La porta del sapere |
Fulvio Delle Donne
IL LIBRO – Federico II di Svevia (1194-1250) fu l'ultimo a dare un senso universale al titolo di imperatore. Per circa un trentennio fu il signore più potente d'Europa, rivelando in ogni gesto piena consapevolezza del proprio ruolo: consapevolezza che acquisì in maniera graduale e sempre più netta mentre divampava il fuoco del violentissimo scontro con il papato. È qui la radice primigenia che lo portò a farsi fautore di uno straordinario rinnovamento ideologico, del quale furono artefici i letterati e i funzionari che lo circondarono. La sua corte divenne così polo attrattivo di tradizioni culturali multiformi e centro propulsore di innovazioni letterarie e scientifiche destinate a esercitare decisiva influenza per i secoli a venire. Nel libro si indagano compiutamente i caratteri e l'elaborazione di una dirompente concezione culturale. Per la prima volta nella storia, la conoscenza derivata dallo studio approfondito fu rappresentata come una scalinata che conduce al sapere, unica porta di accesso alla nobiltà: sia quella spirituale delle virtù sia quella più concreta delle professioni funzionali all'amministrazione dello Stato. DAL TESTO – "Nei suoi apparati amministrativi le regole della retorica si fusero con le norme del diritto e le fondamenta ideologiche del pensiero cristiano si adattarono alle strutture filosofìche e scientifiche della speculazione aristotelica o averroistica. In questa prospettiva, egli organizzò l'acquisizione del sapere in funzione di un preciso progetto di governo, che trovò il momento fondativo nell'istituzione dell'Università di Napoli (1224): gli insegnamenti lì offerti - come viene ripetutamente affermato nelle fonti documentarie che la riguardano - avrebbero costituito la scala per accedere alla conoscenza, e la conoscenza avrebbe aperto le porte alla nobiltà, che fonde le virtù dell'animo con la capacità di amministrare gli uffici dello Stato. L'AUTORE – Fulvio Delle Donne insegna Letteratura latina medievale e umanistica all'Università della Basilicata. La sua vasta produzione scientifica, caratterizzata da interessi e metodi sia filologico-letterari che storici, copre i secoli VI-XVI. Sull'età sveva ha pubblicato numerose edizioni critiche (Nicola da Rocca, Andrea Ungaro, "Breve chronicon de rebus Siculis, l'anonimo Itinerarium") e monografie, tra le quali: "Il potere e la sua legittimazione. Letteratura encomiastica in onore di Federico II di Svevia" (Nuovi Segnali, 2005); "«Per scientiarum haustum et seminarium doctrinarum». Storia dello Studium di Napoli in età sveva" (Mario Adda, 2010); "Federico II: la condanna della memoria. Metamorfosi di un mito" (Viella, 2012). INDICE DELL'OPERA – Premessa - 1. Federico II e il contesto storico (Un regno nell'Impero / La nascita e la fanciullezza / Re e imperatore / Il ritorno nel regno e la crociata / La riorganizzazione del regno e la ribellione del figlio Enrico / Lo scontro con i Comuni e con il papato / Il Concilio di Lione e la deposizione / L'estremo scontro con i Comuni e la morte) - 2. La cultura latina (La produzione retorica e l'ars dictaminis / La diffusione dell'ars dictaminis nel regno e la "scuola capuana" / Il cosiddetto epistolario di Pier della Vigna / L'elogio di Federico II scritto da Pier della Vigna / La poesia latina / Federico II poeta: l'anonimo Itinerarium) - 3. La cultura volgare (La scuola poetica siciliana / Il modello provenzale / Il sonetto / La tematica amorosa / La tradizione testuale della poesia siciliana) - 4. La cultura scientifica (L'ombelico del mondo / Le "ambigue" curiosità scientifiche dell'imperatore / Gli studiosi e gli interessi scientifici della corte) - 5. Le culture "altre" (Multiculturalità dell'Italia meridionale / Diversità e alterità, pregiudizi e sanzioni / Le religioni non cristiane: un incerto rispetto / Federico II e la comunità ebraica di Fulda / Crociata e attese messianiche / Federico a Gerusalemme nelle fonti arabe / L'arrivo dei Tartari e il complotto dell'empio Federico II / Curiosità ed empietà) - 6. La cultura artistica (Strutture e indirizzi imperiali / Il disinteresse per l'edilizia sacra / La prevalenza dell'edilizia militare e civile / Le raffigurazioni dell'imperatore e il palazzo di Napoli) - 7. La cultura ufficiale (Istituzioni statali e organizzazione del sapere / Un nuovo concetto di nobiltà / Il proemio delle Costituzioni melfitane / L'epistola come strumento privilegiato della comunicazione politica / La mancanza di testi storiografici / Lo stile retorico come insegna di potere / Culture in cerca di corte) – Bibliografia - Indice dei nomi e delle cose notevoli |