La caduta. Venezia e il Veneto al tremendo zorno Stampa E-mail

Ivone Cacciavillani

La caduta
Venezia e il Veneto al tremendo zorno


Casa Editrice Il Poligrafo, pagg.128, € 20,00

 

cacciavillani caduta  IL LIBRO – La caduta della Repubblica di Venezia rappresenta un tema drammatico, doloroso, intriso di contraddizioni storiografiche. Il 12 maggio 1797 - il tremendo zorno del dodeze - la Serenissima, a seguito di una frettolosa votazione in Maggior Consiglio, decise di scomparire dalla Storia. Eppure, per quanto strano possa apparire, il tremendo zorno non fu un evento traumatico, bensì una semplice presa d'atto, esito di una trasformazione che si era lentamente ma inevitabilmente consumata nel tempo. Una crisi iniziata nel Seicento, con i fatti dell'Interdetto; proseguita con le vicende legate alla figura del "genio malefico" Francesco Morosini, con la guerra di Candia, l'avventura della Morea, la conseguente crisi erariale e la vendita delle cariche burocratiche; culminata infine nel riformismo inane, nel logorio della politica e nelle invasioni, prelusive della fine, che contraddistinsero il Settecento. Un secolo, questo, caratterizzato da due fenomeni storici, la Rivoluzione Francese e la fine della Serenissima, ovvero quella che potremmo chiamare rivoluzione veneziana. Quest'ultima rappresenta la scomparsa di uno degli Stati più importanti d'Europa, con un ordinamento complesso e articolato e un rapporto originale con il proprio territorio; è la conclusione di un millenario sistema di governo, imploso senza alcuna causa intervenuta dall'esterno; è il dissolversi di uno stato territoriale consolidato da quattro secoli di assoluta stabilità.
  Di questa crisi, epilogo di un lungo cammino, in questo libro vengono analizzati i momenti e gli esiti.

  DAL TESTO – "Dai primi di maggio del 1797 si attua un'accelerazione del degrado istituzionale; dove in tanti comandano e prendono decisioni non si sa a quale titolo. Cominciano circolare voci di complotti di "rivoluzionari"; si fanno nomi anche altisonanti di nobili di rango che tratterebbero non si sa con chi per il "passaggio dei poteri" dalla nobiltà del Libro a non identificati "uomini nuovi". Si sparge notizia che i Francesi si siano accampati a Marghera e a Fusina. Per strane disposizioni viene deciso l'imbarco per il rimpatrio degli Schiavoni Dalmati, che rappresentavano quel che restava della milizia metropolitana. E nel bailamme di notizie incontrollate e contraddittorie s'arriva a quel fatidico 12 maggio, introducendo il quale il solito Cappelletti (p. 307) sospira tra parentesi «ahi! Non fosse spuntato mai!».
  "Spuntò invece, e venne dichiarata aperta la seduta del Maggior Consiglio. Con un primo intoppo formale: il quorum strutturale (numero minimo di partecipanti perché la seduta fosse validamente costituita) era di seicento presenti e all'appello avevano risposto solo in 537. Seduta invalida; necessità di riconvocazione in altra data!"

  L'AUTORE – Ivone Cacciavillani, avvocato del Foro di Venezia dal 1956, esercita la professione forense; molto attivo nella pubblicistica giuridica con testi monografici e interventi su riviste di materia, si interessa di storia e cultura venete con particolare attenzione alla storia delle istituzioni e del diritto della Serenissima. Ha promosso il sodalizio tra l'Ordine distrettuale degli Avvocati di Venezia e l'Ateneo Veneto per l'istituzione di un corso stabile di Diritto veneziano. Per Il Poligrafo ha pubblicato: "Diritto veneziano vigente" (2014), "L'articolo due. Partecipazione e solidarismo nella Costituzione" (2014), "Il diritto di Venezia" (2015) e "Il Polesine veneziano. Pagine di vita" (2015).

  INDICE DELL'OPERA - A mo' di prefazione – Venezia - I. Il "prima" remoto (il Seicento brumoso) (L'interdetto - La crisi erariale e il ritorno al feudalesimo: la vendita dei carichi e delle giurisdizioni - La vendita dei carichi burocratici - La nuova burocrazia e i nuovi problemi - La vendita delle giurisdizioni nel contado - Influenze remote) - II. Il "prima" prossimo (il Settecento festaiolo e ciarliero) (La crisi economica - La crisi politica - La neutralità disarmata - Dogi e Antidoge) - III. Le "cose di Francia" (L'antefatto politico - Parigi / Venezia - La conquista delle idee - Burocrati e artisti - La burocrazia del Libro d'argento - Gli artisti nei Domini - La deriva dei Domini - Il riformismo inane) – IV. La rivoluzione francese (In Francia - I rapporti istituzionali - La guerra franco-austriaca - Le analogie veneziane) – V. La rivoluzione veneziana (l'invasione) (Le vicende politiche - L'invasione - Ragioni giuridiche e ragioni politiche - La reazione dei e nei Domini) - VI. Il tremendo zorno (Come vi s'arrivò - Il passaggio dal fatto all'evento - L'evaporazione dello Stato - L'insediamento - L'ultimo atto) - VII. Dopo (Una conclusione?) - Il Veneto – Introduzione - VIII. Un "pre-Veneto": Ezzelino III da Romano (Solo e "orfano" - Le vicende politiche "venete") - IX. La dominazione (Il precedente istriano - Il biennio d'oro – Cambrai - Il nuovo Veneto) - X. Il tremendo zorno nei Domini (L'assetto socio-politico finale dei Domini - L'allentarsi del vincolo politico - I fattori "locali" - Proclami e programmi - Il "dopo" franco-austriaco) - XI. La Repubblica di Manin (Il '48 in Veneto - Le vicende venete - La "Consulta") - A mo' di postfazione. Identità veneta