La filosofia è educazione e l'educazione è filosofia Stampa E-mail

Filiberto Battistin

La filosofia è educazione e l'educazione è filosofia

Casa editrice Il Prato, pagg.80, € 10,00

 

battistin educazione  IL LIBRO – Il sorprendente nelle nostre vite è proprio il maturare dentro di noi, senza che ne abbiamo consapevolezza, dei semi che i nostri educatori hanno impiantato con il loro esempio e con i loro insegnamenti. La crescita di un uomo non un mero fatto biologico, non è il giungere a maturazione di un 'corpo', ma un misterioso processo spirituale, al quale contribuiscono sia energie e forze cosmiche e ancestrali che sfuggono alla nostra capacità di comprensione, sia una storia, della quale, almeno in parte, possiamo diventare consapevoli, che è costituita da saperi che si sono tramandati di generazione in generazione. Educare un giovane significa metterlo nelle condizioni di entrare in relazione con i saperi creati dall'umanità, con il fine di consentirgli di trovare se stesso, di avventurarsi nel mondo per trovare il suo posto. È compito di ciascuno di noi, adoperarsi affinché questa avventura non abbia mai fine.

  DAL TESTO – "Nietzsche, secondo me, ha ragione quando sostiene che per comprendere un filosofo dobbiamo essere in grado di intuire "l'istinto" dal quale prende origine il suo pensare ed argomentare.
  "Con "istinto", intende un atteggiamento complessivo nei confronti della vita, che precede la ragione, e che costituisce la natura profonda, il centro vitale del suo essere.
  "Per esempio, ci possono essere dei pensatori che si sentono fortemente radicati alla terra d'origine, e dei pensatori che si sentono dei vagabondi, degli erranti, dei viandanti, degli sradicati: ne scaturiranno delle 'filosofie' assai diverse.
  "Nessun grande filosofo si 'contraddice'! La catena argomentativa, il suo procedere dimostrativo dipende dal suo presupposto istintuale.
  "Di conseguenza, si deve sempre assumere un atteggiamento di rispetto e di silenzio quando si affronta lo studio di un filosofo, lo stesso rispetto e silenzio che dobbiamo osservare quando ci rechiamo a visitare la tomba di un amico.
  "Ad un filosofo non possiamo porre le domande che non appartengono al suo orizzonte: se interroghiamo il vecchio schiavista a partire dal nostro moderno concetto di eguaglianza e di libertà naturale, Aristotele rimarrà in silenzio, e da lui non impareremo nulla.
  "Dobbiamo essere noi rispondere alle domande che la sua filosofia ci pone: per questo dobbiamo stare in silenzio, per poterlo ascoltare.
  "Da questo punto di vista i manuali di filosofia sono uno strumento assai pericoloso, da usare con molto tatto e parsimonia, perché nel loro tentativo di 'spiegare' un filosofo, finiscono quasi sempre per uccidere la filosofia, l'esercizio del pensiero a contatto diretto con il testo, che mai consente di giungere ad una definizione o a una formula risolutiva.
  "I grandi testi filosofici sono come la grande musica: ogni volta che l'ascoltiamo 'sentiamo' qualcosa di diverso, qualcosa di sorprendente.
  "Se la via migliore è partire dai testi per acquisire una conoscenza diretta e non mediata da qualche interprete, altrimenti rischiamo di somministrare agli studenti un'interpretazione di Tizio o Caio su Hegel, non ci rimane molto 'tempo libero' per andare al mare o ai monti o nelle città d'arte, e, di conseguenza, è meglio che i nostri stipendi siano bassi, per non indurci in tentazione!"

  L'AUTORE – Filiberto Battistin è nato a San Stino di Livenza il 2 settembre 1956. Si è laureato in filosofia all'Università di Venezia con il prof. Alessandro Biral, sua maestro e amato amico. Dal 1987 insegna Storia e Filosofia nei Licei. Con Bruno Mancini e Giuseppe Marini ha pubblicato "Le domande della filosofia", La Nuova Italia, 2002. Con 'Il Prato' ha pubblicato "La seconda nascita", 2006, ha curato il volume collettaneo "Che cos'è la politica? Dialoghi con Alessandro Biral", 2006, e "La piccola scienza dell'amore", 2009. Con Matteo Duria e Lorenzo Furano ha curato la pubblicazione del libro di Eugen Rosenstock-Huessy, "Sono un pensatore impuro", Il Prato, 2014. Nel 2015 ha pubblicato "Nostro tempo contato".

  INDICE DELL'OPERA – Premessa - Qui comincia l'avventura del signor Bonaventura - L'apologia di Socrate - Mai umiliare - L'istinto del filosofo - Lo svolgimento del programma - La maieutica - La lezione - Amicizia - Chiarezza, leggerezza e ironia - Personalità e impersonalità - I diritti dell'uomo - Uomini da ammirare - Dietrich Bonhoeffer: il cristianesimo come pienezza di essere aldiquà della vita Pavel - Florenskij: un mistico realista - Franz Rosenzweig: il nome di Dio - Max Weber: il disincantamento del mondo e la personalità - La turpitudine del filosofo - Chi è vecchio? Chi è giovane? Chi è meglio che insegni? – "Le infami canaglie" - Cinema e filosofia - La valutazione - Educare alla pluralità - Il tempo se ne va - Madadayo (non ora) - Contro i giovani - La Vita della Mente - Qui continua l'avventura del signor Bonaventura - Amo la Vita