Martiri e briganti Stampa E-mail

Alberto D'Incà

Martiri e briganti
La "Bagaudia cristiana" e gli sviluppi della riflessione
sul martirio nella Gallia tardoantica e altomedievale


Il Pozzo di Giacobbe Editore, pagg.144, € 16,00

 

dinca martiri  IL LIBRO – Quali furono i fattori che determinarono una nuova percezione dei Bagaudi - i contadini responsabili delle violente rivolte divampate nelle campagne galliche e iberiche tra III e V secolo –, descritti dalle fonti, prima, come nemici dell'Impero e "briganti", poi come "cultori della fede cristiana" e martiri? Per rispondere a questo interrogativo l'indagine ripercorre gli snodi attraverso i quali, tra Tarda Antichità e Alto Medioevo, prese lentamente forma l'idea di una "Bagaudia martirologica". Senza trascurare l'esame delle presunte affinità tra i ribelli e i movimenti dell'"eversione religiosa" tardoantica (soprattutto i Circoncellioni d'Africa), l'autore ricostruisce le tappe fondamentali di un tragitto di "lungo periodo", durante il quale i cristianesimi occidentali fornirono soluzioni discordanti a problematiche come il valore da attribuire al martirio "cum et sine cruore", al culto dei santi e al sacrificio dei martiri militari. La cristianizzazione della Bagaudia rappresenta, dunque, un fenomeno paradigmatico, il cui studio può facilitare il vaglio delle trasformazioni che caratterizzarono il pensiero cristiano durante un'età inquieta, permettendo, al contempo, di isolare e valutare sia le persistenze, sia le cesure rispetto alla riflessione teologica dei secoli precedenti.

  DAL TESTO – "Tra il III e il V secolo i Bagaudi furono considerati briganti dagli avversari. Tuttavia, già a partire dal IV secolo, in alcuni ambienti cristiani cominciò la rielaborazione della loro memoria, che si sarebbe cristalizzata dopo qualche secolo nella percezione dei rustici quali «Christianae cultores fidei».
  "Un'acuta osservazione di Remo Cacitti, pur riferita specificamente ai Circoncellioni, ha contribuito a rendere più chiaro il cambiamento epocale che interessò la riflessione cristiana sul martirio alla luce delle nuove politiche imperiali promosse in materia religiosa. Per stabilire quale fosse il solo modello di martirio considerato legittimo da parte del vescovo Grato e dei sinodali riuniti a Cartagine, «deve infatti sussistere una ratio (quella che Agostino chiamerà poi causa) e deve essere determinato un tempus (quello anche idealmente precostantiniano?)». «Martyres non facit poena, sed causa»: in questo sintagma, in effetti, l'Ipponense individuò la «causa» del "vero" martirio, opponendosi, al contempo, a un teologumeno che rimaneva ancora vitale in alcune aree dell'Impero.
  "Una prospettiva simile può essere elaborata, del pari, per la storia della Bagaudia. Lungi dal rappresentare solamente una fase isolata riguardante il lento tramonto dell'Impero, le vicende del movimento gallico divengono vere e proprie spie di una profonda mutazione che interessò gli assetti del cristianesimo occidentale sia nel breve, sia nel lungo periodo. L'indagine comparativa è parsa dunque proficua, sebbene, com'è stato più volte sottolineato, i Bagaudi non fossero un movimento cristiano, a differenza dei Circoncellioni d'Africa."

  L'AUTORE – Alberto D'Incà è dottore di ricerca in Studi Storici presso l'Università degli Studi di Torino e ha ricevuto il premio "don Paolo Serra Zanetti" dall'Università degli Studi di Bologna per la migliore tesi di dottorato nel settore della filologia cristiana. Collabora con le cattedre di Letteratura cristiana antica e Storia del cristianesimo antico dell'Università degli Studi di Milano e con l'Istituto di Storia del cristianesimo "Cataldo Naro" della Pontificia Facoltà Teologica dell'Italia Meridionale (Napoli). I suoi principali interessi scientifici, intorno ai quali ha pubblicato alcuni articoli, spaziano dall'esegesi neotestamentaria allo studio della storia dei cristianesimi in età antica e tardoantica.

  INDICE DELL'OPERA – Prefazione – Premessa – Abstract – Introduzione - Parte Prima. Gli eventi della storia - 1. La natura della Bagaudia e l'eversione socio-politica nel mondo tardoantico (1.Cronologia e geografia delle rivolte - 2. Il significato del nome del movimento - 3. L'identità dei Bagaudi secondo le principali interpretazioni della storiografia - 4. L'origine e l'evoluzione della Bagaudia tardoantica: la centralità degli aspetti socio-economici) - Parte Seconda. Memoria e interpretazione degli eventi - 2. La cristianizzazione della Bagaudia nella produzione letteraria tardoantica e medioevale. Il martirio come coordinata storico-teologica dell'opposizione ai nuovi tempora costantiniani (1. La vicenda di un "martire brigante" nelle Vitae di Martino di Tours - 2. L'ipotesi di Jacques Fontaine e la "Bagaudia martirologica" - a) L'aspetto storico-letterario - b) L'aspetto teologico - c) L'aspetto politico-sociale - 3. Lo sviluppo del processo di cristianizzazione – 4. Il ruolo dell'agiografia medioevale – 5. I «Christianae cultores fidei» e il termine del processo di cristianizzazione) - 3. I Bagaudi e i movimenti dell'"eversione religiosa" tardoantica. Ipotesi per un confronto con i Circoncellioni d'Africa (1. L'etimologia dei nomi - 2. La comune estrazione sociale - 3. L'inversione dei ruoli sociali secondo Rutilio Namaziano, Ottato di Milevi e Agostino di Ippona - 4. L'attività dei latrones nel giudizio degli avversari politici e religiosi - 5. Bagaudi e Circoncellioni: un modello martiri ale "rurale" e "popolare") - Osservazioni conclusive e prospettive - Appendice 1. Le fonti per lo studio dei Bagaudi (1. La Tarda Antichità (III-IV secolo) - 2. Verso l'Alto Medioevo: la documentazione di un periodo di transizione (V-VI secolo) - 3. L'Alto Medioevo e i secoli seguenti (VII-XI secolo) - 4. Dal Medioevo all'Umanesimo (XII-XV secolo)) - Appendice 2. Tavola cronologica - Bibliografia (1. Fonti - 2. Studi) - Indice analitico (1. Nomi antichi e medioevali - 2. Nomi moderni) - Indice