Mitologia slava Stampa E-mail

Aleksander Brückner

Mitologia slava

Edizioni Pizeta, pagg.XVII-282, € 18,00

 

bruckner slava  IL LIBRO – In questo saggio Aleksander Brückner (1856-1939), professore di filologia slava nella Università di Berlino, si propone due finalità: chiarire i nomi delle divinità slave per se stessi, cioè l'interpretazione dei nomi mitologici e, accanto a questo primo intento, quello di separare ciò che è indigeno, primitivo ed essenziale, da ciò che è straniero, tardo e inventato.
  Poiché la mitologia slava, per usare le sue parole, «è come un insieme di corone, di collane e di anelli d'oro, di perle e di pietre preziose: il tempo li ha schiacciati e rotti: non restano che pezzi e frammenti minuti: da questi dobbiamo indovinare rassetto primitivo di tali gioie».

  DAL TESTO – "Se la mitologia degli Slavi è povera, tanto più ricco è il loro folklore, il quale ha conservato più di un ricordo pagano. Ma qui c'imbattiamo in una nuova difficoltà. Come a causa della nota 'xenomania' degli Slavi moltissimi elementi stranieri s'introdussero nelle loro lingue dai popoli vicini - Italiani, Tedeschi, Turchi, Tartari -, così pure elementi estranei hanno ingombrato tutto quanto il folklore, la Rusalke, i Vampiri, gli Skrzati, le Nixe, per tacere degli intrusi biblici, delle Mamune e Sibille e sopra tutto del Diavolo. Noi sappiamo che presso gli Slavi il Vampiro si chiamava naw, che i nawi uscivano fuori delle loro tombe ed assalivano la gente, ma già da molto tempo l'upir (derivazione e trasformazione di vampiro) aveva preso il posto dello slavo naw. Le Rusalke, che in realtà sono semplicemente una festa dei morti, si trasformarono completamente in demoni primaverili femminili. Ma che cosa era, in fondo, quell'elemento a cui esse si sostituirono? Gli Slavi conoscevano i demoni vegetativi; ma come li chiamavano e come li adoravano?
  "Di fronte a tali dubbi mi sono molto limitato, lasciando da parte quasi interamente tutto questo ricco materiale; perchè difficile sarebbe stato per me sceverare quello che era originariamente slavo da ciò ch' era estraneo. Non riuscivo assolutamente a liberarmi dall'impressione di camminare sul ghiaccio, e dall'idea che ci sieno altre interpretazioni possibili."

  L'AUTORE – Aleksander Brückner, slavista e storico (Tarnopol 1856 - Berlino 1939), docente di lingue e letterature slave nell'università di Berlino (1881-1924), alla vasta erudizione unì eccezionale capacità di sintesi e ampiezza d'interessi; gli si deve la revisione di giudizî tradizionali, specie sulla letteratura polacca antica. Opere principali: "Geschichte der polnischen Literatur" (1901); "Literatura religijna w Polsce średniowiecznej" ("La letteratura religiosa del Medioevo polacco", 1902-4); "Mikołaj Rej" (1905); "Dzieje kultury polskiej" ("Storia della cultura polacca", 1930-39); "Encyklopedia staropolska" ("Enciclopedia della cultura polacca antica", 1927-39). (fonte: treccani.it)

  INDICE DELL'OPERA – Avvertenza del traduttore - Prefazione all'edizione italiana - Capitolo I. Gli studi di mitologia slava - Capitolo II. Le fonti - Capitolo III. Perun e il problema del dio supremo - Capitolo IV. Swarog-Swarozyc e Dasbog: l'unità delle credenze protoslave - Capitolo V. Weles-Wolos - Capitolo VI. Divinità minori - Capitolo VII. Demonologia - Capitolo VIII. Elementi rituali - Capitolo IX. Gli Slavi occidentali. Lineamenti di storia religiosa – Capitolo X. Paganesimo e Cristianesimo Appendice. Fonti della mitologia slava - Indice