I maledetti. Dalla parte sbagliata della storia |
Andrea Colombo
IL LIBRO – Lo sapevate che Konrad Lorenz, il premio Nobel ispiratore dell'ecologismo contemporaneo, da giovane era un convinto nazista? Sosteneva che i malati mentali e i portatori di patologie genetiche andassero sterilizzati per far trionfare la «bestia bionda», la razza ariana perfetta. Volontario nella Wehrmacht sul fronte russo, finì prigioniero dei sovietici e per sopravvivere si ridusse a mangiare ragni. Approfittò della sua permanenza nel gulag per studiare i rituali di corteggiamento delle pulci che lo perseguitavano nella sua baracca. Anche il fondatore del futurismo, F. T. Marinetti, nel 1942, all'età di sessantasei anni, si mise la divisa di ufficiale e partì per le steppe del Don, partecipando alla campagna antibolscevica delle armate italiane. Morirà nell'inverno del 1944,cantando le glorie della X Mas del principe Junio Valerio Borghese. In quello stesso gelido inverno di guerra lo scrittore francese Louis-Ferdinand Céline si trovava in fuga, accompagnato dalla moglie ballerina e dal fedelissimo gatto Bébert, in viaggio per la Germania in fiamme, inseguito da una condanna a morte dei partigiani francesi. Lo volevano giustiziare per i suoi libelli antisemiti che inneggiavano a Hitler. DAL TESTO – "I primi a capire che il vecchio mondo borghese, romantico, era finito, furono gli artisti e gli scrittori delle avanguardie. Futuristi, cubisti, espressionisti, dadaisti, costruttivisti, tutti accomunati dal furore iconoclasta di una rivolta totalizzante che avrebbe spazzato via le certezze del passato. La pars destruens, la tabula rasa di questi innovatori dell'immaginazione ha permesso di creare il terreno propizio su cui i totalitarismi hanno messo radici. Non è un caso se molti fra i principali esponenti dell'avanguardia, da Marinetti all'espressionista Gottfried Benn, dal vorticista Wyndham Lewis a Ezra Pound fino al dadaista Julius Evola, siano diventati tutti fascisti convinti. Le radici dell'ideologia mussoliniana si trovavano già nel manifesto fondativo del futurismo lanciato sulle colonne del «Figaro» nel 1909: la «guerra sola igiene del mondo», il «disprezzo delle donne» e di «ogni viltà opportunistica o utilitaria», l'esaltazione delle «grandi folle agitate dal lavoro, dal piacere o dalla sommossa» e del «gesto distruttore», anticipavano la mentalità squadrista. «Noi, come giovani leoni, inseguivamo la Morte», scriveva Marinetti." L'AUTORE – Andrea Colombo, laureato in filosofia con Gianni Vattimo e Giuseppe Riconda, è un giornalista che collabora con le pagine culturali del quotidiano «La Stampa». È autore di diversi saggi fra cui "Guarire l'anima. Itinerari dello spirito" (Leonardo Mondadori) e "Il Dio di Ezra Pound. Cattolicesimo & religioni del mistero" (Edizioni Ares). Ha curato e tradotto l'unica edizione italiana dei "Radiodiscorsi" di Ezra Pound (Edizioni del Girasole) e varie opere di G. K. Chesterton, C. S. Lewis e R. H. Benson. INDICE DELL'OPERA – Introduzione - Hamsun il sognatore - Céline il fuggiasco - Benn l'espressionista - Heidegger l'esistenzialista - Gentile l'idealista - Lorenz l'ecologista – Riefenstahl l'olimpica - Cioran il nichilista - EIiade il mistico - Sironi il novecentista - Benedetta e Filippo Tommaso Marinetti, i futuristi - Pound il confuciano - Wyndham Lewis il vorticista - Evola il mago - Brasillach il collaborazionista - Eliot il convertito – Cronologia - Ringraziamenti |