Italia. L'invenzione della patria Stampa E-mail

Fabio Finotti

Italia
L'invenzione della patria


Bompiani, pagg.569, € 28,00

 

finotti italia  IL LIBRO – In un momento storico in cui i flussi migratori invitano a ripensare il ruolo e l'identità dei paesi europei, Fabio Finotti ci conduce attraverso i diversi significati che l'idea di "patria" ha avuto nei secoli, a partire dal laboratorio in cui queste diverse concezioni si sono confrontate: l'Italia. Dall'idea di Virgilio che vedeva la patria come qualcosa da costruire (invece che un dato naturale), all'idea di impero come somma di diversità di Carlo Magno, passando per l'idea romantica di Foscolo e Manzoni e la retorica del fascismo, fino alla nostalgia degli espatriati di Little Italy, questo libro ci ricorda che l'Italia è il frutto di una straordinaria e mutevole "invenzione culturale".

  DAL TESTO – "La patria è dunque passato e futuro, e il suo passato è insieme storia e mito. Per questo si deve parlare di "invenzione della patria". Il passato della patria non è fatto solo di memorie reali, ma di quelle leggende di fondazione che ne indicano i caratteri, ne giustificano l'esistenza, ne orientano il destino e contribuiscono al suo carattere sacro. Grazie alla leggenda della sua fondazione la patria potrà apparire come una realtà che non dipende solo da una decisione degli uomini, ma trae la propria legittimità da una geografia disegnata sulla terra dalla volontà degli dèi.
  "Enea non ha alcuna libertà nel decidere dove portare la sua patria: questo è il senso profondo dei suoi fallimenti e delle città che inutilmente dissemina nel Mediterraneo. Come s'è visto, a Creta egli fonda Pergamo, confidando di stabilirvi Troia, ma i Penati non l'accettano e la devastano con un'epidemia. Già prima di Pergamo Enea tenta di fondare un'altra Troia in Tracia, dandole il suo nome, Eneade. Anche in questo caso una dimensione soprannaturale si manifesta con segni sfavorevoli."

  L'AUTORE – Fabio Finotti è titolare della cattedra Mariano DiVito di Italian Studies presso la Pennsylvania University di Philadelphia, dove è direttore del Center for Italian Studies. È anche docente di Letteratura italiana nelle università di Trieste e di Pola. È autore di numerosi saggi che ripercorrono tra storia e letteratura temi principali e fondamentali come la vita degli intellettuali, la vita spirituale e gli stili di scrittura. Tra questi ricordiamo: "L'Italia allo specchio: linguaggi e identità italiane nel mondo" (2015, con Marina Johnston); "Fogazzaro nel mondo" (2013, con Adriana Chemello); "Retorica della diffrazione. Bembo, Aretino, Giulio Romano e Tasso" (2004); "Una ferita non chiusa. Misticismo, filosofia, letteratura in Prezzolini e nel primo Novecento" (1992). Ha recentemente curato l'edizione critica del volume di Melchiorre Cesarotti "Sulla tragedia e sulla poesia" (2010).

  INDICE DELL'OPERA - I. Ulisse. Patria e identità - II. Enea e l'Italia: la patria mondo - III. L'Italia: un modello di patria per l'Europa – IV. Mito e realtà della patria. Da Paolo Diacono a Dante – V. Le patrie di Dante: il comune, la penisola, l'impero - VI. Etnia, lingua, patria: il caso italiano - VII. Da Petrarca a Machiavelli. L'invenzione della patria-nazione e l'ideale dello stato unitario - VIII. Nazionalizzazione e teologia della patria - IX. Il "patriottismo" e i suoi valori. Da Cesarotti a Manzoni - X. Manzoni, Marzo 1821: la patria romantica - XI. Patria e nazione: il mito del "popolo" e le sue ambiguità - XII. La patria e la razza in Manzoni: longobardi e italiani - XIII. L'arte, le lacrime e il seno della patria - XlV. L'Italia unita. L'invenzione della storia - XV. Il nome della patria (e quello degli scrittori) - XVI. Lontani dalla patria: emigrazione ed esilio - XVII. Patria-città e patria-paese: l'inurbato e il nomade - XVIII. Vita e morte della patria - Contro le prefazioni - Indice dei nomi - Crediti fotografici