L'università di Padova dal 1866 al 1922 Stampa E-mail

Angela Maria Alberton

L'università di Padova dal 1866 al 1922

Casa editrice Il Poligrafo, pagg.244, € 23,00

 

alberton padova  IL LIBRO – Seconda solo a quella di Bologna per antichità, l'università di Padova ha influito per quasi otto secoli sulla vita della città e della regione, delineando curricula, fornendo idee e storie, plasmando abitudini dei suoi cittadini. Il volume di Angela Maria Alberton ne illumina uno dei periodi cruciali: dall'ingresso del Veneto nel Regno d'Italia nel 1866 fino all'avvento del fascismo nel 1922, che per l'Ateneo è l'anno del 700°.
  Dentro quest'arco cronologico segnato da profondi mutamenti della società e delle istituzioni, la storia dell'Università si dispiega nella sua vita ordinaria di organismo culturale e professionale. Con uno stile agile e coinvolgente si racconta la nascita delle facoltà, la costruzione delle nuove sedi, la definizione dei primi regolamenti, la vita pratica degli studenti, il coinvolgimento attivo negli ideali risorgimentali, fino ai primi germi del fascismo. Ma l'università patavina è fatta anche di tante altre storie, più personali, di studenti e professori e donne laureate, che offrono un reale e intimo spaccato della vita a Padova in quegli anni.

  DAL TESTO – "Maffeo Pantaleoni (professore universitario e deputato), in una lettera ad Arcangelo Ghisleri del 30 novembre 1898, si lamenta ad esempio che i tumulti universitari siano troppo «scolastici» o dettati da motivi di studio e troppo poco politici. A Padova, come vedremo, non mancano dimostrazioni politiche, ma i motivi "scolastici" sembrano preponderanti.
  "A far scattare la scintilla spesso è il comportamento dei professori. Ne può seguire poi un semplice fuocherello o un vero e proprio incendio. A scaldare gli animi, nel giugno 1880, sono le lezioni sulla morale kantiana tenute dal professor Baldassarre Labanca. Il proposito del docente di dimostrare l'assoluta indipendenza della morale dall'esistenza di Dio sembra urtare il sentimento religioso di alcuni studenti, che accolgono Labanca in aula con fischi e grida, peraltro sommerse dagli applausi della maggioranza. La questione si risolve in breve tempo e gli autori della dimostrazione se la cavano con un'ammonizione e delle semplici scuse. Suscitano invece più scalpore le lezioni sul divorzio tenute nel 1902 da Giovanni Marchesini, libero docente di Filosofia morale. Il professore non viene apertamente contestato, ma gli alunni si dividono prontamente in favorevoli e contrari allo scioglimento del matrimonio, e si riuniscono tra di loro per discutere sulla spinosa questione. Gli animi rimangono agitati per qualche giorno, senza però turbare il regolare andamento delle lezioni, comprese quelle dello stesso Marchesini, nonostante un circolo cittadino avesse chiesto che venissero sospese."

  L'AUTRICE – Angela Maria Alberton si è laureata in Filosofia presso l'Università di Padova, dove ha anche conseguito il dottorato di ricerca in Scienze storiche. Si interessa del movimento risorgimentale in area veneta, ponendo particolare attenzione alle varie modalità di diffusione del discorso nazional-patriottico, alle diverse forme di opposizione antiaustriaca e al volontariato garibaldino, indagato sia nella componente motivazionale sia nei percorsi e nelle pratiche dentro e fuori il Veneto. Si occupa inoltre di storia dell'Università di Padova e di altre tematiche concernenti il territorio veneto fra Otto e Novecento. Fa parte del direttivo di Venezia Ottocento, Centro studi su Venezia e le province venete in età napoleonica e austriaca; è segretaria del Comitato padovano dell'Istituto per la Storia del Risorgimento italiano; è socia del Centro di Storia culturale dell'Università di Padova. Tra le sue pubblicazioni: "Uomo avverso all'I.R. Governo": Giuseppe Sorio e il Risorgimento a Marostica (1814-1882)" (Venezia, 2011); "La sedia del Florian. Tra i luoghi del dissenso e della cospirazione a Venezia nel Risorgimento (Venezia, 2011); ""Finché Venezia salva non sia". Esuli e garibaldini veneti nel Risorgimento (1848-1866)" (Sommacampagna, 2012).

  INDICE DELL'OPERA – Presentazione, di Mario Isnenghi - I. Aspetto istituzionale, organizzativo, edilizio (1. Dagli Asburgo ai Savoia: piccoli e grandi cambiamenti - 2. L'Università di Padova nel Regno d'Italia: tra desiderio di autonomia e progetti di riforma - 3. Un'università in espansione) - II. Offerta formativa e docenti di rilievo (Premessa: l'importanza dei numeri - 1. Giurisprudenza: la facoltà regina - 2. Lettere e Filosofia: la facoltà ancella – 3. Medicina e Chirurgia: la facoltà più vivace - 4. Scienze matematiche, fisiche e naturali: la facoltà più varia – 5. La Scuola di applicazione per gli ingegneri) - III. Studenti e ribelli (1. Vita da studenti - 2. Vita da gaudenti e ribelli) - IV. La cittadella aperta: riflessi di eventi politici sull'università (1. Gli eredi del Risorgimento - 2. Irredentisti, interventisti e soldati) – Appendice (Materie insegnate nelle varie Facoltà per campioni di anni) - Indice dei nomi