - Il matrimonio con Margherita - La nascita dell'erede: Vittorio Emanuele - La morte di Vittorio Emanuele II: Umberto diventa Re d'Italia - La strategia politica di Umberto I - I primi due attentati - La triplice alleanza - Il sogno coloniale: l'epoca di Crispi - Le conseguenze di Adua - Crispi cade: tocca a Starabba di Rudinì - Lo scandalo della Banca romana - Acciarito ci riprova: il terzo attentato - Le cannonate di Milano - Le elezioni politiche del giugno: la svolta) - Gaetano Bresci ("Dove" e "come" nacque l'idea del regicidio - Il processo e la prigionia - La morte del regicida) – Epilogo (I funerali del Re - Il luogo dell'attentato oggi) – Appendici - Note