Storia notturna. Una decifrazione del sabba Stampa E-mail

Carlo Ginzburg

Storia notturna
Una decifrazione del sabba


Adelphi Edizioni, pagg.410, € 40,00

 

ginzburg notturna  IL LIBRO – Voli notturni verso luoghi solitari, rapporti sessuali con il demonio, orge e infanticidi, profanazione della croce e dei sacramenti: per alcuni secoli, tra Quattro e Settecento, l'immagine del sabba affiorò da un capo all'altro d'Europa (e poi in altri continenti, nei paesi colonizzati dagli europei) descritta da donne e da uomini accusati di stregoneria, di fronte a tribunali laici ed ecclesiastici. Confessioni raramente spontanee, più spesso estorte dalla tortura e dalle sollecitazioni dei giudici: ma che cosa si nascondeva dietro l'immagine del sabba?
  Questo libro ricostruisce una traiettoria secolare in cui l'ossessione di un complotto contro la società, attribuito a gruppi via via diversi (lebbrosi, ebrei, musulmani, eretici e streghe), s'intrecciò a credenze popolari a sfondo sciamanico. Il complotto immaginario prese forma in un territorio limitato, dalla Francia all'arco alpino. L'indagine sullo strato sciamanico trascina chi legge in un immenso spazio eurasiatico, popolato da uomini e da donne, da personaggi del mito e della fiaba. Benandanti friulani, lupi mannari baltici, sciamani siberiani, zoppi e nati con la camicia, divinità notturne signore degli animali, Edipo e Cenerentola, segnano le tappe di un viaggio che si chiude affacciandosi sulle radici antropologiche del raccontare.

  DAL TESTO – «Le seguaci di Diana, Perchta, Holda percorrevano i cieli in groppa a bestie non meglio precisate; i benandanti, durante le loro catalessi, facevano uscire lo spirito, sotto forma di topo o di farfalla, dal corpo esanime; i táltos assumevano le sembianze di stalloni o di tori, i lupi mannari di lupi; streghe e stregoni andavano al sabba in groppa a caproni, o trasformati in gatti, lupi, lepri; i partecipanti ai riti delle calende si mascheravano da cervi o da giovenche; gli sciamani si vestivano di piume per prepararsi ai loro viaggi estatici; l'eroe delle fiabe di magia si dirigeva, inforcando cavalcature di ogni genere, verso reami misteriosi e remoti - o semplicemente, come in un racconto siberiano, scavalcava un tronco d'albero abbattuto e si trasformava in orso, entrando nel mondo dei morti. Metamorfosi, cavalcate, estasi seguite dalla fuoruscita dell'anima in forma di animale sono vie diverse che portano a un'unica meta. Tra animali e anime, animali e morti, animali e aldilà esiste una connessione profonda».

  L'AUTORE – Carlo Ginzburg, nato a Torino nel 1939, dopo aver a lungo insegnato a Bologna e negli Stati Uniti, ricopre attualmente la cattedra di Storia delle Culture europee alla Scuola Normale Superiore di Pisa. È autore di: "I benandanti" (1966); "Il nicodemismo" (1970); "Giochi di pazienza" (1975, con Adriano Prosperi); "Il formaggio e i vermi" (1976); "Indagini su Piero" (1981); "Miti emblemi spie" (1986); "Il giudice e lo storico" (1991); "Storia notturna. Una decifrazione del sabba" (1998); "Occhiacci di legno" (1998); "Rapporti di forza" (2001); "Nessuna isola è un'isola" (2002) e "Il filo e le tracce" (2006).

  INDICE DELL'OPERA - Elenco delle illustrazioni - Introduzione - Storia notturna - Parte prima - I. Lebbrosi, ebrei, musulmani - II. Ebrei, eretici, streghe - Parte seconda - I. Al seguito della dea - II. Anomalie - III. Combattere in estasi - IV. Mascherarsi da animali - Parte terza - I. Congetture eurasiatiche - II. Ossa e pelli – Conclusione - Postfazione. Medaglie e conchiglie. Ancora su morfologia e storia – Indice dei nomi - Indice dei luoghi