Il testamento di Spinoza |
Leo Strauss
IL LIBRO – Tradotti in italiano dall'originale tedesco, si pubblicano qui tre saggi giovanili di Strauss su Spinoza: "L'analisi di Cohen della scienza biblica spinoziana" (1924), "Sulla scienza biblica di Spinoza e dei suoi precursori" (1926), "Il testamento di Spinoza" (1932). Composti a cavallo della monografia del 1930 ("La critica della religione in Spinoza"), si tratta di studi acuti, e per diversi aspetti originali rispetto a questa stessa monografia, sui rapporti tra fede e ragione, teologia e politica, tradizione ebraica ed esegesi biblica. Prime prove filosofiche di Strauss e già testimonianze emblematiche di un "dialogo", quello con Spinoza, che non verrà mai meno nella lunga e complessa biografia intellettuale del loro autore. DAL TESTO – "A Spinoza non interessa il riconoscimento della verità da parte di tutti gli uomini, nella misura in cui esula dall'interesse verso la verità stessa. Quegli interessi eterogenei sono uniti tra loro solo dal fatto che la teoria viene equiparata alla rivelazione, e che dunque l'accettazione del falso è identificata con l'idolatria. Per Spinoza, le masse sono un oggetto dell'interesse teoretico. Si compiace di osservare come le masse siano ridotte in schiavitù dalle loro stesse passioni. Questo approccio verso le masse è il presupposto ultimo della dottrina politica di Spinoza. Il suo interesse per l'organizzazione sociale delle masse è tutto sommato una conseguenza del suo interesse per la teoria. Vediamo quindi come la radicalizzazione dell'interesse teoretico sia l'elemento essenziale della contrapposizione tra Spinoza e Maimonide, nonché un presupposto essenziale della critica della religione spinoziana. Si tratta di un presupposto che è immanente alla posizione di Maimonide. A questo proposito non incide granché il fatto che Spinoza stabilisca una chiara connessione tra l'illimitato dominio della teoria e la negazione della libertà umana e divina, essendo convinto che tutti gli affetti e le azioni degli uomini siano un prodotto dell'unica natura, sempre e ovunque identica; infatti la supremazia della teoria viene riconosciuta da Maimonide presupponendo condizioni oggettive molto diverse. Da questo punto di vista, la critica di Spinoza non fa che confermare le obiezioni, mosse dalla prospettiva della religione rivelata, contro il tentativo di caratterizzare la teoria come il più alto interesse umano pur continuando a presupporre la religione rivelata. Si tratta quindi di una vera critica immanente." L'AUTORE – Leo Strauss (1899-1973) è uno dei protagonisti tra i più apprezzati e discussi della filosofia politica del Novecento. Nato in Germania ed emigrato negli Stati Uniti per sfuggire alle persecuzioni naziste, ha insegnato Scienze politiche alle università di Chicago e di New York. Tra i i suoi lavori editi in Italia, "Pensieri su Machiavelli" (1970), "Liberalismo antico e moderno" (1973), "Che cos'è la filosofia politica?" (1977), "Diritto naturale e storia" (1990), "Scrittura e persecuzione" (1990), "Gerusalemme e Atene" (1998), "La critica della religione in Spinoza" (2003), "Filosofia e legge" (2003). INDICE DELL'OPERA – Introduzione. Il moderno incompiuto (sullo Spinoza di Strauss), di Riccardo Caporali - Leo Strauss: Il testamento di Spinoza - I. L'analisi di Cohen della scienza biblica spinoziana - II. Sulla scienza biblica di Spinoza e dei suoi precursori - III. Il testamento di Spinoza - Indice dei nomi |