Democrazia e verità |
Julian Nida-Rümelin
IL LIBRO – In democrazia bisogna rinunciare alla verità pur di garantire la pace civile? Questo è il nodo cruciale, centrale per la filosofia politica, che Nida-Rümelin affronta nel volume. Negli ultimi anni la democrazia come forma politica e sociale, ma anche come forma di vita, è venuta a trovarsi chiusa fra un economicismo neoliberista e un nuovo fondamentalismo culturale: da un lato ha dovuto fronteggiare attacchi di fanatici motivati su base religiosa, o che si spacciano per tali, e dall'altro ha dovuto misurarsi con modelli economici che la considerano un presunto ostacolo sulla strada di un'economia mondiale dominata dai colossi di internet, dove tutti sono produttori e consumatori di beni e servizi scambiati a livello globale. DAL TESTO – "Lo Stato, nella veste di autorità allocativa centrale che assegna individualmente beni di natura del tutto eterogenea, non solo sarebbe arrogante, ma entrerebbe anche in collisione con le condizioni di una società liberale pluralista. Riconoscere autonomia agli individui, in questo senso rispettarli, significa porre dei limiti alle agenzie statali di distribuzione. Nel loro operare esse devono attenersi ai princìpi dell'uguaglianza, devono cioè giustificare distribuzioni disuguali. La parità di trattamento implica la parità di distribuzione, a meno che non vi siano buone ragioni per una distribuzione disuguale, che allora diventa compatibile con la parità di trattamento. In altre parole, le buone ragioni per una distribuzione disuguale sono proprio quelle che dimostrano che quest'ultima non equivale a un trattamento discriminatorio. I confini dell'arbitrio sono segnati in modo rigoroso. Una società buona produrrà un equilibrio tra la dinamica interna dei contratti individuali nel mercato economico e quella che si svolge al di fuori di esso, nelle sfere dell'impegno civile, nelle forme familiari e in altre proprie dei legami privati, nei momenti d'incontro, nello sport, nella cultura, nella scienza ecc. Le istituzioni dello Stato vigileranno affinché l'autonomia contrattuale e quella cooperativa siano in generale compatibili con una politica inclusiva, eviteranno cioè la marginalizzazione di interi gruppi di popolazione, fissando le opportune regole, ma anche procedendo ad una redistribuzione e garantendo standard sociali minimi. Nella realtà politica, lo Stato sociale finanziato con le imposte o le tasse costituisce una complessa rete di misure di questo tipo, volte a impedire la marginalizzazione e a consentire a ogni individuo di pianificare in modo razionale e più a lungo termine la propria vita." L'AUTORE – Julian Nida-Rümelin è professore ordinario di filosofia e teoria politica alla Ludwig Maximilian Università di Monaco di Baviera. È stato ministro della cultura nel primo governo Schröder ed è uno dei più noti intellettuali in Germania. "Democrazia e verità" è il suo primo volume pubblicato in traduzione italiana. INDICE DELL'OPERA – Prefazione all'edizione italiana – Prefazione - Ragione filosofica versus ragione politica (Verità e conflitto - Pace civile tramite neutralità - Consenso e democrazia - Teoria della verità - Democrazia e verità - Ottimismo epistemico) - Universalità e particolarità (Le due principali posizioni gnoseologiche - Universalità e particolarità: l'esempio dell'utilitarismo - Il tentativo di integrazione di John Rawls - L'unità della Lebenswelt) - Fondazione etica (Una crisi morale? - Fondazione senza intuizionismo? - Interessi come base? - Motivazione morale e ragioni pratiche) - Una difesa della libertà e dell'uguaglianza (Libertà senza uguaglianza: libertarismo - Uguaglianza senza libertà: comunismo - Solidarietà invece di uguaglianza - Il valore intrinseco dell'uguaglianza - Il valore intrinseco della libertà - Un'interpretazione deontologica di libertà e uguaglianza - Equilibrio tra libertà e uguaglianza) |