Il dolo Stampa E-mail

Gian Paolo Demuro

Il dolo
Vol. 1: Svolgimento storico del concetto


Giuffrè Editore, pagg.XVIII-284, € 29,00

 

demuro dolo1  IL LIBRO – In questo studio viene analizzata la relazione tra dolo, esigenze politico-criminali e aspetti probatori nei suoi svolgimenti storici. L'opera prende le mosse ricercando il nucleo originario del concetto di dolo come esso si forma nel diritto romano, utilizzando a sua volta come base le acquisizioni della filosofia greca, in particolare di Aristotele. Dopo la Subjektvierung del concetto nel diritto romano, si passa all'esame della Objektivierung che la nozione di dolo subisce nel diritto comune, poi ancora al recupero, a partire dalla metà del XVIII secolo, di una dimensione effettivamente soggettiva e delle nuove forme di oggettivizzazione e normativizzazione.

  DAL TESTO – "Nel medioevo, alla riscoperta delle fonti romanistiche si accompagna storicamente un fenomeno che segnerà lo sviluppo del concetto di dolo: la constatazione cioè che il concetto romanistico di dolus malus (centrato sull'intenzione e con un vago significato di rimprovero etico) non solo è di scarsa maneggevolezza probatoria, ma soprattutto non soddisfa le esigenze di prevenzione e repressione che si manifestano nei diversi contesti sociali e culturali e nella prassi. In particolare è essenziale trovare una risposta giuridica ai casi di divergenza tra il voluto e il realizzato, e in particolare a quelle evenienze in cui si verifica un evento diverso e più grave di quello che si propone l'agente (delinquit in plus incidendo in aliam speciem delicti)."

  L'AUTORE – Gian Paolo Demuro è professore straordinario di Diritto penale nel Dipartimento di Giurisprudenza dell'Università di Sassari, direttore della Scuola di specializzazione per le professioni legali dell'Università di Sassari, dottore di ricerca in Diritto penale italiano e comparato presso l'Università degli Studi di Pavia, componente della direzione della rivista Diritto@Storia, Rivista Internazionale di Scienze Giuridiche e Tradizione Romana (www.dirittoestoria.it) e del comitato di direzione della rivista Diritto penale contemporaneo (www.penalecontemporaneo.it).

INDICE DELL'OPERA - Considerazioni introduttive - Capitolo I. Il dolo nel diritto antico - Premessa - Sezione I. Il dolo nel diritto e nella filosofia greca - 1. La distinzione tra Φóνος εκούσιος (omicidio volontario) e Φóνος ακούσιος (omicidio involontario) - 2. La struttura della Ψυχή. Le condotte ingiuste nel pensiero di Platone - 3. La psicologia dell'atto morale in Aristotele: la nozione di scelta come presupposto e requisito del concetto di dolo e l'induzione come tecnica del suo accertamento - Sezione II. Il dolo nel diritto penale romano – 1. Il diritto penale romano, la sua discussa autonomia concettuale e scientifica e l'interconnessione tra diritto penale sostanziale e diritto penale processuale – 2. La distinzione posta dalla Lex Numae tra omicidio doloso e omicidio colposo e il significato dell'espressione dolo sciens – 3. La nuova concezione di responsabilità nella lex Cornelia de sicariis et veneficis e la sua funzionalità a modelli diversi (e opposti) di diritto penale – 4. Il significato etico del concetto di dolo, il suo contenuto tecnico-giuridico specifico (dolo intenzionale) e generico (dolo come raggiro e dolo come sinonimo di illiceità del fatto). La disputa dottrinale sull'esistenza del dolo eventuale – 5. "Delinquitur autem aut proposito, aut impetu aut casu" - 6. La massima interiorizzazione: voluntas e animus. La punizione anche di meri stati soggettivi. Il profilo dell'accertamento (dolus ex re e dolus in re ipsa) - 7. L'importanza storica e dommatica delle fonti romane per il concetto di dolo - 7.1. Il concetto di dolus malus - 7.2. La distinzione tra dolo d'impeto e dolo di proposito - 7.3. Il contenuto etico del concetto di dolo - 7.4. La nozione di animus - 7.5. Il fondamentale significato storico di alcuni frammenti per l'ampliamento del concetto di dolo – Capitolo II. Il dolo nel diritto comune – Premessa - 1. Il diritto penale barbarico. Dal principio "Die Tat tötet den Mann" alle presunzioni di dolo - 2.1. La rinnovata rilevanza dell'elemento soggettivo nel diritto canonico - 2.2. La teoria del versari in re illicita - 3. Il dolo in un diritto penale a dimensione processuale - 4. Dal versari in re illicita all'ampliamento dei confini del dolo e alle presunzioni processuali - 5. Il superamento del dolus malus romanistico: la scuola dei commentatori - 5.1. La semplificazione nell'accertamento processuale: le presunzioni di dolo - 5.2. Forme di estensione del concetto di dolo: a) il dolus generalis, b) la doctrina Bartoli e c) la voluntas indirecta - 5.3. Deriva oggettivistica versus dolo romanistico: un caso emblematico, il processo contro Johannes ab Aggere - 6. Dal metodo casistico alla elaborazione di concetti astratti: la concezione del dolo in Tiberio Deciani - 7. La teoria del dolus indirectus di Carpzov – Capitolo III. Il dolo nel XVIII e XIX secolo - Sezione I. La dottrina tedesca - 1. Dal dolus indirectus al dolus eventualis – 2. Le teorie del consenso (Vie Lehre von der einwilligenden Schuld) – 3. L'abbandono del dolus indirectus – 4. La concezione psicologica del dolo di Feuerbach – 5. Lo spostamento della funzione probatoria dal campo del diritto sostanziale a quello processuale – 6. La praesumtio doli – 7. Il dolus ex re - Sezione II. La dottrina italiana - 1. Premessa. Il dolo nel pensiero giuridico illuministico - 2. Il dolo nella dottrina penalistica italiana alla fine del XVIII secolo - 2.1. Alberto De Simoni: la distanza tra affetto ed effetto come misura del dolo - 3.1. Gaetano Filangieri. I gradi della colpevolezza: in particolare, la volontà di esposizione al rischio come colpa - 3.2. Gian Domenico Romagnosi. Il collegamento tra parte interna e parte esterna nell'analisi della spinta criminosa: la riduzione alla realtà di un progetto immaginato – 3.3. Mario Pagano. La scelta della volontà come essenza del dolo – 3.4. Pellegrino Rossi. I diversi gradi di reità e l'accertamento della colpabilità - 3.5. Giovanni Carmignani. Il dolo tra intenzione diretta e intenzione indiretta - 3.6. Francesco Carrara. Il suo ruolo nel percorso storico del dolo - Considerazioni conclusive, con uno sguardo al presente - Bibliografia

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Gian Paolo Demuro

Il dolo
Vol. 2: L'accertamento


Giuffrè Editore, pagg.XIII-572, € 58,00

 

demuro dolo2  IL LIBRO – Se la dimensione processuale si presta bene alle semplificazioni probatorie, è vero d'altro canto che ci fornisce una indicazione di metodo: ieri e oggi, nel dolo, struttura e oggetto trovano riscontro e concreta portata - in una paro la "vivono" - nell'accertamento. Data questa complessiva realtà, l'analisi del dolo, cioè dei suoi diversi componenti, non può prescindere dalla visione dell'insieme; e il rinvenimento del significato (effettivo) del dolo si raggiunge alla fine, nella fase conclusiva dell'accertamento. Una dottrina del dolo che fin dall'inizio sia attenta e sensibile a questa prospettiva affronterebbe con meno timori la fase processuale, e la giurisprudenza si ritroverebbe un modello utilizzabile senza stravolgere l'integrità del concetto.
  Dallo svolgimento storico studiato nel primo volume dell'opera il lettore ricava il principale puntello del secondo: un approccio integrato ai temi della struttura, dell'oggetto e dell'accertamento del dolo, per cercare infine di comprendere come la innata essenza psicologica del dolo può sopravvivere nella realtà normativa e giudiziaria di oggi.

  DAL TESTO – "Oggi, la sorte del dolo non è diversa da quella segnata dallo svolgimento storico, perché è dettata sempre da necessità politico-criminali (in particolare di prevenzione generale e di repressione) e dalle connesse esigenze di semplificazione probatoria.
  "E accanto al tipo originario (il dolo intenzionale) si sono ormai affermati come dolo anche quello "diretto" e quello eventuale. Rispuntano dal passato figure come il dolo alternativo, quello cumulativo, quello indeterminato e il dolo generale. E se ne propongono di nuove come il dolo di posizione. Riemergono le semplificazioni probatorie con il dolus in re ipsa e il dolo implicito. Si fanno passare per dolo equivalenze normative di dolo, cioè ipotesi nelle quali al massimo vi è colpa e più spesso responsabilità oggettiva.
  "Di fronte all'idea di dolo come scelta consapevole a danno del bene giuridico, il catalogo delle amputazioni dei due momenti rappresentativo e/o volitivo è lunghissimo."

  L'AUTORE – Gian Paolo Demuro è professore straordinario di Diritto penale nel Dipartimento di Giurisprudenza dell'Università di Sassari, direttore della Scuola di specializzazione per le professioni legali dell'Università di Sassari, dottore di ricerca in Diritto penale italiano e comparato presso l'Università degli Studi di Pavia, componente della direzione della rivista Diritto@Storia, Rivista Internazionale di Scienze Giuridiche e Tradizione Romana (www.dirittoestoria.it) e del comitato di direzione della rivista Diritto penale contemporaneo (www.penalecontemporaneo.it).

  INDICE DELL'OPERA - Introduzione - Capitolo I. Contenuto psicologico del dolo e suo accertamento - Sezione I. La quintessenza psicologica del dolo - 1. La nozione di scelta come connotato della colpevolezza dolosa - 2. Una considerazione costituzionalmente orientata della teoria del dolo - 3. Il contenuto della componente volitiva, in particolare nelle teorie sul dolo eventuale - 4. Il dolo eventuale come «decisione a favore dell'offesa del bene giuridico» - 5. L'elemento volitivo nel dolo omissivo: dal 'quasi-dolo' al 'dolo pieno' - Sezione II. Verso un significato del dolo in vista del suo accertamento - 1. Il dibattito nella dottrina straniera – 1.1. Il dolo come 'concetto disposizionale' e i suoi Indikatoren - 1.2. Il dolo come 'predicato disposizionale' e lo Zwei-Stufen-Modell - 1.3. Il dolo come 'concetto tipologico' e i fattori diagnostici delle sue coordinate - 1.4. La tabella delle combinazioni dei due momenti del dolo (Prognose-Einstellung Tabelle) - 1.5. Dolo e logica fuzzy: il 'modello multicriteriale computerizzato della decisione' - 1.6. Le reglas de imputación del dolo secondo il sentido social - 2. Il dibattito nella dottrina italiana - 2.1. Il rischio 'doloso' come versante normativo della decisione contro il bene giuridico - 2.2. L'intenzionalità quale peculiare contenuto volitivo del dolo - 2.2.1. Il ricorso ad altre scienze per la defi nizione dell'essenza psicologica del dolo: critica - 2.3. Il dolo tra 'forza della volontà' e 'direzione della volontà' - 2.4. Il dolo eventuale come scelta consapevole di subordinazione del bene giuridico tutelato - 2.5. Il dolo come concetto normativo in una visione teleologica, orientata a fini di prevenzione generale e speciale - 2.6. La prefigurazione del significato causale della propria condotta come base della deliberazione di agire - 2.7. Il dolo tra versante 'interno' e versante 'esterno' - Sezione III. Rapporti del dolo con la sistematica del reato e con le finalità della pena - 1. Il ruolo del dolo nella sistematica del reato, tra teoria e prassi - 2. Le finalità della punizione per dolo - Una proposta di sintesi - Capitolo II. L'accertamento del dolo tra piano sostanziale e piano processuale - 1. La nozione di accertamento - 2. L'interdipendenza fra struttura, oggetto e accertamento del dolo: l'accertabilità processuale come indice di validità delle teorie sul dolo - 3. La prova del dolo: le massime di esperienza e la regola dell'«oltre il ragionevole dubbio» - 4. Semplificazioni probatorie in tema di struttura del dolo: in particolare l'erosione della componente rappresentativa e l'impiego del concetto di prevedibilità - 5. La difesa della base intellettiva, anche nei confronti delle semplificazioni dell'oggetto del dolo - 6. La prova del dolo tra diritto penale sostanziale e diritto penale processuale - 6.1. Il dolo e la c.d. "funzione probatoria" del diritto penale sostanziale - 6.2.1. La difesa del concetto tradizionale di dolo, con le proposte di inserimento di regole probatorie nel codice penale - 6.2.2. Definizione e prova del dolo nell'ultimo progetto di riforma del codice penale (c.d. Progetto Pisapia) - 7. Cenni sulle commistioni tra profili sostanziali e probatori in alcuni sistemi stranieri - 7.1 La mise en danger délibérée de la personne d'autrui - 7.2. Le infiltrazioni probatorie nei concetti di intention e recklessness - Capitolo III. Le forme del dolo nella giurisprudenza - Sezione I. La realizzazione del fatto tipico come finalità immediata o come conseguenza accessoria - Premessa - 1. Il dolo intenzionale - 2. Il dolo diretto - 3. Il dolo eventuale - Sezione II. La tendenza all'impoverimento dell'oggetto del dolo, e la conseguente erosione del contenuto psicologico - Premessa - 1. Il dolo alternativo (e il dolo indeterminato o cumulativo) - 2. Il dolo generale - 3. Il 'dolo di tentativo' dell'agente provocatore e il 'dolo complessivo' del provocato - 4. Il dolo condizionato - 5. Il dolo asimmetrico nelle fattispecie con condizioni di punibilità - 5.1. Le combinazioni dolo-colpa - 6. Un dolo modellato sulla tutela della vittima: error aetatis (art. 609 sexies c.p.) - 7. Il dolo nei reati a condotta 'significativa' - 7.1. Il dolo implicito nei delitti contro l'onore - 7.2. Il dolus in re ipsa nei delitti di falso - 7.3. Dal dolo programmatico al dolo unitario e graduale - 8. Il dolo nei reati a condotta 'neutra'. Il dolo 'fattuale' nel diritto penale complementare - 9. Il dolo modellato sull'autore del reato - 9.1. Il dolo di posizione (a) in contesto di base lecito - b) in contesto di base illecito) - 9.2. Il dolo dell'ente nella responsabilità da reato - 9.3. Il dolo abnorme dell'incapace di intendere e di volere - Sezione III. Normativizzazione avanzata: le ipotesi di 'dolo per equivalente' - Premessa - 1. Il dolo per translatio nell'aberratio ictus - 2. Le deroghe al dolo di concorso - 2.1. Il dolo anomalo del concorrente rispetto al reato diverso da quello voluto - 2.2. Il dolo ridotto del partecipe nelle ipotesi in cui la qualità dell'autore determina un mutamento del titolo di reato - 2.3. Il dolo 'frammentato' del concorrente esterno nel reato di associazione mafiosa - 3. Il dolo 'labile' nell'errore su legge extrapenale - 4. Il dolo come errore irragionevole sull'esistenza dei presupposti di fatto di una causa di giustificazione - 5. Il dolo accertato mediante un modello colposo nella diffamazione a mezzo stampa - 6. Il dolo eventuale provato con la colpa grave nella bancarotta semplice - Capitolo IV. Alla ricerca di indicatori del dolo (e del non-dolo) - Sezione I. Gli indicatori del dolo, tra dottrina e giurisprudenza - Premessa - 1. La dottrina - 2. La giurisprudenza - Sezione II. Gli indicatori del dolo: un catalogo aperto - 1. Indicatori attinenti alla condotta - 1.1. Le modalità della condotta - 1.2. La durata e il ripetersi della condotta - 1.3. I comportamenti antecedenti alla condotta tipica - 1.4. I presupposti della condotta - 1.5. La condotta successiva alla consumazione - 2. Indicatori attinenti all'autore - 2.1. La qualifica - 2.2. Il movente - 2.3. L'assenza di un ragionevole movente - 2.4. L'irrazionalità del mezzo per il conseguimento dell'obiettivo - 2.5. Le precedenti esperienze - 2.6. Il contesto lecito o illecito del processo motivazionale - 2.7. La mancata adozione di cautele - 2.8. La messa in pericolo di interessi propri - 3. Indicatori del dolo omissivo: in particolare la qualifica e l'aliud agere - 4. Indicatori del grado di intensità del dolo: in particolare della premeditazione – Bibliografia