La lezione di Carl Schmitt |
Heinrich Meier
IL LIBRO – Carl Schmitt è il più celebre e controverso rappresentante in epoca recente della Teologia politica, vale a dire di una Teoria politica che pretende di fondarsi sulla fede nella Rivelazione divina. Una pretesa che questo libro prende sul serio, andando alla ricerca del nucleo religioso che dà unità e coerenza alla sua labirintica opera. Lontana dall'indignazione morale quanto dall'ammirazione apologetica, questa interpretazione ha infiammato un dibattito da sempre acceso sul suo pensiero. Ma è in vista di una fondazione filosofica e non teologica della vita politica che al suo nome assegna un posto paradigmatico nella tradizione di un concetto che ritorna inesorabilmente d'attualità. DAL TESTO – "Il più sorprendente e perciò più illuminante apprezzamento di Schmitt a un teorico del passato è stato quello rivolto a Thomas Hobbes. Per quale motivo Schmitt tenta di fare di un critico della Bibbia, della rivelazione e del miracolo, un testimone della verità cristiana? Perché si ostina a voler salvare, a costo della scissione da lui stabilita, l'autore del Leviatano come filosofo e vir probus propenso alla fede? L'ipotesi più plausibile, per Schmitt più favorevole e per noi più feconda, sembra essere quella che egli voglia indicare Hobbes come un caso paradigmatico di uomo misconosciuto nella sua religiosità, un uomo che, avversato da tutte le parti, risponde alla provocatoria sfida teologico-politica della sua epoca correndo il rischio di osare un'«anticipazione di un comandamento». La scelta di Schmitt è caduta su Hobbes perché alla sua risposta attribuisce un'eminente importanza storica, reputandola quindi degna e meritevole di esprimere la pienezza della fede cristiana. Se Hobbes sia adatto per essere un tale esempio, dipende soltanto e comunque dal fatto «che è presente in Hobbes un'autentica religiosità». Che Hobbes non abbia tenuto conto delle conseguenze politiche e delle ripercussioni storiche del suo agire, che non sia incappato in gravi errori o decisioni sbagliate, che i buoni cristiani abbiano potuto addirittura ritenerlo un precursore dell'Anticristo - tutto ciò non parla contro, bensì sostiene il carattere paradigmatico del suo caso. La fede però è irrinunciabile." L'AUTORE – Heinrich Meier (1953), insegna all'Università di Monaco e alla University of Chicago, dal 1985 è direttore della Fondazione «Carl Friedrich von Siemens» di Monaco di Baviera. Curatore dell'edizione tedesca delle Opere di Leo Strauss, è autore di libri sulla fondazione della Filosofia politica tradotti nelle principali lingue. In italiano presso Cantagalli è pubblicato il volume complementare "Carl Schmitt e Leo Strauss. Per una critica della Teologia politica" (2011). INDICE DELL'OPERA – Prefazione all'edizione italiana - La lezione di Carl Schmitt. Quattro capitoli sulla distinzione tra Teologia politica e Filosofia politica - Capitolo primo. Morale ovvero La personificazione del nostro problema - Capitolo secondo. Politica ovvero Che cos'è la verità? - Capitolo terzo. Rivelazione ovvero Chi non è con me, è contro di me - Capitolo quarto. Storia ovvero L'Epimeteo cristiano – Appendice. La disputa sulla Teologia politica. Una retrospettiva – Postfazione, di Raimondo Cubeddu - Nota del curatore dell'edizione italiana – Bibliografia - Indice dei nomi |