Scacco alla superclass Stampa E-mail

Giorgio Galli – Francesco Bochicchio

Scacco alla superclass
La nuova oligarchia che governa il mondo
e i metodi per limitarne lo strapotere


Mimesis Edizioni, pagg.301, € 26,00

 

bochicchio superclass  IL LIBRO – Il presente libro si compone di due parti, frutto delle idee congiunte e convergenti - salvo che sulla convergenza tra anticapitalismo di destra e anticapitalismo di sinistra - dei due autori nell'ambito di un'impostazione comune e unitaria.
  La prima parte, di Francesco Bochicchio, evidenzia la crisi della democrazia e del diritto, anche di natura formale, e così della stessa libertà non solo come libertà positiva ("liberty to") (propria del pensiero democratico radicale e socialista), ma anche come libertà negativa e formale ("liberty from") (propria del pensiero liberale), nella fase del "capitale finanziario". La dialettica tra diritto eguale e società di classe, a base della tradizionale analisi marxista, si rivela insufficiente per comprendere le dinamiche attuali. Il sistema non è più in grado di sopportare principi democratici rappresentativi e un diritto formalmente eguale. Non è la società tecnologica, con il suo incontrollato divenire - come nelle analisi sofisticate di Emanuele Severino e Natalino Irti - che mette in crisi democrazia e diritto, ma è l'attuale fase del sistema capitalistico, fase del "capitale finanziario", che si basa necessariamente e inesorabilmente sull'arbitrio. La critica del sistema e la sua correzione profonda richiedono così un cambiamento di approccio, che prenda atto che il capitale finanziario, quale fase suprema del capitalismo, si basa sulla scissione tra forza del sistema, arrivata al livello massimo - il che rende inattuale ogni ipotesi rivoluzionaria -, e sua razionalità ed efficienza, che invece si sono dileguate. In tale ottica la democrazia, la libertà e il diritto, anche nel loro contenuto minimo formale, costituiscono un ostacolo al sistema, e la loro salvaguardia diventa il punto di partenza per un riformismo antagonistico e incisivo.
  La seconda parte, di Giorgio Galli, si incentra sulla crisi della democrazia rappresentativa, di cui si evidenziano la profondità e la gravità: dopo aver esaminato la natura, le cause e gli effetti di tale crisi si ritiene di superarla mediante il suo ampliamento con una proposta profondamente innovativa, vale a dire l'elezione a suffragio universale di parte dei componenti i Consigli di Amministrazione delle grandi imprese, in particolare multinazionali, nelle quali coi grandi Stati intercontinentali, risiede il vero potere contemporaneo. È un ampliamento, quello proposto, che non solo introduce una profonda modifica, ma si propone un obiettivo più ambizioso vale a dire quello di innescare un processo di profonda rivitalizzazione della democrazia rappresentativa, senza con questo sovvertirla come invece da diverse proposte da più parti formulate. Tale proposta s'innesta sul pensiero politico occidentale, ed al riguardo vengono riesposti i grandi temi per concludere mostrando il vicolo cieco in cui tale pensiero si è infilato: in tale ottica, la proposta si basa sull'anticapitalismo di sinistra e si conclude con una riflessione personale sulla possibile convergenza, sempre in un'ottica riformista, con l'anticapitalismo di destra.

  DAL TESTO – "L'anticapitalismo di destra venne accantonato nel nazionalsocialismo al potere, carattezzato dalla sua matrice anticomunista, che si fondeva col progetto di distruggere l Unione Sovietica per trovare all'Est lo spazio vitale del Reich millenario sotto la svastica, progetto nel quale il patto con Stalin dell'agosto 1939 era solo uno strumento tattico per dividersi la Polonia ed avere le mani libere per la guerra lampo in Occidente. Ma fu proprio questo strumento tattico (per il quale von Ribbentrop disse di trovare a Mosca lo spirito cameratesco del partito negli anni della lotta, cioè della presenza dell'anticapitalismo di destra) che aprì a Hitler la via delle grandi vittorie ad Occidente (al colmo delle quali anche Mussolini decise di scendere in campo "contro le democrazie plutocratiche e reazionarie", tipico linguaggio dell'anticapitalismo di destra), mentre l'invasione dell'Urss (piano Barbarossa, sotto la duplice bandiera dell'anticomunismo e dello spazio vitale all'Est), fu per Hitler la scelta fatale che lo portò al disastro. Insomma, l'apparente trasposizione sul piano internazionale della convergenza contro i Paesi capitalisti (la guerra del Tripartito dei popoli poveri) degli anticapitalismi di sinistra e di destra portò l'Asse al massimo del successo, mentre il rendere centrale la guerra anticomunista fu l'inizio della sua catastrofe. E un suggestivo ricordo storico che illumina sulla completa diversità della situazione odierna, nella quale la possibile mossa dell'anticapitalismo di sinistra verso quello di destra si gioca a un livello e incontra difficoltà del tutto diverse."

  GLI AUTORI – Giorgio Galli, ha insegnato per oltre trent'anni Storia delle dottrine politiche all'Università di Milano ed è uno dei maggiori politologi italiani. Il suo lavoro s'incentra sulla storia politica italiana recente, argomento dei suoi libri e saggi giornalistici, prevalentemente su "Panorama". È inoltre autore di studi sul complesso intreccio fra vicende e dottrine storicopolitiche e tradizioni culturali antiche e profonde. Tra i suoi ultimi libri, ricordiamo "Hitler e il nazismo magico" (1989), "La politica e i maghi. Da Richelieu a Clinton" (1995) e, con Giuliano Boaretto, "Alba magica. Le elezioni italiane e il New Age della scienza politica" (1996). Per Mimesis ha pubblicato "Storia d'Italia tra imprevisto e previsioni" (2014).
  Francesco Bochicchio, esperto di diritto dei valori mobiliari, del settore finanziario e di diritto bancario e autore di numerosi saggi in materia giuridica, è professore a contratto di Diritto degli intermediari finanziari presso la Facoltà di Economia dell'Università di Parma. In materia politica e filosofica ha pubblicato "Dov'è la sinistra? Riflessioni e analisi sulla crisi profonda del capitalismo" (2011), "Diritto e politica di fronte alle revisioni storiche. Un percorso critico sul "Politico" di Carl Schmitt" (2012) e "La politica della domanda e la riforma antiliberista dell'economia. Spunti per una ripresa del dialogo tra Marx e Keynes" (2015).

  INDICE DELL'OPERA - Premessa degli autori - Parte I. Il capitale finanziario e la crisi della democrazia e del diritto - Considerazioni preliminari - 1. Il nodo del diritto e delle istituzioni - 2. La responsabilità della sinistra nella crisi dell'economia e del diritto - 3. Profili societari e istituzionali del capitalismo, in particolare italiano - 4. I profili istituzionali del capitale finanziario - 5. L'illiceità del capitale finanziario - Considerazioni generali - Parte II. Rivitalizzare la democrazia - 1. Nascita della democrazia elettorale - 2. Marx e la borghesia - 3. Fuoruscita dal capitalismo? - 4. Rivoluzione attiva o rivoluzione passiva - 5. I padroni del mondo - 6. La tragedia nella crisi - 7. Eguaglianza e istituzioni - 8. Streek e Piketty - 9. Il genere e la storia delle storie - 10. La prima mossa - 11. La mossa continua - 12. La mossa italiana - Conclusione - Disegno di legge sulla nomina di parte dei consiglieri delle grandi imprese