Esodo. Storia del nuovo millennio Stampa E-mail

Domenico Quirico

Esodo
Storia del nuovo millennio


Neri Pozza, pagg.174, € 16,00

 

quirico esodo  IL LIBRO – Questo libro è la cronaca dei viaggi fatti in compagnia dei migranti nei principali luoghi da cui partono, e in cui sostano o si riversano. In questo senso, è il racconto in presa diretta dell'Esodo che sta già mutando il mondo e la storia a venire. Una Grande Migrazione che ha inizio là dove parti intere del pianeta si svuotano di uomini, di rumori, di vita: negli squarci sterminati di Africa e di Medio Oriente, dove la sabbia già ricopre le strade e ne cancella il ricordo; nei paesi dove tutti quelli che possono mettersi in cammino partono e non restano che i vecchi.
  Termina nel nostro mondo, dove file di uomini sbarcano da navi che sono già relitti o cercano di sfondare muri improvvisati, camminano, scalano montagne, hanno mappe che sono messaggi di parenti o amici che già vivono in quella che ai loro occhi è la meta agognata: l'Europa, il Paradiso mille volte immaginato.
  In realtà, il Paradiso è soltanto l'albergo fatiscente di civiltà sfiancate e inerti, destinate, come sempre accade nella Storia, a essere prese d'assalto da turbini di uomini capaci di lasciarsi dietro il passato, l'identità, l'anima.
  Da Melilla, l'enclave spagnola che si stende ai piedi del Gourougou, in Marocco – dodici, sonnolenti chilometri quadrati cinti da un Muro in cui l'Europa è, visivamente, morta – fino alla giungla di Sangatte, a Calais, dove la disperata fauna dei migranti macchia, agli occhi delle solerti autorità francesi, le rive della Manica con la sua corte dei miracoli, tutto l'Occidente, dai governanti ai sudditi, sembra ingenuamente credere di poter continuare a respirare l'aria di prima, di poter vivere sulla medesima terra di prima, mentre «il mondo è rotolato in modo invisibile, silenzioso, inavvertito, in tempi nuovi, come se fossero mutati l'atmosfera del pianeta, il suo ossigeno, il ritmo di combustione e tutte le molle degli orologi».

  DAL TESTO – "Il Mediterraneo è molto più grande delle sue coste. Attira tutto ciò che sta intorno, lo aggrega a questo gigantesco continente unitario che lega Europa Asia e Africa. Un pianeta di per sé, dove tutto ha circolato precocemente, e in questa saldatura gli uomini trovano lo scenario della loro storia unitaria anche guerreggiando. Qui si sono compiuti e si compiranno gli scambi decisivi. Ora si è chiuso, le due sponde non comunicano come ai tempi di Maometto e Carlo Magno. Non è la prima volta, succederà ancora. La Storia non è il presente.
  "La grande cassa di risonanza mediterranea. Flussi e riflussi sotto il segno del movimento: il Mediterraneo e le sue rive inquiete danno e ricevono e i doni possono essere, di volta in volta, calamità o benefici.
  "Perché il Mare non finisce dove scompare l'ulivo. La Crimea non è forse, anche oggi, spazio del Mediterraneo? E il deserto che invade fisicamente il mare interno? I venti che arrivano dal Sahara,
sapendo verso nord, creano il cielo e le notti che non hanno eguali per limpidezza; lo scirocco, il qamsin degli arabi, carico di sabbia, pesante come il piombo, porta piogge di sangue [...]"

  L'AUTORE – Domenico Quirico è giornalista de "La Stampa", responsabile degli esteri, corrispondente da Parigi e ora inviato. Ha seguito in particolare tutte le vicende africane degli ultimi vent'anni dalla Somalia al Congo, dal Ruanda alla primavera araba. Ha vinto i premi giornalistici Cutuli e Premiolino e, nel 2013, il prestigioso Premio Indro Montanelli. Ha scritto quattro saggi storici per Mondadori ("Adua", "Squadrone bianco", "Generali" e "Naja") e "Primavera araba" per Bollati Boringheri. Presso Neri Pozza ha pubblicato "Gli Ultimi. La magnifica storia dei vinti" e "Il paese del male".

  INDICE DELL'OPERA – Gli uomini - Il mare – Relitti - Le rotte antiche – Partire – Kayes - Il deserto - I siriani – Mersin – Horgoš - Dodici cristiani - Gli sconfitti - Furia romana – Catania - La foresta - Epilogo