Contributo allo studio dei fattori giuridici e politici dell'ordine internazionale Stampa E-mail

Paolo Bargiacchi

Contributo allo studio dei fattori giuridici e politici dell'ordine internazionale

Giuffrè Editore, pagg.XI-254, € 20,00

 

bargiacchi contributo  IL LIBRO – Il filo conduttore dell'indagine sviluppata in questo saggio è l'idea che, da un lato, la politica non precede ma segue il diritto e, dall'altro, non lo crea solo perché si rilasciano solenni dichiarazioni di principio.
  La scelta metodologica dell'Autore è orientata nel senso di una considerazione della realtà del diritto internazionale che tenga conto - ancor prima che delle fonti - della complessiva struttura di riferimento e dei soggetti che la azionano. L'essenziale caratterizzazione sociale che informa la materia relativa all'ordinamento giuridico internazionale ne determina una lettura complessiva sostanzialmente unitaria e omogenea, nel senso che le istanze sociali producono diritto e pongono, così, alle scelte politiche degli attori che si muovono sulla scena internazionale obiettivi, poteri e limiti ben definiti e ricostruibili scientificamente. In tal senso, quindi, la teoria politica non è né legibus soluta, né si può determinare arbitrariamente al di fuori delle istanze sociali che si manifestano effettivamente (e, cioè, alle istanze sociali che manifestano un grado di forza sufficiente a renderle giuridicamente rilevanti) nell'ordinamento internazionale. E, soprattutto, la teoria politica non influenza l'ordinamento giuridico internazionale, non crea, cioè, diritto.
  Il volume – scrive, nell'Avant-propos, Pierre Lalive (Professeur émerite de l'Université de Genève, Membre de l'Institut de Droit international) - è "un ouvrage doctrinal important et à certains égards fondamental, sous le titre, d'une sympathique modestie, de «Contribution» à l'étude des facteurs juridiques et politiques de l'Ordre international."

  DAL TESTO – "Le contingenze politiche ed economiche devono rappresentare solamente le premesse di riferimento, gli spunti di riflessione, le mere istanze che l'ordinamento giuridico internazionale deve vagliare, assimilare o respingere sempre e solo sulla scorta di un ragionamento scientifico.
  "Il fine ultimo e giuridico (nel senso scientifico del termine e in voluta contrapposizione al termine politico) in funzione del quale devono interpretarsi gli avvenimenti sociali e si deve valutare lo stato della Comunità internazionale - da cui l'uso dell'aggettivo teleologico - è rappresentato dalla evoluzione e dalla sopravvivenza stessa della struttura giuridica internazionale.
  "L'attività scientifica, nei confronti dell'ordinamento internazionale, ha una obbligazione di mezzi e non di risultato nel senso che l'impegno non è garantire il raggiungimento del fine contingente dettato dalla politica (onde non far retrocedere l'intero complesso esaminato a mero strumento e non creare la falsa convinzione che ogni fine debba essere necessariamente perseguito e raggiunto solo per il fatto che sia stato individuato e posto) ma sostenere e tutelare la continuità, la evoluzione, e quindi la sopravvivenza, della intera struttura sulla base di parametri rigidamente scientifici ed indipendentemente dai risultati o dai fini [...]."

  L'AUTORE – Paolo Bargiacchi (Roma, 1971) è Professore Ordinario di Diritto internazionale nella Facoltà di Scienze Economiche e Giuridiche dell'Università degli Studi "Kore" di Enna. Nei ruoli universitari dal 2003, ha insegnato Diritto dell'Unione europea nelle Facoltà di Giurisprudenza (sede di Trapani) e di Scienze della Formazione dell'Università di Palermo e nella Facoltà di Scienze Politiche dell'Università di Messina. Ha altresì insegnato Diritto internazionale privato, tutela internazionale dei diritti umani e Diritto internazionale dei conflitti armati. È, o è stato, docente e relatore di materie internazionalistiche ed europee in Convegni, Seminari, Master e Corsi di Specializzazione presso Università ed Enti italiani, stranieri ed internazionali come l'Università Sapienza di Roma, l'Università di Cordoba (Spagna), l'UTEPSA di Santa Cruz de la Sierra (Bolivia), l'Università di Astana (Kazakhstan), la SIOI (Società Italiana per l'Organizzazione Internazionale), la Scuola di Perfezionamento per le Forze di Polizia, la Scuola Internazionale di Alta Formazione per la prevenzione ed il contrasto al crimine organizzato e lo European Center for Peace and Development in Kosovo. È membro del Comitato dei diritti umani della SIOI e Corresponding Editor per International Legal Materials, oltre che membro di Comitati scientifici di Riviste giuridiche e geopolitiche e di Collegi di Dottorato. È autore di numerosi saggi di diritto internazionale e di diritto dell'Unione, oltre che di tre monografie edite dalla Giuffré e di un "Manuale di Diritto dell'Unione europea" pubblicato nel 2015 per la Aracne. Insieme al Prof. Augusto Sinagra ha altresì pubblicato nel 2009 per la Giuffré un "Manuale di Diritto internazionale pubblico" la cui edizione in lingua spagnola, riveduta ed aggiornata, è uscita nel 2013 in Argentina e la cui seconda edizione italiana è uscita nel 2016.

  INDICE DELL'OPERA - Avant-propos, di Pierre Lalive (Professeur émerite de l'Université de Genève, Membre de l'Institut de Droit international) – Introduzione (1. La coerenza quale caratteristica distintiva di un sistema scientifico - 2. Sistemi scientifici empirici e misti. La completezza del sistema giuridico - 3. Segue: l'organicità del sistema giuridico - 4. Segue: l'esistenza di limiti oggettivi alla cognizione e alla applicazione del sistema giuridico quale conseguenza della sua organicità - 5. Considerazioni metodologiche: la necessità di un criterio interpretativo di ordine teleologico) - Capitolo I. La societas internazionale (1. Il canone sociale di produzione giuridica - 2. Introduzione agli elementi costitutivi della societas e dell'auctoritas internazionale - 3. Gli elementi costitutivi della societas internazionale: la posteriorità logica rispetto alla societas statuale - 4. Segue: l'originarietà e l'indipendenza degli ambienti sociali interno ed internazionale: la caratteristica della diversità - 5. Segue: l'originarietà e l'indipendenza dell'ambiente sociale interno ed internazionale: la caratteristica della separatezza come effetto dell'ambivalenza ontologica della nozione di Stato e le conseguenze di simile ricostruzione in punto di rapporti tra ordinamento internazionale ed interno - 6. Segue: la necessarietà dell'appartenenza dell'ente statuale alla societas internazionale - 7. Segue: la pari ordinazione degli enti costituenti la societas internazionale) - Capitolo II. L'auctoritas internazionale ed il canone di effettività (1. Considerazioni introduttive e metodologiche in punto di auctoritas - 2. Gli elementi costitutivi dell'auctoritas: la superstatualità. L'esistenza dell'elemento nella concezione realistica e nella concezione volontaristica dell'auctoritas - 3. Segue: la ricostruzione dell'attività legislativa del corpo sociale internazionale nelle due concezioni - 4. Segue: la ricostruzione dell'attività giudiziaria del corpo sociale internazionale nelle due concezioni - 5. Gli elementi costitutivi dell'auctoritas: la supremazia e non la sovranità. Il problema della assenza di una funzione giurisdizionale in ambito internazionale - 6. Ex facto ius oritur: la nozione (giuridica) di forza in una concezione realistica delle relazioni internazionali - 7. Segue: il canone di effettività come limite di attivazione del canone sociale di produzione giuridica e come momento di consolidamento dell'illecito nell'ipotesi di stallo dell'ordinamento - 8. Segue: l'effettività nel contemperamento tra autodeterminazione ed integrità dello Stato) - Capitolo III. L'attuale caratterizzazione della comunità internazionale (1. Considerazioni preliminari ed illustrazione dell'oggetto della indagine: il complessivo assetto dei rapporti tra Stati ed organizzazioni internazionali si ricostruisce come (ancora) internazionale o universale? - 2. Il fenomeno statualistico. La nozione di sovranità e l'aporia logica della sovranazionalità - 3. Il fenomeno organizzatorio. Il problema della personalità giuridica - 4. Segue: critica della ricostruzione graduata e funzionale della personalità e della capacità giuridica di diritto internazionale e proposizione della nozione di capacità operativa delegata e attribuita - 5. Segue: critica della dottrina che riconosce la personalità giuridica alle organizzazioni internazionali sulla base della asserita indipendenza. Proposizione di una ricostruzione alternativa: organizzazioni autonome e Stati indipendenti - 6. Segue: un possibile equivoco: l'individualità delle organizzazioni internazionali - 7. Segue: una certa contraddizione: organizzazioni indipendenti ma Comunità non universale - 8. Riflessioni conclusive) - Capitolo IV. Ordine internazionale e giurisdizione penale internazionale (1. Considerazioni introduttive - 2. Finalità e piano dell'indagine - 3. Funzione giurisdizionale in senso oggettivo, funzione decisoria e funzione arbitrale: in particolare, riflessione sui modelli consensualistico e speciale di esercizio della funzione c.d. giurisdizionale e il problema della legittimità dei Tribunali ad hoc per la ex Jugoslavia ed il Ruanda - 4. Ulteriore rilievo metodologico sulla esistenza di una giurisdizione penale internazionale e valutazione di alcune manifestazioni della prassi internazionale: l'art. 227 del Trattato di Versailles del 1919 - 5. Segue: i Tribunali internazionali di Norimberga e Tokyo; gli Stati Uniti d'America e la ratifica dello Statuto della Corte Penale Internazionale - 6. Segue e conclude: qualificazione metaforica degli elementi giuridici presenti nell'edificio penale internazionale all'esito della valutazione delle richiamate manifestazioni della prassi: salde fondamenta, instabili balaustre o inutili pertinenze? - 7. Cenni in tema di responsabilità internazionale dello Stato: il rapporto tra Stato ed organo; organo esorbitante, disobbediente e di fatto; la responsabilità diretta e c.d. indiretta dello Stato; il criminale internazionale e transnazionale - 8. Ancora sulla distinzione tra crimini internazionali e crimini transnazionali - 9. Conclusioni) - Indice degli autori