Carte come armi |
Edoardo Boria
IL LIBRO – Le carte geografiche mostrano le forme del potere sul territorio ma sono anche strumenti di quello stesso potere. Lo rappresentano e allo stesso tempo lo esaltano, consapevolmente o meno. DAL TESTO – "La carta geografica ha costituito [...] uno strumento funzionale al consolidamento del discorso dello stato moderno. Ci si riferisce, ovviamente, non alla carta geografica in senso lato, ma a uno specifico prodotto intellettuale: la carta concepita dal pensiero rinascimentale basata sulla riscoperta della geometria euclidea. Infatti, le esigenze di controllo e sfruttamento del territorio da parte dello stato moderno hanno indotto a elaborare l'idea di uno spazio geometrico, che corrisponde alla concezione più facile per il controllo cognitivo del territorio, lo sfruttamento delle sue risorse e l'esercizio del potere: "la conquista e il controllo dello spazio richiedono in primo luogo che esso sia concepito come un qualcosa di utilizzabile, di malleabile e quindi dominabile per mezzo dell'azione dell'uomo. La prospettiva e la cartografia basata su principi matematici andavano proprio in questa direzione, poiché ritenevano che lo spazio fosse astratto, omogeneo e universale nelle sue qualità, un quadro di riferimento stabile e conoscibile per il pensiero e per l'azione. La geometria euclidea forniva il linguaggio di base per il discorso"." L'AUTORE – Edoardo Boria, geografo, insegna presso La Sapienza-Università di Roma. I suoi interessi di ricerca sono prevalentemente rivolti alla storia del pensiero geografico e della cartografia. In quest'ultimo ambito ha approfondito lo studio del valore politico e sociale della carta geografica, su cui ha scritto numerosi saggi e il volume "Cartografia e potere" (UTET, 2007). INDICE DELL'OPERA – Prefazione, di Lucio Caracciolo - Ringraziamenti - Introduzione: la geopolitica per immagini – Capitolo I. La carta geografica tra arte e politica (I.1. Una carta per l'indipendenza - I.2. "Unisciti o muori" - I.3. Cartografia satirica) – Capitolo II. Carte per la nazione (II.1. La carta come logo - II.2. Carte dell'odio (antisemitismo e altri 'anti') - II.3. "Italia irredenta" - II.4. Irredentismi altrui) – Capitolo III. Carte per le masse (III.1. Il manifesto di propaganda - III.2. La carta aerea - III.3. La geografia fatta con i se - III.4. Filatelia cartografica) – Capitolo IV. Carte per il Führer (IV.1. "Magic geography" - IV.2. Le carte geopolitiche: finalità e caratteri - IV.3. Le prime carte geopolitiche - IV.4. Protagonisti e prodotti - IV.5. Una cartografia nazista? - IV.6. Innovazioni cartografiche e tensioni sociali) - Capitolo V. Carte per il duce (V.1. Come nasce un genere cartografico - V.2. La rivista Geopolitica - V.3. La produzione della casa editrice Italgeo - V.4. Avanguardie cartografiche - V.5. I controversi rapporti con il potere - V.6. Educare il popolo - V.7. Il ripudio della geopolitica nel secondo dopoguerra) - Capitolo VI. Carte di guerra (VI.1. Carte per fare la guerra - VI.2. Carte per raccontare la guerra - VI.3. Carte per incitare alla guerra) - Capitolo VII. Carte in un mondo bipolare (VII.1. Spionaggio cartografico - VII.2. Cartografare il Piano Marshall - VII.3. Mao e Stalin sulle carte) - Capitolo VIII. L'attualità in carte (VIII.1. La cartografia geopolitica dal ripudio al risveglio - VIII.2. I caratteri della nuova cartografia geopolitica - VIII.3. Le ragioni di una riscoperta) - Conclusioni: rappresentare lo spazio politico del XXI secolo - Bibliografia ragionata e sitografia |